FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 3

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sai perchè potrebbe non cambiare niente? perchè uno magari ci prova ma....

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non cambia nulla un pò perchè lo abbiamo nel dna ( siamo credo l'unico popolo al mondo che non ha mai fatto una vera rivoluzione tutti uniti) e un pò perchè non abbiamo voglia di farlo
e vedrai che anche stavolta arriveremo ad avere una ingovernabilità a causa degli equilibri che si vanno già delineando tra i due gruppi guidati da pd e pdl con una maggioranza alla camera grazie al porcellum e la paralisi al senato
a quel punto ci penserà la finanza internazionale con lo spread a sistemare le cose in un paio di mesi e a far istituire il monti bis
ma hai sentito l'altra sera da vespa che risposte ha dato alle domande su obama che vuole alzare il debito per non ridurre i consumi, al giappone che investe nonostante il debito, alla necessità dell'equilibrio di bilancio, alla necessità del redditometro? io non credo possibile che quello che ha detto lo pensi davvero. altrimenti sarebbe una delle logiche spiegazioni del fatto che noi siamo in queste condizioni avendo lui insegnato per tanti anni in una delle più prestigiose università italiane da dove si dice esca buona parte della dirigenza italiana. di churchill non deve aver letto molto, invece per essersi alleato con casini e fini deve aver molto apprezzato il gattopardo al liceo, dai gesuiti
 
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non cambia nulla un pò perchè lo abbiamo nel dna ( siamo credo l'unico popolo al mondo che non ha mai fatto una vera rivoluzione tutti uniti) e un pò perchè non abbiamo voglia di farlo
e vedrai che anche stavolta arriveremo ad avere una ingovernabilità a causa degli equilibri che si vanno già delineando tra i due gruppi guidati da pd e pdl con una maggioranza alla camera grazie al porcellum e la paralisi al senato
a quel punto ci penserà la finanza internazionale con lo spread a sistemare le cose in un paio di mesi e a far istituire il monti bis
ma hai sentito l'altra sera da vespa che risposte ha dato alle domande su obama che vuole alzare il debito per non ridurre i consumi, al giappone che investe nonostante il debito, alla necessità dell'equilibrio di bilancio, alla necessità del redditometro? io non credo possibile che quello che ha detto lo pensi davvero. altrimenti sarebbe una delle logiche spiegazioni del fatto che noi siamo in queste condizioni avendo insegnato per tanti anni in una delle più prestigiose università italiane da dove si dice esca buona parte della dirigenza italiana. di churchill non deve aver letto molto, invece alleato con casini e fini deve aver molto apprezzato il gattopardo al liceo dai gesuiti
:D

:up:
 
Buonasera a tutti

Sorvolo sulle mie operazioni ultime....sarà la febbre che mi ha steso....sicuro!

Su ENI condivido...(era da cassetto nel 2011 quando arrivo' a 12 ca)...

Personalmente terrei in WL anche altri industrial/lusso (se uno opera sui titoli singoli) che hanno valutazioni molto alte...Short

Se molla l'indice....
 
E' sempre buona norma, seguire i consigli di Mediobanca sui titoli ... al contrario
Mediobanca punta sugli industriali: Eni, Fiat Industrial e Lottomatica

Mediobanca, nella sua guida al mercato azionario, ha consigliato un atteggiamento prudente sul ciclo degli utili per azione nel 2013, come indicato dai fondamentali, e ha precisato che la liquidità continuerà a contaminare i mercati. Gli indici di gestione degli acquisti (pmi) rilevati nelle economie più importanti di tutto il mondo restano infatti sotto pressione.

L'indice pmi globale (che rappresenta l'80% del pil mondiale) suggerisce che il mondo è in una fase di contrazione della produzione dalla scorsa estate. Le stime di eps in Europa sono state tagliate nel corso degli ultimi mesi e le preoccupazioni per la stagione futura e le prospettive sono ancora da valutare, secondo Mediobanca. Il recente rally del mercato ha riguardato un'espansione dei multipli e ha lasciato vulnerabili molti titoli, in particolare i ciclici industriali e i bancari.

Per Mediobanca il ciclo degli eps dovrebbe segnare una nuova accelerazione al fine di sostenere i prezzi correnti ma al contempo la banca ritiene questa possibilità molto improbabile. E' necessario infatti fare attenzione a come ci si dirige nel 2013: se si guarda ai cicli a lungo termine del mercato azionario, la banca pensa di essere probabilmente a 2/3 della strada del periodo ribassista.

