Gas, crisi energica, price cap, fonti rinnovabili.
Sono stati numerosi i temi toccati durante la prima tavola rotonda de
La Ripartenza 2023.
Dopo
Una Zanzara nella Zuppa, la consueta irriverente rassegna stampa di Giuseppe Cruciani e Nicola Porro, tra gli ospiti si sono susseguiti:
- Luigi Ferraris, Amministratore Delegato Gruppo FS Italiane;
- Mario Abbadessa, Senior Managing Director & Country Head Hines Italy;
- Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia;
- Paolo Scaroni, Deputy Chairman di Rothschild & Co.;
- Tommaso Ferrario, Partner fondatore di AMTF Avvocati;
- Filippo Ghirelli, Executive Chairman & Founder at Genera Group.
Il primo ad aprire la tavola rotonda è stato Luigi Ferraris,
ricordando la “grande responsabilità” che l’Italia dovrà affrontare nell’attuale crisi energetica:
“Siamo i primi consumatori di energia, con 6 terawatt/ora,
e
quindi il 2% della domanda complessiva del Paese, e abbiamo una grande responsabilità.
Abbiamo approcciato il problema vedendo innanzitutto come utilizzare al meglio gli spazi che abbiamo
non destinati al trasporto passeggeri e abbiamo individuato circa 30 milioni di metri quadrati,
parte del quale può essere facilmente usata per installare impianti di rinnovabile,
prevalentemente solare/fotovoltaico e una parte di eolico”.
Questo è possibile, però, “perché abbiamo siti vicini alla rete di trasmissione:
significa che allacciare l’impianto alla rete sarà di facile attuazione.
Il 40% dei consumi lo facciamo noi.
Diventeremo autoproduttori con solare e eolico, oltre a stoccaggi,
e diventeremo anche primi operatori di energia rinnovabile tutto per i nostri consumi”.
“Maggior speculatore? La Commissione Europea”
La parola passa a Demarchi:
“Il vicepremier tedesco ha affermato che la colpa per la crescita dei prezzi di agosto è nostra.
Il maggior speculatore sui prezzi del gas è la Commissione Europea.
Nel momento in cui la politica decide di comprare tutto quello che c’è, la risposta è: “Ma dove vanno i prezzi?”.
Una politica che si era già applicata in modo fallimentare per l’acquisto delle mascherine,
secondo il modello “mi approvvigiono qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo”.
Una tesi sostenuta anche dall’ex ceo di Eni ed Enel,
Paolo Scaroni:
“L’Europa, invece di fare un’operazione congiunta, ha lasciato i Paesi da soli.
Andava coordinata l’operazione. La crisi dei prezzi, ovvero il loro aumento, è databile ai primi mesi del 2021.