Tornando al film: in apertura dicevo che trovavo poco realistica la figura di
Calisto: secondo me appare più “mondano” di quanto non fosse in realtà: io me lo ricordo più schivo, non il primo a stappare lo champagne nelle feste e in generale un po’ meno superficiale. In più nella finzione sembra essere totalmente soggiogato a
Tonna, sicuramente meglio tratteggiato, anche se direi con una certa benevolenza da parte degli autori. Del resto potrebbe avere influito, in questo, la frequentazione, in fase di preparazione e studio, con il ragioniere, a cui attribuiscono una improbabile
love story con la nipote di
Tanzi. E anche qui c’è un ulteriore “falso” storico: costei sarebbe stata messa a capo della holding del turismo, quando sappiamo perfettamente che, invece,
Parmatour era in mano alla figlia
Francesca, completamente ignorata nel
Gioiellino. La benevolenza per
Tonna appare evidente quando il
rag. Botta redarguisce pesantemente l’amante-ripudiata
Laura Aliprandi (l’avvenente attrice
Sarah Felberbaum,rea di aver intascato dei soldi dell’azienda cui era messa a capo, quando aveva capito che stava per saltare tutto. Lui no: non tocca nulla, a titolo personale. Falsifica, sì, ma per salvare l’azienda
Stadio Ennio Tardini Parma: QUANDO ERA MELLI IL GIOELLINO DI TANZI?