L’informatore della CIA viene a sapere dal suo contatto che un ex membro delle SS tedesche di nome Philip Citroen
era in contatto proprio con lui, con Adolf Hitler.
Citroen all’epoca era un impiegato della compagnia mercantile Royal Dutch Shipping
per la quale era partito da Maracaibo, in Venezuela, alla volta della Colombia, nel villaggio di Tunga.
E’ lì che l’ex membro delle SS avrebbe incontrato l’uomo che affermava essere Adolf Hitler.
Il fuhrer si faceva chiamare Adolf Schrittemayor,
e Citroen mostra una sua foto assieme a lui per corroborare la sua sensazionale scoperta.
Philip Citroen assieme all’uomo identificato come Adolf Hitler
Sempre secondo lo stesso Citroen, nei mesi successivi,
Hitler nel gennaio del 1955 si sarebbe diretto verso l’Argentina,
verso la quale però sarebbe già giunto almeno dieci anni prima.
A rivelarlo è un altro documento declassificato, seppur alcuni nomi sono oscurati,
che era stato preparato stavolta da un’altra agenzia americana, l’FBI,
conferma che il governo americano era molto ben informato sulle reali sorti di Hitler.
A scriverlo è stato l’ufficio dell’FBI di Los Angeles che il 21 settembre del 1945,
5 mesi dopo il presunto suicidio a Berlino, afferma che Adolf Hitler sarebbe giunto in Argentina
con un sottomarino grazie all’aiuto di sei importanti ufficiali governativi del posto
che lo avrebbero poi portato in un rifugio segreto sulle Ande,
erso il quale Hitler sarebbe presumibilmente tornato dalla Colombia
come riferisce Citroen nell’altra informativa scritta 10 anni dopo dalla CIA.
A Washington evidentemente sapevano molto bene che il nazista più ricercato al mondo non si era tolto la vita,
ma era chiaro che Hitler non avrebbe potuto mettersi in salvo senza l’aiuto di potenti ambienti dei servizi americani
che volevano che l’ex cancelliere tedesco non venisse catturato.
E’ una pagina di storia questa non raccontata dai soliti storici liberali, perché se lo fosse,
si correrebbe il rischio di capire che il nazismo è stato un fenomeno tutt’altro che spontaneo
e allattato da quegli stessi ambienti che ancora oggi lo condannano e lo utilizzano come spauracchio
per affermare il suprematismo dello stato ebraico.