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IV
quella del pugno di ferro, son tre gatti ma tre gatti glamour :rotfl:

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chi non ha una vuitton riposta nel comò? :d:
 
è una bella domanda. Secondo me dietro c'è la frustrazione dell'individuo fallito, consapevole di non avere i mezzi per evolversi e realizzarsi, per cui la sola vera realizzazione è vedere tutti ma proprio tutti messi sullo stesso piano di dipendenza, con la forza, dall'autorità superiore. Allora avrà la sua rivincita e magari forse anch la possibilità di emergere ingraziandosi opportunamente l'autorità, andando ad occupare ruoli di sostegno ad esso. In pratica nel fascismo vede una opportunità di sorpasso ai danni dei più meritevoli. Poi tutto il resto è conseguenza: negazione della scienza, fede in cose improbabili, purche sia tutto funzionale all'eversione e allo scopo ultimo

Chiaro che teorizzando la sopraffazione dell'uomo sull'uomo, e praticando il culto della violenza, risulta una ideologia più attrattiva di altre per il peggio dell'umanità.

Leggevo di paragoni con il comunismo.

Non sono comunista, ma il comunismo è una utopia, che non è blasfemo paragonare al Cristianesimo, perchè professa l'uguaglianza tra gli uomini.

Tradita, strumentalizzata fin che si vuole (come il Cristianesimo), ma che si pone l'obiettivo di migliorare la condizione dell'uomo.

Il fascismo purtroppo non è un'utopia, è stato messo in pratica più volte esattamente come era stato precedentemente teorizzato, e ha prodotto gli abissi di orrore più profondi nella storia dell'Umanità.

Il comunismo è l'utopia che ha permesso a tanti popoli di affrancarsi da sofferenze indicibili che duravano dalla notte dei tempi.

Promessa tradita, ma sicuramente il popolino se la passava meglio nell'URSS comunista che nella Russia degli Zar. Idem in Cina.

Se vogliamo il comunismo in tanti posti del mondo è stato il passaggio da una dittatura ad un'altra, in genere preferibile come male minore.

Il fascismo invece ha abbattuto tante democrazie.
 
Chiaro che teorizzando la sopraffazione dell'uomo sull'uomo, e praticando il culto della violenza, risulta una ideologia più attrattiva di altre per il peggio dell'umanità.

Leggevo di paragoni con il comunismo.

Non sono comunista, ma il comunismo è una utopia, che non è blasfemo paragonare al Cristianesimo, perchè professa l'uguaglianza tra gli uomini.

Tradita, strumentalizzata fin che si vuole (come il Cristianesimo), ma che si pone l'obiettivo di migliorare la condizione dell'uomo.

Il fascismo purtroppo non è un'utopia, è stato messo in pratica più volte esattamente come era stato precedentemente teorizzato, e ha prodotto gli abissi di orrore più profondi nella storia dell'Umanità.

Il comunismo è l'utopia che ha permesso a tanti popoli di affrancarsi da sofferenze indicibili che duravano dalla notte dei tempi.

Promessa tradita, ma sicuramente il popolino se la passava meglio nell'URSS comunista che nella Russia degli Zar. Idem in Cina.

Se vogliamo il comunismo in tanti posti del mondo è stato il passaggio da una dittatura ad un'altra, in genere preferibile come male minore.

Il fascismo invece ha abbattuto tante democrazie.
sì concodro pienamente. Il Comunismo può essere declinato in molti modi , ad esempio Berlinguer tentò di darne una versione italiana come ha ricordato Scalfari più volte, in cui libertà viene prima di eguaglianza, ben lontana da quella Sovietica. Purtroppo poi il comunismo sì è affermato quasi solo esclusivamente con metodi coercitivi, brutali e malsani, per cui alla fine viene confuso con un sistema necessariamente dittatoriale. Cioè , gli intenti sono buoni e nobili, l'attuazione invece rischia di essere esecrabile. E spesso lo è.
 
