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Val

Torniamo alla LIRA
Perché, è bene ricordarlo, Annalisa Savino non aveva solo parlato del fascismo in termini storici.
Ma come di un pericolo attuale.

Aggiungendo una considerazione davvero sgradevole.
«Chi decanta il valore delle frontiere, continuando ad alzare muri va lasciato solo,
chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura».

Parole che sono assolutamente fuori luogo se si svolge il compito di preside di una scuola superiore.

In pratica, oltre a sentenziare che i fatti di sabato avrebbero una sola matrice,
si mette sullo stesso piano l'ideologia del Ventennio e la difesa dei confini nazionali.


Nel frattempo, le indagini vanno avanti e la Procura sarebbe intenzionata a non contestare l'aggravante politica.

Ma è chiaro il perchè. Se vanno avanti si mette nero su bianco che sono stati i sinistroidi a cominciarla.



Una decisione che potrebbe trasformare il capo di accusa da violenza privata a rissa.
Nessuna aggressione, nessuna spedizione squadrista quindi.
Ma una scazzottata in mezzo ad una strada trafficata.
 

Smuruni

DICK WAGNER THE MAESTRO
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Val

Torniamo alla LIRA
Con garbo L'HA FATTA NERA Ahahahahahahaha


"Carissima Preside,


innanzitutto un saluto cordiale, sperando che questa mia la trovi bene.

Mi permetto di scriverle, perché sono preoccupata da quanto sta accadendo ultimamente in Italia.

Sono una religiosa, appartengo ad una Congregazione il cui Fondatore, circa a metà Ottocento,
ha pensato di rinnovare la società attraverso l’educazione della donna.

Intuizione straordinaria che si concretizza ancora oggi, attraverso scuole e altre realtà educative
presenti su tutto il territorio nazionale e non solo.

La mia scelta di vita consacrata mi ha portato, conseguentemente,
a dedicarmi ai giovani, agli studenti, ai loro genitori, ai docenti, alla scuola.

Ecco perché ho deciso di scriverLe, con umiltà e con garbo,
proprio come avrei scritto ad uno dei Presidi delle scuole gestite dall’Ente di cui sono la Legale Rappresentante.

Come dicevo, scrivo perché mossa da una preoccupazione:

le polemiche, la violenza fisica, i tafferugli suscitano in me echi tristi e drammatici
di un passato nel quale tanti giovani hanno perso la vita in nome dell’ideologia, anarchica, comunista o fascista.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quando Lei ha deciso di scrivere ai suoi studenti,
immagino e spero che intendesse rivolgersi loro senza muovere alcun attacco allo Stato Italiano,
al Governo legittimamente eletto, alle persone dei Ministri.

Probabilmente il suo scritto è stato frainteso
sia da chi si è sentito dare del fascista
sia da chi si è sentito assolto in quanto comunista.

Non ho intravisto nel suo scritto una lettura ideologica né tanto meno un invito ai ragazzi
che hanno picchiato i loro compagni dei collettivi di destra a fare peggio
per scongiurare il pericolo fascista che nessuno di noi intravede.


Lei, da Preside esperta, credo intendesse sedare gli animi degli studenti, tutti,
insegnando che le idee non si affermano con la violenza, tutt’altro.

Ogni forma di ideologia ha procurato morte, distruzione materiale e spirituale.

Superfluo ricordare che tutti i nostri politici di destra hanno preso le distanze dal fascismo,
come i nostri politici di sinistra hanno preso le distanze dal comunismo.

Stesse colpe, stessi torti che occorre riconoscere, deprecare, denunciare.

Sono certa che l’intenzione del suo scritto fosse proprio questa,
anche se devo riconoscere che non è stato facile comprenderla pienamente
e non leggere la lettera come un’accusa al Governo di essere fascista.


Non sarebbe un comportamento degno di un Dirigente Scolastico, peraltro un Pubblico ufficiale".
 

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