Ignatius
sfumature di grigio
igna'
prima del liberalesimo delle cose viene il liberalesimo del diritto
il cruogiolo che riscalda l'anima di un vero liberale è la difesa dei diritti personali, prima altrui e poi propri
si da il caso che la mia persona
la mia famiglia
e con me milioni e milioni di altre persono siano stati vilmente discriminate, vessate, sottoposte a coercizione
chi nn aveva risorse ha dovuto cedere
chi aveva attività ha dovuto cedere
ragazzini nn hanno potuto prendere i mezzi per andare a scuola
o gli è stato vietato di fare sport
nn meno di 4/5 diritti costituzionali son stati calpestati e tra questi il diritto universale della tutela del corpo dell'individuo
e quelli che si dichiaravano portatori della bandiera liberali son stati rappresentati dall'olgettina ronzulli e dal sadico mezzo uomo brunetta
prima delle cose,
igna',
vengono i pensieri, i principi e i diritti
questo era essere liberali
altra cosa sono i liberal oramai fanatici estremisti
o i liberisti che "se va bene a me buona camicia a tutti"
il vero liberale difende le minoranze molto + della maggioranza cui appartiene
perchè nn difende loro ma i principi che lo rendono liberale
Beh, è bello che io abbia scritto il mio pensiero più e più volte, evidentemente senza riuscire a spiegarmi.
Magari poi ci ritorno.
Io sono laico e "pensatore laterale" e quindi mi dànno fastidio - in diversa misura - tutte le religioni (quelle "cose" che ci dicono cosa dovremmo fare e pensare basandosi su presupposti inesistenti o decisamente sbagliati: Islamismo, Cristianesimo, Fascismo, Comunismo ecc.).Veramente il mio post era tutto improntato all'ironia malthusiana, sapendo di rivolgermi a chi ironicamente (credo ) si era più volte professato mathulsiano.
Ovviamente io per primo non mi accontenterei di vivere con un pugno di riso.
In sostanza volevo dire che una ipotetica società comunista ideale ha tantissimi limiti, nel passato ha avuto un suo perchè (anche nelle sue forme totalitarie), e anche oggi, almeno come esercizio accademico, la si può prendere in considerazione.
L'ideologia fascista ovviamente no.
E ritengo che sia il caso di lasciar perdere gli ideali astratti e vedere come le cose funzionano nel mondo reale.
Faccio un esempio "laterale" ambientato in un altro metaverso: mettiamo che la famiglia sia, in teoria, una micro-comunità dove si condividono affetti, doveri e solidarietà. Però mettiamo anche che, in tutte le famiglie di questo metaverso, ci sia sistematicamente un parassita che dissangua gli altri membri (finanziariamente), un violento, un pedofilo, o altre aberrazioni.
In questo metaverso dove le famiglie sono tutte "sbagliate", ci sarebbero persone che dicono "Sì, ma la famiglia ideale non è questo genere di famiglia", oppure si prenderebbe atto che la famiglia va sostituita da un altro tipo di nucleo sociale?
Proprio perché sono un pensatore laterale, magari un po' ingenuo, mi chiedo come
- da un lato, non si è mai verificato un solo caso di comunismo reale compatibile con la libertà di pensiero, eppure i comunisti parlano (in pratica) di errori occasionali che non inficiano la bontà dell'ideologia,
- dall'altro lato, i "poveri" fascisti 2.0 contemporanei non dicono cose analoghe.
Non potrebbero riconoscere, ad esempio, che le leggi razziali, l'obiettivo di espansione bellica, le discriminazioni dei "diversi" furono / sono una cagata, ma che il concetto di nazione, di famiglia, di parziale controllo dello Stato sull'economia hanno senso?
Ad esempio: un "fascista moderno" non potrebbe, anziché parlare di ridicolo / irrealizzabile "blocco navale", proporre strumenti per lo sviluppo economico delle zone da cui parte l'immigrazione?
[Chiaramente parlo di fascisti astratti, in un altro contesto, e non mi riferisco ai pessimi esempi degli italiani contemporanei che in qualche modo raccolgono l'eredità del fascismo: questi/e fanno piangere o cagare, a seconda dell'argomento che affrontano. ]