Abbassamento del peso sul rischio credito vs. le PMI: notizia positiva per le
banche italiane Oggi la stampa estera è molto concentrata sull'individuazione da parte di Bank of England e FSA di un capital shortfall di £25bn per le banche inglesi, che è
peraltro più basso di quanto atteso da molti analisti e investitori.
Ma va sottolineato che nella prima discussione sulle revisioni alla CRD IV
(Capital Requirement Directive) è contenuta un'importante novità che potrebbe
essere di grande aiuto per le banche italiane, specie quelle che servono
imprese di piccole/medie dimensioni.
L'articolo 26 enfatizza che le banche con esposizioni di taglio piccolo/medio
verso numerose controparti dovrebbero avere dei requisiti patrimoniali
proporzionati ai rischi assunti. Al comma a) si specifica che le esposizioni
vs. piccole/medie imprese dovrebbero beneficiare di un minore assorbimento di
capitale pari a c. il 24% del rischio di credito.
Siamo ancora in una fase di proposta, discussione e confronto, ma la notizia è
molto positiva per le banche italiane, specie piccole e medie, sia per la
natura delle loro esposizioni creditizie che per le caratteristiche del tessuto
industriale domestico (e per le opportunità future di far riaffluire il credito
alle PMI).