Sulla reale effettività dei provvedimenti monetari penso anche io che siano meno di quelli che ci vogliono far vedere sebbene gli effetti psicologici siano stati significativi. (basta vedere il prezzo dei titoli subprime negli ultimi mesi ad esempio). Gli effetti sull'economia reale ci son stati e riguardano il fatto che le banche USA finanziano piu di quelle europee le proprie aziende per esempio, riguarda il fatto che il tasso di disoccupazione si è comunque fermato a livelli nettamente più bassi che quelli della grande depressione (situazione con molte similitudini alle attuali), riguarda il fatto che i consumi in termini reali sono calati ma non crollati. meccanismo di discesa controllata come dicevo prima.
Insomma una crisi che doveva avere le caratteristiche della grande depressione per gli USA si è manifestata per il momento come una crisi recessiva, la piu importante dal secondo dopoguerra ma non pesante in termini assoluti come le crisi pre esistenza FED (e prima fase della stessa).
Ma secondo me questo ne allunga i tempi di durata e gli effetti complessivi e la espone a rischi maggiori che a quelli di una economia chiusa come quella giapponese dove i debitori ed i creditori sono i medesimi soggetti.
Gli USA hanno deciso che invece di fare la fine del Giapponesi e passare dal detenere il 5% dei BTP a detenere il 10% del mercato indiano poi switchato sul dollaro australiano, cioè alla caccia di rendimenti in giro per il mondo preferiscono dare forza ai valori domestici a spese di una svalutazione reale che se resa palese penalizzerebbe di piu chi ne detiene i valori da lidi lontani piuttosto che gli stessi USA a spese però di un lento declino di potere.