sì concodro pienamente. Il Comunismo può essere declinato in molti modi , ad esempio Berlinguer tentò di darne una versione italiana come ha ricordato Scalfari più volte, in cui libertà viene prima di eguaglianza, ben lontana da quella Sovietica. Purtroppo poi il comunismo sì è affermato quasi solo esclusivamente con metodi coercitivi, brutali e malsani, per cui alla fine viene confuso con un sistema necessariamente dittatoriale. Cioè , gli intenti sono buoni e nobili, l'attuazione invece rischia di essere esecrabile. E spesso lo è.
quello che sarebbe rimasto fascista se nn fosse stato sbattuto fuori?
che nn cambiò casacca per il ripudio dell'ideologia fascista ma soltanto perchè era stato scoperto cazzaro?


dai lin dicce che calvino era fascista... :rotfl:
 
nn mi soffermo sull'orrore palese di questa foto che in tempi normali avrebbero prodotto avvisi di garanzia per nn meno di 4-5 reati, dato che abbiamo un minore...

mi interessa molto l'outfit di maria etruria...
visto i sampietrini e il tacco 12...
ce l'hanno portata in collo, in spalla o con l'elicottero? :d:

p.s. nn ditemi che in un angolo ha riposto la busta con le sneakers :rotfl:
 
Non sono comunista, ma il comunismo è una utopia, che non è blasfemo paragonare al Cristianesimo, perchè professa l'uguaglianza tra gli uomini.

Tradita, strumentalizzata fin che si vuole (come il Cristianesimo), ma che si pone l'obiettivo di migliorare la condizione dell'uomo.

A proposito: il Cristianesimo è ufficialmente una religione, ma può essere anche un sistema politico? Lo Stato Pontificio del passato ne è un esempio?
Più o meno sì, e con risultati simili a quelli del comunismo: in teoria ispirato ad altissimi valori morali di (ad esempio) uguaglianza e altruismo, in realtà ha consentito lo sfruttamento del popolo da parte di una élite (clero anziché nomenklatura).


Ma personalmente, da laico liberale individualista (preferisco il tennis al calcio), ho un enorme dubbio sul fatto che l'eguaglianza in assoluto sia qualcosa a cui è moralmente giusto tendere.
Un liberale come me vorrebbe che uno che nasce ricco per eredità, ma che è incapace, possa andare in rovina; e che un povero per nascita, se meritevole, possa diventare un miliardario (se gli piace l'idea).
L'eguaglianza delle opportunità (dei punti di partenza) ha senso e personalmente penso che sia un dovere morale, mentre ritengo che l'eguaglianza del reddito e della ricchezza (punti di arrivo) sia un'aberrazione, che pretende di negare che, se a Tizio può piacere l'idea di diventare ricco ed è disposto a lavorare 20 ore al giorno per farlo, a Caio può piacere l'idea di lavorare e guadagnare il minimo indispensabile e avere tempo libero per dipingere.



Comunque, a proposito di valori morali "antiquati", ricordo che quand'ero giovane feci l'esame di Storia Economica. Lì ci presentarono il "caso" della chimica italiana: nel dopoguerra, le diverse aziende chimiche avevano preferito puntare a danneggiare il concorrente locale, alleandosi con grandi aziende straniere, piuttosto che a unirsi tra di loro per arrivare a costituire un colosso in grado di competere sui mercati internazionali.
Storicamente assomigliava al comune X che si alleava con i Francesi per fare la guerra al vicino comune Y, poi Z si alleava con gli Austriaci per combattere con K... E, in mezzo a tanti comuni subordinati agli stranieri e in conflitto tra di loro, l'idea di uno Stato non nasceva.

Se non ricordo male, dopo tante occasioni sprecate, le cose in Italia migliorarono con la Montedison, fino all'epoca Ferruzzi. Ma sono ricordi lontani...

In altre parole: non è detto che il nazionalismo sia sempre una parola brutta.
 

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