IRAQ: MARGARET HASSAN, UCCISA LA PRIMA DONNA OSTAGGIO
»IRAQ: TROVATI 18 CADAVERI, ALCUNI DECAPITATI
BAGHDAD - Margaret Hassan, l'operatrice umanitaria di nazionalita' anglo-irachena che da trent'anni lavorava in favore del popolo iracheno, e' stata con ogni probabilita' uccisa, dopo essere rimasta in mano ai suoi sequestratori dal 19 ottobre. Un video su cui appare quella che e' quasi certamente la sua uccisione - diverrebbe cosi' la prima donna ostaggio assassinata in Iraq - e' giunto all'emittente araba Al Jazira, che ha deciso di non mostrarlo.
La notizia dell'assassinio dell'operatrice di Care International e' stata in una drammatica apparizione televisiva dal marito iracheno, Tahsin Hassan, che ha implorato gli assassini affinche' gli restituiscano la moglie, o almeno il cadavere. Hassan, quando e' comparso sugli schermi tv, non aveva ancora la certezza assoluta che il video ritraesse l'assassinio della moglie, ma questa circostanza e' stata confermata con quasi assoluta certezza dal ministro degli esteri Jack Straw che ha definito ''ripugnante un crimine contro una donna che ha lavorato gran parte della sua vita per il bene del popolo iracheno''.
''Quelli che l'hanno presa, mi dicano cosa ne hanno fatto - ha detto Tahsin Hassan, visibilmente sconvolto -. Ho bisogno di riaverla, per farla riposare in pace. Margaret ha dedicato tutta la sua vita al popolo iracheno, per 30 anni ha vissuto e lavorato in Iraq con me. Per favore, chi l'ha presa puo' chiamarmi, fatemi sapere come posso riaverla''.
I fratelli e sorelle di Margaret, che era nata in Irlanda, hanno rilasciato una dichiarazione ricordando il suo impegno umanitario, e come lei fosse contro la guerra e prima ancora contro le sanzioni: ''Siamo distrutti. Quelli che hanno commesso questo atto atroce non hanno giustificazioni. Niente puo' giustificarli. Margaret era contro le sanzioni e la guerra. Un crimine del genere non puo' essere perdonato''. Care International si e' detta ''inorridita'' dalla notizia dell'omicidio.
Il mistero avvolge la morte - c'e' chi dice che la donna potrebbe essere stata uccisa gia' da tempo - cosi' come ha avvolto il sequestro anomalo di Margaret Hassan, dal quale aveva preso distanze anche il gruppo di Abu Mussa Al Zarqawi, ritenuto il braccio di Al Qaida in Iraq e responsabile di numerose uccisioni di ostaggi, tra cui il britannico Ken Bigley. Il gruppo di Zarqawi, che ne aveva chiesto il rilascio, ed altre quattro formazioni della guerriglia a Falluja nei giorni dopo il sequestro avevano negato di aver a che fare con il rapimento.
Tre video di Hassan erano stati mostrati in queste settimane del sequestro, dove la donna, 59 anni, implorava con la voce spezzata il popolo britannico di mobilitarsi per salvarle la vita, chiedendo al governo di non inviare le truppe verso il nord dell'Iraq, com'e' poi successo, in appoggio all'offensiva delle truppe americane a Falluja. Nel corso di quella battaglia, truppe Usa avevano trovato il cadavere mutilato di una donna ''europea'' e si era anche temuto che fosse quello di Margaret: ma le circostanze della sua uccisione, con un colpo d'arma da fuoco invece che per decapitazione, com'era avvenuto al termine di altri sequestri, sembrano smentire che cosi' fosse. I servizi britannici hanno sempre pensato che i sequestratori non fossero integralisti islamici, come nel caso dell'ostaggio Bigley: nei video la donna appariva infatti con il capo scoperto e non indossava la tuta arancione che, secondo il gruppo di Al Zarqawi, e' simbolo delle sofferenze dei membri di Al Qaida incarcerati a Guantanamo ed e' diventata parte del macabro rituale di morte inscenato dai terroristi. Esperti interpellati questa sera dalle tv britanniche hanno anche detto che l'uccisione di una donna e' sostanzialmente un ''atto anti- islamico'', che quindi fa pensare che i suoi aguzzini siano stati criminali comuni o politici.