Il "Non c'è niente da capire", riferito al cervello maschile, può essere considerato un complimento.
Ovvero: non c'è niente da capire, non occorre
scervellarsi per comprendere ciò che è già "chiaro e trasparente" ("come te", cfr. Battisti Lucio).
Metaforicizzando, ho in mente una proporzione: "gli uomini stanno alle donne come i cani stanno ai gatti".
(Generalizzare è sbagliato, ma) in molti casi ho la sensazione che i pensieri di un uomo siano più evidenti, più immediati, rispetto a quelli di una donna.
Un cane, se è contento scodinzola, se è mogio abbassa la coda, se vuole una rissa solleva i muscoli del collo... il gatto, invece, sembra pensare a quali misteriose cose, e induce i gattofili all'adorazione e al vano tentativo di leggergli nel pensiero.
Che poi, magari il gatto non pensa a niente, ma questo è un pensiero "negativo" di noi cinofili.
(spesso) l'uomo è un cane, la donna un gatto...
Credo che sia più facile, per l'uomo, correre il rischio di eccedere in questa sua "trasparenza" arrivando magari allo scontro fisico per affermare qualcosa (una fede calcistica, religiosa, ideologica) mentre, secondo il mio personale e fallibile pensiero, il rischio della donna è di essere misteriosa fino a raggiungere la subdolezza... subdolaggine... subdolismo... come si dice... quella roba lì, insomma.
L'esempio che porto spesso è che un uomo eccitato sessualmente ha una (di solito ragionevolmente) vistosa erezione, mentre l'eccitazione sessuale femminile si manifesta in una segreta cavità, tutt'altro che vistosa.
Che la Forza sia con voi.