Secondo Timmermans, bisogna mobilitarsi «contro i sovranismi», come ha dettato a Repubblica,
«che ci fanno arretrare di trent’anni perché, al di là di quello che dicono ora, sono sempre contro l’Europa».
Questo strano personaggio è nato a Maastricht, cattolico quanto basta per andare d’accordo con Enrico Letta,
capo del Partito del lavoro (degli altri) e sodale di Nicola Zingaretti, a cui volò a dare una mano
alla chiusura della campagna elettorale delle europee inneggiando dal palco di Milano a un continente socialista.
Secondo Timmermans «Putin ha capito che può influenzare la democrazia con gli strumenti della democrazia.
Noi stiamo difendendo la democrazia e non soltanto l’Ucraina. Il Cremlino punta ad avere i suoi amici dappertutto».
La personalissima lotta di Frans contro il sovranismo raggiunge livelli mai visti prima:
«Il polacco Kaczynski, ad esempio, è contro la Russia, ma anche contro Bruxelles e contro le istituzioni europee.
I sovranisti non tollerano di fare le cose insieme». Appunto.
Peccato che il vicepresidente della Commissione predichi bene ma razzoli molto, molto male.
Non una parola sulla sua cara Olanda, che non solo frega gli altri Paesi Ue sulle tasse,
ma si tiene anche ben stretto il suo mercatino del gas,
con cui favorisce la speculazione che sta mettendo in ginocchio l’intero continente.
Ma cosa conta tutto questo di fronte agli esercizi di moralità dei “compagni” progressisti?
Bisognerebbe che l’Italia ponesse a Bruxelles la questione dell’ingerenza nei nostri affari interni.
E bisognerebbe anche porre altre domande al signor Timmermans.
Domande che Repubblica, ovviamente, non fa.
Come mai difende il Nutriscore, l’etichetta a semaforo che distrugge il nostro agroalimentare, perché impone i vermi, il latte e la carne sintetica?
Non sarà perché queste start up del cibo finto finanziate coi soldi europei stanno tutte in Olanda?
Come mai col Farm to fork vuole distruggere l’agricoltura italiana?
Persino Paolo De Castro, eurodeputato del Pd, di fronte alle proposte del compagno Frans sui pesticidi ha detto:
«L’esecutivo Ue pare colto da un attacco di schizofrenia».
Il che è tutto dire.
Timmermans è lo specchio dell’attuale Unione europea:
va a braccetto con l’ecodittatura,
vuole costringere gli europei a stare al freddo,
s’inventerà il «cold pass» sulla scorta della schedatura di massa del green pass anti Covid per rispettare
«l’obbiettivo obbligatorio di diminuzione del consumo di energia» e poi tante tasse.
Lui e la Von Der Leyen ripetono all’unisono:
«Sono tempi difficili e non finiranno presto. Ma se dimostreremo unità li supereremo».
Purché non tocchi all’Olanda pagare. E purchè i loro stipnedi aumentino sempre.
Come al solito, in Europa gli unici europeisti per imposizione siamo noi.
Gli altri badano soltanto ai loro interessi.
IL PEGGIO DEL PEGGIO