Ma chi c'è al governo ?
Non c'è forse "il migliore" con i suoi sodali ?
A chi appartiene la ‘’manina’’ del Mef che ha consentito l'eliminazione del tetto dei 240 mila euro
per i vertici delle forze armate, della polizia e dei ministeri, compreso Palazzo Chigi?
Facile: il potente Giuseppe Chiné, capo di gabinetto del ministro Daniele Franco.
Al ministero dell’economia – il luogo decisivo di ogni intreccio di potere – Chiné è la persona di raccordo con il vertice politico del ministro,
supportandolo nella definizione degli obiettivi dell'amministrazione.
È il soggetto decisivo per i sì e i no da pronunciare.
Il blitz al tetto degli stipendi - da 240 mila si raddoppia a 480 mila euro – porta non solo la firma di Chiné
ma anche quella del presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Luciano D’Alfonso,
che – eufemismo – non stima granché Draghi e Giavazzi da quando il Consiglio di Stato
ha riaffidato ad Anas la gestione delle autostrade A24 Roma-L’Aquila-Teramo e A25 Torano-Pescara,
togliendole al suo solido amico Carlo Toto.
La deroga è valida
per il Capo della polizia,
il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri,
il Comandante generale della Guardia di finanza,
il Capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,
il Capo di stato maggiore della difesa,
i Capi di stato maggiore di Forza armata,
il Comandante del comando operativo di vertice interforze,
il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto,
i Capi Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri,
i Capi Dipartimento dei ministeri,
il Segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri,
i Segretari generali dei ministeri.
Tutti tipini che un giorno saranno riconoscenti.
Il mandante del blitz è chiaro: i papaveri ministeriali - con il Tesoro a fare da palo - hanno visto nel braccio di ferro tra governo e partiti sul dl Aiuti l'occasione giusta.
La possibilità è stata fornita da un emendamento depositato dal senatore Marco Perosino di Forza Italia.
Il testo originario prevedeva la deroga al tetto sugli stipendi solo per le forze di polizia, carabinieri e amministrazione penitenziaria.
Poi però è successo qualcosa”.