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Il bello è che ha e ha avuto ragione su tutto…


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Un'idea ce l'avrei. Ma è un tantino di sinistra. Come sono abituati a fare.
Trovare le modalità democratiche per abolire il sindacato.

Scontro tra Anm e Guardasigilli sul caso Almasri.

"Sono sconcertato dalle parole di un presidente Anm considerato, sino ad ora, equilibrato.
Non so come si permetta di citare la mia capo di gabinetto,
il cui nome per quanto almeno mi risulta, non è citato negli atti.
In caso contrario dovrei desumere che Parodi è a conoscenza di notizie riservate",

afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio,
replicando al presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati, Cesare Parodi, sul caso Almasri.

"Quanto all’aspetto politico, considero queste affermazioni,
fatte da un autorevole rappresentante Anm,
una impropria ed inaccettabile invasione di prerogative istituzionali", conclude Nordio.
 
Ahahahahahahahah

Vietato usare gli amplificatori per la musica.

Vietato fare i comizi politici in piazza.

Vietato giocare a pallone.

Vietato camminare in costume fuori dalla spiaggia e

Vietato fare i tuffi al porto.

Questa è l’estate dei divieti.

Alcuni un tantinello più discutibili dato che, d’accordo il decoro urbano
e d’accordo pure le regole del vivere civile ché la signora del piano di sotto
sono mesi che si lamenta perché trova il balcone sempre bagnato,
ma vietare di stendere i panni di fuori (lo dice il nuovo regolamento del Comune di Palau), che senso ha?


Va così. Un po’perché impedire e magari metterci una multicina che se diventano due, tre, duecento
alla fine sono incassi di una certa consistenza, è relativamente semplice: zona che vai ordinanza che trovi.


A Stintino è vietato fare buche in riva al mare
e se si vuole prendere la tintarella lo si può fare solo stendendo delle stuoie.

A Marciana, sull’Isola d’Elba, non si può camminare per le vie a torso nudo
(ma questa misura è adottata in tantissime altre località marine), ma non è finita qui,
non si può nemmeno camminare scalzi.

A Portofino non è una novità che il selfie è “bandito” nella Piazzetta
(la disposizione è stata implementata per la prima volta nel 2023 e rinnovata nel maggio scorso):
vacanzieri da social network avvisati, più che la foto del momento da condividere su Facebook,
qui, si rischia di far scattare una sanzione da 50 euro.

È scoppiato un mezzo putiferio, tra l’altro, qualche settimana fa, quando nella stessa cittadina ligure,
il Comune ha deciso che, fino al prossimo 30 settembre,
non sarà possibile consumare generi alimentari stando semplicemente seduti per strada.
Questa, di ordinanza, è stata ribattezzata “anti-focaccia” e ha sollevato parecchie critiche,
ma l’amministrazione di Camogli, che è dall’altro lato dello stesso promontorio, ha deciso di fare lo stesso.

Sul Gargano e nel Salento, ossia in Puglia, è vietato riprodurre musica ad alto volume,
usando anche degli amplificatori sonori, e stando a meno di 500 metri dalla costa:
il che vuol dire sulle barche, il che significa che i party al largo devono essere monitorati.

Sull’isola di Tavorala è vietato fare arrampicata
(a meno di non avere i requisiti professionali, cioè sono esclusi dalla misura le guide alpine e gli esperti di arrampicata sportiva).

A Pesaro, nelle Marche, è proibito giocare a pallone e ad altri giochi simili,
a meno che i bimbi non siano accompagnati dai loro genitori :
i trasgressori dovranno pagare una sanzione che può raggiungere anche i 250 euro.

A Specchia, in provincia di Lecce, sono vietate le manifestazioni, i comizi, i volantinaggi
e l’esposizione di bacheche con materiale a contenuto politico in tutto il centro storico.
 
È la volta del West Nile:
il virus sta travolgendo l’estate, con centinaia di casi,
13 decessi, e un’attenzione sempre più alta sui giornali.

La novità principale, a dirla tutta, è proprio questa:

l’ossessione mediatica per una malattia
che in realtà è presente nel nostro paese da decenni
e che nel passato – anche recente – ha visto annate ben peggiori.


La prevenzione, anche in questo caso, è fondamentale
per evitare i – pochi – casi gravi e decessi che provoca periodicamente nei mesi estivi.

Ma occhio all’allarmismo: è un virus con un impatto minimo sul Servizio Sanitario,
che provoca infezioni quasi sempre lievi o (ancor più spesso) asintomatiche,
e che risulta pericoloso principalmente per anziani e persone rese fragili da gravi patologie croniche,

in modo non diverso dai tanti virus parainfluenzali che circolano nei mesi invernali.
 
Ultima modifica:

Su internet si legge un po’ di tutto:​

10mila casi stimati.​

455 casi confermati.​

22 decessi.​

A guardare i numeri ufficiali del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità,​

si trova una situazione ben più rassicurante.​

I casi di West Nile confermati in Italia sono infatti 89,​

concentrati principalmente tra Lazio e Campania​

dove è attualmente in corso la trasmissione più sostenuta.​

Di questi, 40 sono forme gravi, neuroinvasive.​

E otto i decessi, aggiornati al 30 luglio.​

Nel frattempo la conta dei morti è salita a 13,​

ma anche così, sono numeri che descrivono un’annata assolutamente nella norma:​

nel 2022, ad esempio, i casi confermati a inizio agosto erano 94, e sette i decessi.​

 
“Non siamo di fronte a un’emergenza sanitaria,
i dati sulla circolazione del virus West Nile sono in linea con gli anni precedenti,
con al momento solo una diversa distribuzione geografica”.

La novità quindi non è nei numeri dell’epidemia, in linea con quelli degli scorsi anni,
ma al più nelle aree in cui si sta concentrando:

Lazio e Campania, invece dei più tradizionali Veneto e Emilia Romagna.
 

Il West Nile d’altronde è un virus endemico nel nostro paese ormai da quasi 20 anni.​

Dal 2008 si registrano con regolarità casi di trasmissione stagionale​

in diverse regioni della penisola, sulla scia degli uccelli migratori​

che tornano dalle aree di maggiore endemia, nel continente africano,​

e vengono punte dalle zanzare nostrane,​

contribuendo alla circolazione sul nostro territorio.​

Il serbatoio del virus in questo caso sono le zanzare comuni,​

le zanzare del genere Culex attive di notte,​

e non le zanzare tigre associate a molte altre malattie infettive di origine tropicale.​

La trasmissione avviene inoltre unicamente a partire dagli uccelli:​

uomini e molti altri animali rappresentano un ospite terminale per il virus​

perché di norma non riesce a replicarsi nel nostro organismo​

a livelli sufficientemente elevati da permettere infezioni secondarie​

attraverso altre punture di zanzara.​

 

Guardando ai sintomi, nell’80 percento circa delle infezioni non sono presenti.​

Nel restante 20 percento sono sintomi influenzali lievi, e assolutamente aspecifici.​

E in meno di un percento dei casi la malattia prende una forma neuroinvasiva, più grave.​

I decessi rimangono comunque una rarità,​

e solitamente avvengono come complicazione di patologie preesistenti in persone anziane,​

oltre i 70-80 anni, o in trapiantati e altre tipologie di pazienti fragili.​

 

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