L'analisi suggerisce cicli a lungo termine di 15-20 anni, con il ciclo ribassista corrente (che probabilmente ha avuto inizio nel 2001) che quindi avrà forse termine tra il 2015 e il 2020. Mediobanca si è detta aperta a diverse possibilità circa lo sviluppo dell'ultima fase del periodo ribassista.

In particolare sono state individuate due diverse opzioni con le quali si svilupperà il mercato: attraverso la forza di una naturale deflazione conseguente alla soluzione del problema dell'enorme debito nel mondo sviluppato o attraverso la spinta inflazionistica derivante dalle politiche delle Banche centrali volte a una svalutazione della moneta. I portafogli dovranno quindi essere regolati in base alle modalità con le quali le due forze opposte potranno interagire.

I due processi di scrematura dei titoli, utilizzati da Mediobanca come supporto al processo di selezione dei titoli per il breve termine, stanno mostrando segni di cautela. Sia il momentum dell'eps confrontato con la dinamica dei prezzi sia la cernita basata sul rischio-rendimento di tipo rialzista-ribassista confermano infatti che la maggior parte dei titoli di cui la banca si occupa ha beneficiato di un'espansione dei multipli senza un'espansione proporzionale dell'eps. Molti titoli sono scambiati a multipli che possono essere considerati ai massimi.

Detto ciò, l'approccio di Mediobanca alla selezione dei titoli ha le sue radici nel principio del "margine di sicurezza". L'intenzione prefissata dall'istituto è quella di trovare equity stories che offrano un margine di sicurezza in termini di capacità di guadagno e/o di multipli di valutazione. Le migliori proposte di Mediobanca per il primo semestre del 2013 si possono suddividere in due categorie, l'industriale italiano e il bancario europeo.

Tra i titoli industriali italiani, i preferiti sono Eni, Fiat Industrial, Lottomatica (large cap facenti parte del Ftse Mib) mentre tra le small cap le favorite sono Recordati ed EI Towers. Tra i meno preferiti, Mediobanca ha proposto Saipem, Tenaris e Finmeccanica tra le large cap, mentre tra le small cap ha indicato Piaggio in quanto vulnerabile.

Circa le banche europee, l'istituto ha proposto un atteggiamento cauto soprattutto dopo l'annuncio dell'avvio del programma omt da parte della Banca centrale europea l'estate scorsa e il conseguente aumento del 40% dell'indice Stoxx Europe 600 Banks. Il settore bancario europeo è ora scambiato, per la prima volta dalla metà del 2011, a premio rispetto al patrimonio netto tangibile.

Il mercato sta infatti cercando di anticipare un recupero macroeconomico che potrebbe aumentare gli utili delle banche principalmente attraverso una normalizzazione della qualità degli asset. Mediobanca ha ritenuto comunque che sia troppo presto per prendere in considerazione un rischio di ulteriori revisioni al ribasso degli eps dopo i risultati del quarto trimestre.

L'istituto, infine, continua a vedere le banche italiane in una buona posizione. L'ultimo portafoglio di titoli bancari di Mediobanca (che ha guadagnato il 26% da fine giugno del 2010) prevede di andare lunghi su Hsbc, Barclays, Unicredit e Seb, mentre consiglia di andare corti su Santander, Credit Agricole, Deutsche e Nordea.
 
Ecco Mr...telepatico....

Ci aggiungerei Tod's Buzzi...tanto per gradire...Anche Pirelli ma manca ancora un amen....

Solo se sono ot cancello....
 
E' sempre buona norma, seguire i consigli di Mediobanca sui titoli ... al contrario
Mediobanca punta sugli industriali: Eni, Fiat Industrial e Lottomatica

Mediobanca, nella sua guida al mercato azionario, ha consigliato un atteggiamento prudente sul ciclo degli utili per azione nel 2013, come indicato dai fondamentali, e ha precisato che la liquidità continuerà a contaminare i mercati. Gli indici di gestione degli acquisti (pmi) rilevati nelle economie più importanti di tutto il mondo restano infatti sotto pressione.

L'indice pmi globale (che rappresenta l'80% del pil mondiale) suggerisce che il mondo è in una fase di contrazione della produzione dalla scorsa estate. Le stime di eps in Europa sono state tagliate nel corso degli ultimi mesi e le preoccupazioni per la stagione futura e le prospettive sono ancora da valutare, secondo Mediobanca. Il recente rally del mercato ha riguardato un'espansione dei multipli e ha lasciato vulnerabili molti titoli, in particolare i ciclici industriali e i bancari.

