Solo politica

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Stic@zzi
  • Data di Inizio Data di Inizio
Ecco come viene osannata dai giornalai ....ma si gioca sull'interpretazione di un'associazione privata
che altro non è.

Classe 1996, nata a Napoli e oggi residente a Roma,
Flavia Carlini è una delle voci più riconoscibili della nuova generazione di attivisti e divulgatori italiani.

Si occupa di informazione, diritti umani e parità di genere,
temi che affronta quotidianamente attraverso dibattiti e interventi pubblici, sia in ambito nazionale che internazionale.

Flavia Carlini ha collaborato con organizzazioni non governative e società di consulenza.

Parallelamente, ha costruito una solida presenza nei media,
partecipando come voce indipendente a programmi televisivi, radiofonici, podcast e conferenze TED.


Attualmente è vicepresidente dell’Intergruppo Parlamentare sui Diritti Fondamentali della Persona,
progetto apartitico da lei co-ideato
che promuove la partecipazione dei cittadini su questioni di interesse collettivo.

È inoltre autrice del libro Noi vogliamo tutto. Cronache da una società indifferente (Feltrinelli),
un’opera di denuncia sociale che restituisce spazio e ascolto a chi per troppo tempo è stato ai margini del discorso pubblico.
 
Nel 2023 prende vita l’Intergruppo Parlamentare sui Diritti Fondamentali della Persona,
un progetto innovativo ideato da Flavia Carlini insieme alla vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone.

Si tratta del primo esperimento italiano di intergruppo aperto alla società civile,
concepito come spazio di confronto diretto tra cittadini e istituzioni.


Come si legge sul sito ufficiale dell’iniziativa, l’obiettivo è

creare un luogo in cui i cittadini possano contribuire attivamente al dibattito politico,
soprattutto in tutela dei diritti fondamentali di ognuno di noi
”.

Ad oggi ne fanno parte oltre cento esponenti della società civile
(tra professionisti, giovani, attivisti e comuni cittadini),
che lavorano a fianco di alcuni parlamentari (quali non sono mai citati)
per definire documenti che possono tradursi in strumenti legislativi o proposte di legge in Parlamento.


L’intergruppo rappresenta dunque un passo concreto verso una democrazia più partecipativa,
dove il cittadino non è solo elettore, ma interlocutore diretto.


Ahahahahahahah
 
L'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto la scrittrice Carlotta Vagnoli
e le sue amiche e colleghe Benedetta Sabene e Valeria Fonte
ha portato all'attenzione dei media l'esistenza del gruppo WhatsApp "Fascistella"
e i messaggi scambiati al suo interno.

Nel gruppo di attiviste che fanno parte della chat
e che sono finite nella bufera in questi giorni anche Flavia Carlini.

Alla 29enne, vicepresidente e cofondatrice dell'Intergruppo Parlamentare per i Diritti Fondamentali della Persona,
si imputa in particolare un giudizio decisamente tranchant nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
definito un "vecchio di m***a".
 
articolo/analisi arguto e molto centrato

qui la fonte originale
 
Certa magistratura italiana mobilitata massicciamente
contro la separazione delle carriere del Pubblico Ministero da quella del Giudice,
e che massicciamente fa campagna per il No al referendum che ci sarà, mette letteralmente paura.

Non tanto per l’opinione espressa legittimamente
(meno legittimamente quando lo fa all’interno dei palazzi di giustizia,
che sono luoghi dove la giustizia si amministra in nome e per conto del popolo italiano;
e dunque non sono stanze esclusive dei magistrati del No)
.

Certa magistratura fa paura perché con il proprio No
palesa o una letterale ignoranza, o una sesquipedale malafede.


Una persona di legge, infatti non si può permettere il lusso di ignorare che
la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri

è la naturale e inevitabile conseguenza dell’introduzione del rito accusatorio nel processo penale.

Processo penale che presuppone, come fondamentale elemento costitutivo,
l’assoluta parità delle parti,
che certamente non si realizza quando, come tuttora accade,
il pubblico accusatore è “cugino” se non addirittura “fratello” di chi è chiamato a decidere.



Questo è il punto. Questo è il fatto.

Poi tutti i Nicola Gratteri e i Gherardo Colombo del mondo possono accampare quello che vogliono.

È solo e semplicemente fuffa.


Non si può chiedere a Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli di comprenderlo.
Non sarebbero quello che sono, non farebbero quello che fanno.


Ma giuristi e persone di legge queste cose le sanno, le devono sapere.

Dunque, il loro No è frutto di malafede o letterale ignoranza ?

Tertium non datur.

In ogni caso, c’è da aver paura di certa magistratura.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto