Questa è la giustizia in Italia.
Il caso è marginale rispetto ai soldi che gli hanno cuccato,
ma qualcuno i 700 euro li ha presi. Qualcuno li ha ritirati dal concessionario.
Ci sarà stata una firma di ricevuta ? ....O no ?
Non è stata raggiunta la prova della sussistenza del fatto. Dunque, assolte.
Così ha deciso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni
chiamata a vagliare il fascicolo aperto a carico degli avvocati Carolina Boghi e Adriana Lanfranconi,
a processo con l'accusa di peculato, quali ex amministratrici di sostegno di Carlo Gilardi.
Quest'oggi è arrivato al pettine il "nodo" della bicicletta elettrica (con struttura "da donna")
che ha portato al banco degli imputati le due professioniste lecchesi che si sono susseguite nel ruolo di amministratore di sostegno di Gilardi.
La due ruote al centro dell'attenzione era stata acquistata per l'aiurunese in un negozio di Mandello per 1.200 euro.
Non sarebbe mai stata ritirata in quanto l'uomo poi si sarebbe rifiutato di accettare quel nuovo "mezzo"
in sostituzione dei vecchi velocipedi con cui era solito muoversi sul territorio.
Lasciata in negozio, dunque, la bici sarebbe stata "rivenduta" a altro acquirente,
a fronte della restituzione di 700 euro gli amministratori di Gilardi,
soldi che, nella ricostruzione della Guardia di Finanza, non sarebbero poi però tornati nelle disponibilità dell'anziano.
Da qui la “chiamata in causa” di Boghi e Lanfranconi, con l'accusa di peculato.
Entrambe le amministratrici, convinte di poter provare la loro estraneità alle accuse,
hanno optato per il rito abbreviato e dunque per essere processate di fatto sulle carte.
La PM al termine della propria requisitoria - a porte chiuse, visto il rito scelto - ha chiesto la condanna delle due professioniste.
Di diverso avviso il giudice che, nel tardo pomeriggio, dopo una lunga camera di consiglio, si è espressa per l'assoluzione ai sensi dell'articolo 530 secondo comma ccp.
“È doveroso altresì precisare che in questo procedimento penale le indagini portate avanti dalla Procura della Repubblica,
delegate alla Guardia di Finanza, sono state precise e meticolose.
Queste indagini hanno quindi escluso la sussistenza
di qualsiasi fattispecie di reato o mera irregolarità
nella gestione economica di Carlo Gilardi da parte di tutti gli amministratori di sostegno che fin qui lo hanno seguito”.
Ma i danèe ??????