Quanto al gender, siamo di fronte ad una insistente forma di propaganda
che spinge governi e grandi industrie verso una grave forma di autolesionismo.
Perché un conto è combattere ogni odiosa discriminazione,
un conto è promuovere continuamente una opzione sessuale che contribuisce inevitabilmente a quella denatalità
che viene descritta come un grave pericolo (tranne che dai
fautori del Great Reset come Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum).
Pochi sanno che già nel 1969 Frederick Jaffe, vice-presidente della Planned Parenthood Federation,
redasse per l’Oms un memorandum strategico con l’
esplicito obiettivo di diminuire la fertilità umana.
E tra i mezzi funzionali alla contrazione delle nascite, Jaffe individuò i seguenti:
“
Ristrutturare la famiglia, posticipando o evitando il matrimonio;
alterare l’immagine della famiglia ideale;
educare obbligatoriamente i bambini alla sessualità;
incrementare percentualmente l’omosessualità”
(Elisabetta Frezza ne
La sindrome del Criceto, La Vela 2020).
Una prima risposta alle domande poste
la si può abbozzare osservando il gruppo di potentati finanziari che governano realmente il mondo:
ai vertici c’è un intreccio inestricabile di alcuni fondi di investimento come BlackRock, Vanguard, StateStreet, JPMorgan etc.,
partecipati a loro volta dalle storiche grandi famiglie della finanza:
si tratta di fatti oggettivi che risultano dall’esame degli intrecci azionari.
Tali fondi sono oramai presenti in tutte le tipologie di imprese:
industriali, farmaceutiche, alimentari, media, spettacolo,
in sostanza in tutte le multinazionali possibili e immaginabili.
Direttamente o tramite le proprie partecipate governano
istituzioni come Oms, Ipcc, Wef eccetera,
oltre che i grandi organismi regolatori, attività che dovrebbe essere vietata per principio a dei privati.
Oramai non c’è istituzione mondiale che non li abbia presenti nella propria governance
o non sia influenzata dalla loro longa manus.
Senza contare che il loro principale consigliori, Klaus Schwab,
ha un enorme ascendente su governanti come Trudeau o Marin,
ansiosi di essere à la page e in sintonia con i vertici dell’
inner circle che governa il mondo.
Padroneggiando i media grazie a robuste lobby e a sostanziosi investimenti pubblicitari,
ottengono quella “formazione di massa” di cui parla Desmet.
Con buona pace di grandi e piccole firme di stampa e tv
che si ritrovano ridotte a riprendere le tesi e le veline imposte da editori sempre più in crisi e quindi a caccia di soldi.
Nonostante tutto ciò, diversi sociologi affermano che la cosiddetta area del dissenso,
definita malignamente e frettolosamente complottista,
sembra essere passata da uno striminzito 5% ad un più corposo 15-20%.
Certamente grazie a quei coraggiosi ricercatori che accettano di pagare di persona perché davvero indipendenti
e perché sinceramente preoccupati per una grave deriva scientifica spinta dalle sopraffazioni e dalle sovvenzioni a vario titolo.
E anche grazie a un crescente gruppo di medici, politici, giornalisti altrettanto indipendenti
e molte persone comuni che hanno cominciato a costruire tra mille difficoltà una rete di resistenza.
Fino a qualche anno fa si parlava della “mano invisibile del mercato”, capace di creare una sana concorrenza.
Oggi non esiste più, sostituita da una unica grande mano che muove tutte le leve.
Contrastare una simile piovra appare quindi un’impresa mostruosamente difficile,
anche perché è pure in grado di scatenare e gestire guerre.
Ma sta anche commettendo errori.
Un solo esempio? Se mai si realizzasse l’ipotesi di una moneta basata su oro e metalli rari ad opera dei Brics,
il colossale impero di carta gestito da questi fondi potrebbe implodere con effetti devastanti sugli equilibri mondiali.
Naturalmente ci sarebbero macerie ovunque.
Ma potrebbe essere la fine del periodo chiamato “khali yuga” nelle Sacre Scritture induiste,
che significa “un’età delle tenebre che vive sotto il segno della disgregazione e deve finire con una catastrofe”.
Profezia poi ripresa da Mircea Eliade e René Guénon, che meritano di essere letti e riletti.
Insieme a George Orwell (
1984), Aldous Huxley (
Il mondo muovo), Robert H. Benson (
Il padrone del mondo).
Romanzi di fantascienza che contengono veri e propri messaggi di avvertimento all’umanità
scritti da chi ha saputo vedere nel futuro di una società minata alla base dalla brama di denaro.