g.l.
Forumer storico
Il nikkei e' in yen, e vale circa il 65% in meno rispetto al massimo storico dell'ottobre del 1989. Non capisco quindi il significato di cio' che hai scritto.... a parte la battuta di prima sul nikkey ( ma è così nella realtà dei fatti) ...

Io in realta' non volevo evidenziare il fatto che non si trova sui massimi storici (anche perche' il fatto che un indice e' ai massimi storici non significa che e' sopravvalutato) ma la rottura della trendline discendente che ha caratterizzato il primo decennio del XXI secolo.... l'indice in dollari è in quella posizione grafica per i detentori esteri di azioni usa, per gli indigeni senza rischio cambio è sui massimi storici. e questo è il primo punto facile, tanto il grosso dei capitali sull'azionario usa è usa stesso ...
In realta' sei stato tu a suggerirmi la costruzione di quel grafico, nel 2011.... considerare il valore di un indice in valuta diversa da quella di denominazione, non può secondo me prescindere dal considerare anche le politiche monetarie dell'emittente la valuta di denominazione, la politica monetaria nel suo insieme, comprensiva di svalutazione competitiva, espansione monetaria e di conseguenza consumi, produzione, reddito, scambi commerciali, oltre utili e fatturati delle aziende quotate. ...
Allora mi hai fatto giustamente notare che l'indice S&P, in una media delle altre valute, era in un canale discendente di lunghissimo periodo e che il valore di tale indice in $, proprio a causa delle politiche di svalutazione, non rispecchiava la realta' della situazione americana. Ed allora concordammo, se ricordi. Sono queste le ragioni fondamentali che mi fanno pensare che con una prospettiva di lungo termine (12-24 mesi) ora il rapporto rischio/rendimento non e' molto favorevole per l'azionario.... credo che di dubbi sul fatto che gli utili delle aziende usa degli ultimi du3 anni in particolare siano frutto di tagli dei costi a vario titolo, investimenti nulli, denaro a costo zero e svalutazione competitiva del prodotto finito all'estero non ce ne siano. così come è indubbio che siano aumentati disoccupati ( quindi meno consumi) che sia diminuito il potere d'acquisto degli usa, che il debito sia raddoppiato in quattro anni ( anche se questo non sarebbe un problema se supportato da consumi e produttività) ...
Sulla politica dei tassi a zero non sono molto d'accordo con te. Penso che se la Fed decidera' di alzare i tassi di interesse lo fara' perche' se lo potra' permettere, e perche' l'economia americana sara' ritenuta fuori pericolo. Se lo scenario rimarra' deflattivo non ci sara' ragione di alzare i tassi.... che i tassi a zero non possono durare in eterno. e questo è il punto cruciale della cosa ...