Per Mediobanca il ciclo degli eps dovrebbe segnare una nuova accelerazione al fine di sostenere i prezzi correnti ma al contempo la banca ritiene questa possibilità molto improbabile. E' necessario infatti fare attenzione a come ci si dirige nel 2013: se si guarda ai cicli a lungo termine del mercato azionario, la banca pensa di essere probabilmente a 2/3 della strada del periodo ribassista.

L'analisi suggerisce cicli a lungo termine di 15-20 anni, con il ciclo ribassista corrente (che probabilmente ha avuto inizio nel 2001) che quindi avrà forse termine tra il 2015 e il 2020. Mediobanca si è detta aperta a diverse possibilità circa lo sviluppo dell'ultima fase del periodo ribassista.

In particolare sono state individuate due diverse opzioni con le quali si svilupperà il mercato: attraverso la forza di una naturale deflazione conseguente alla soluzione del problema dell'enorme debito nel mondo sviluppato o attraverso la spinta inflazionistica derivante dalle politiche delle Banche centrali volte a una svalutazione della moneta. I portafogli dovranno quindi essere regolati in base alle modalità con le quali le due forze opposte potranno interagire.

I due processi di scrematura dei titoli, utilizzati da Mediobanca come supporto al processo di selezione dei titoli per il breve termine, stanno mostrando segni di cautela. Sia il momentum dell'eps confrontato con la dinamica dei prezzi sia la cernita basata sul rischio-rendimento di tipo rialzista-ribassista confermano infatti che la maggior parte dei titoli di cui la banca si occupa ha beneficiato di un'espansione dei multipli senza un'espansione proporzionale dell'eps. Molti titoli sono scambiati a multipli che possono essere considerati ai massimi.

Detto ciò, l'approccio di Mediobanca alla selezione dei titoli ha le sue radici nel principio del "margine di sicurezza". L'intenzione prefissata dall'istituto è quella di trovare equity stories che offrano un margine di sicurezza in termini di capacità di guadagno e/o di multipli di valutazione. Le migliori proposte di Mediobanca per il primo semestre del 2013 si possono suddividere in due categorie, l'industriale italiano e il bancario europeo.

Tra i titoli industriali italiani, i preferiti sono Eni, Fiat Industrial, Lottomatica (large cap facenti parte del Ftse Mib) mentre tra le small cap le favorite sono Recordati ed EI Towers. Tra i meno preferiti, Mediobanca ha proposto Saipem, Tenaris e Finmeccanica tra le large cap, mentre tra le small cap ha indicato Piaggio in quanto vulnerabile.

Circa le banche europee, l'istituto ha proposto un atteggiamento cauto soprattutto dopo l'annuncio dell'avvio del programma omt da parte della Banca centrale europea l'estate scorsa e il conseguente aumento del 40% dell'indice Stoxx Europe 600 Banks. Il settore bancario europeo è ora scambiato, per la prima volta dalla metà del 2011, a premio rispetto al patrimonio netto tangibile.

Il mercato sta infatti cercando di anticipare un recupero macroeconomico che potrebbe aumentare gli utili delle banche principalmente attraverso una normalizzazione della qualità degli asset. Mediobanca ha ritenuto comunque che sia troppo presto per prendere in considerazione un rischio di ulteriori revisioni al ribasso degli eps dopo i risultati del quarto trimestre.

L'istituto, infine, continua a vedere le banche italiane in una buona posizione. L'ultimo portafoglio di titoli bancari di Mediobanca (che ha guadagnato il 26% da fine giugno del 2010) prevede di andare lunghi su Hsbc, Barclays, Unicredit e Seb, mentre consiglia di andare corti su Santander, Credit Agricole, Deutsche e Nordea.
sarebbe da andare a spulciare le partecipazioni e i ptf di proprietà di mediobanca e le variazioni degli stessi negli ultimi mesi
tanto per avere qualche conferma del fatto che sono bravi analisti e che quindi sicuramente ne hanno comprate parecchie qualche mese fa
 
Mha sarà, ma con questi chiari di luna ... centrali elettriche ferme e consumi al lumicino ... non la vedo messa benissimo

Con il ritorno degli investitori Esteri ed i prezzi del petrolio, se si mantengono su questi livelli e comunque, non sotto i 70 dollari al barile, il titolo a fine anno potremmo ritrovarlo in un range tra i 24,20 ed i 25,60 e tenendo conto che paga un dividendo ai valori attuali sopra il 5% per un investitore tranquillo può essere a mio avviso interessante.
 

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