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Ahahahahahahah

1. In filosofia, atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico o da quello gnoseologico-metafisico.
(Termine filosofico equivalente a «teoria della conoscenza»).
 
Mercoledì scorso abbiamo assistito, durante i lavori del Senato,
all’ennesima pagliacciata parlamentare dell’opposizione di sinistra.

Al grido “vergogna, vergogna”, un nutrito gruppo di senatori
del Partito democratico,
di Alleanza Verdi e Sinistra
e del Movimento 5 stelle
si sono seduti per terra di fronte ai banchi del Governo,
in segno di protesta nei riguardi del cosiddetto Decreto sicurezza.

Ciò con particolare riferimento ad alcuni nuovi reati previsti del decreto, come in alcuni casi
di rivolte nelle carceri,
di atteggiamenti di resistenza passiva e
di blocco stradale o ferroviario.
 
Ora, prescindendo dall’andazzo urlato e barricadero
che sta sempre più caratterizzando la stessa opposizione in Parlamento,
in cui sembra che la rissa sia diventato il suo metodo privilegiato di “discussione
nel luogo della massima rappresentanza democratica,
sul tema dei citati blocchi stradali e ferroviari,
al pari di altre iniziative di protesta che ledono i diritti altrui, non credo si possa parlare

di una legittima e costituzionale facoltà
di esprimere in modo pacifico e non violento un dissenso o una protesta.


In realtà, per dirla con una pillola di saggezza,
si può tranquillamente sostenere che una medesima espressione di protesta o di dissenso
sia pacifica e non violenta solo quando non viola intenzionalmente il diritto di altri cittadini,
impedendo loro di, ad esempio, recarsi in orario al lavoro o di eseguire una propria consegna nei tempi previsti.

In questo caso la presunta, pacifica e non violenta protesta
si manifesta in una vera e propria forma di sopraffazione
nei riguardi dell’ignaro automobilista, trasportatore o viaggiatore che dir si voglia.


Come diceva il grande e troppo spesso citato a capocchia Immanuel Kant,

“la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”.

Ebbene, sarebbe veramente il caso
che questi sinistri sostenitori dei diritti a corrente alternata
rifacessero un corposo ripasso di storia della filosofia;
male non farebbe loro.
 
Questi continuano a calare la braghe. Fantastico futuro ci attende.


Quattro mila islamici riuniti in preghiera al Santuario della Marcelliana
hanno coperto con un telo una statua di Gesù all’invocazione "Allah Akbar".

I fatti si sono verificati in occasione della Festa del sacrificio, una delle principali ricorrenze dell’Islam:
rimasti senza spazi per la preghiera collettiva,
i musulmani sono stati ospitati nei campi sportivi delle parrocchie di Staranzano e Monfalcone.


E proprio in quest’ultimo Comune goriziano si è verificato “un fatto inaccettabile”.

Come già accaduto per la festa della fine del Ramadan,
quattro mila islamici hanno potuto pregare insieme sui campi messi a disposizione
delle parrocchie in segno di apertura e di pace.

A scatenare la rabbia è stata la foto che mostra una statua di Cristo coperta da un telo.

"L'Italia sta arretrando continuamente ed è un grave errore,
bisognerebbe lavorare per riportare le persone nelle chiese anziché cedere all'Islam pezzi così importanti.
Tra l'altro erano presenti mille persone, soltanto uomini"
.


Il parroco, don Flavio, sentito dalla Rai, ha annunciato che
"verificherà questa fotografia, ma è chiaro che nessuno avrebbe dovuto fare qualcosa del genere".
 

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