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Dio, elezioni americane e Hamer
Marcello Pamio - 4 novembre 2004
In questi giorni di marasma mediatico, mi sono sinceramente chiesto se si stava eleggendo il presidente degli Stati Uniti d’America o l’Imperatore del mondo intero. La domanda, più che legittima, è dovuta al numero assurdo di special televisivi e radiofonici, dirette, programmi di intrattenimento, dove si è parlato esclusivamente di quello che stava avvenendo oltreoceano. Addirittura, i principali canali di informazione nostrana, si sono impegnati in difficoltosi e costosi collegamenti che sono durati tutta la notte.
Perché tutto questo interesse? Come mai il mondo intero - almeno quello occidentalizzato e collegato con il tubo catodico – è stato tenuto appositamente con il fiato sospeso e con il naso incollato allo schermo per una elezione farsa? Si tratta semplicemente di un evento mediatico capace di calamitare l’audience, oppure c’è qualcos’altro sotto, magari la preparazione alla dittatura globale e al Nuovo Ordine Internazionale?
Qualcuno ha sperato fino all’ultimo che il presidente uscente si ritirasse definitivamente, non proprio a miglior vita ma almeno nel suo ranch in Texas (dove lì avrebbe potuto fare tutti i danni che è in grado di fare (e sono svariati) senza mettere in pericolo persone innocenti); qualcun altro invece si augurava il ritorno in carica del presidente guerriero (il termine corretto è guerrafondaio) perché vedono in lui il mandato divino di salvare il pianeta dal Male.
Purtroppo la politica che “giorgino doppia vu” ha portato avanti negli ultimi quattro anni di governo è sotto gli occhi di tutti quelli, americani e non, che usano il cervello in proprio e non in affitto; mentre per quanto riguarda la missione divina di liberare il mondo dal terrorismo, mi sa tanto che il canalizzatore texano dovrebbe rivedere con molta attenzione la versione della bibbia che dice di leggere ogni santo giorno. So per certo che gira una versione della sacra bibbia - ovviamente non riconosciuta dalla CEI - tradotta da Paul Wolwowitz e curata da un certo Donald Rumsfeld. Una bibbia molto particolare dove il Mosè di turno, per liberare e proteggere il popolo eletto, quello americano, fa guerra a destra e a manca senza alcun ritegno (d’altronde è la volontà di dio!), e invece di separare miracolosamente le acque, giorgino separa i pozzi di petrolio dai suoi legittimi proprietari, altrettanto miracolosamente.
Come può dio onnipotente, onnipresente e onnisciente scegliere di investire un povero mentecatto ex cocainomane ed ex alcolizzato (speriamo almeno che sia solo ex) figlio di petrolieri guerrafondai, di una simile e importante missione?
Le spiegazioni sono tre:
- Dio non esiste e allora si spiega tutto. Ma sinceramente non credo molto a questa ipotesi.
- Dio potrebbe essere temporaneamente occupato dall’altro unto del signore, quello piccolo e nostrano che siede al governo. Siccome tale mascherina ne sta combinando una più di Bertoldo, starci dietro non è facile nemmeno per il divino.
- Dio si è stancato di proteggere sia l’unto del signore che giorgino doppia vu, e li lascia fare ciò che vogliono, per arrivare quanto prima in fondo all’abisso. Infatti lasciandoli lavorare come meglio sanno fare: il nanetto sta facendo sprofondare nel baratro l’economia italiana, mentre lo statista cowboy si sta occupando del restante pianeta.
Dio sa meglio di me che una volta toccato il fondo, e manca veramente poco, nemmeno i due cervelli messi assieme possono andare oltre (anche se ci provano di continuo), per cui l’unica cosa che rimane è risalire…
E viste come sono andate le elezioni statunitensi, penso proprio che dio si sia completamente stancato e voglia quanto prima porre rimedio…
Infatti se avesse vinto il democratico Kerry, non cambiava alcunché, ma il popolo, vedendo il passaggio fittizio dai repubblicani ai democratici si sarebbe aspettato un miglioramento della situazione e le cose sarebbero invece andate avanti nello stesso identico modo. Con il rinnovo del mandato, giorgino ha carta bianca per la disintegrazione veloce e globale!
Per cui, per favore, lasciamo lavorare in pace…
Cambiando discorso e paese, facciamo un saltino in Francia perché c’è un interessante aggiornamento sulla situazione del dottor Hamer: finalmente è arrivato un segno di vita da parte del codificatore della Nuova Medicina.
Hamer racconta in una lettera tutto quello che ha subito nei primi tre giorni di carcerazione: perquisizioni costanti che lo hanno costretto a spogliarsi di continuo, trattamenti e maltrattamenti psicologici quali dormire per terra senza coperta, e pasti insufficienti. Ma la cosa inquietante è che fin dal primo giorno gli hanno chiesto espressamente di lasciarsi psichiatrizzare! Lascio a voi immaginare cosa s’intende per trattamenti psichiatrizzanti…
E tutto questo perché? Per esercizio illegale della professione medica!
Ma ahimé la denuncia di Hamer non si ferma qui, perché questo esercizio illegale si estende anche alla diffusione dei suoi libri!!! Avete capito bene?
Se attraverso i suoi testi una persona (in grado di intendere e di volere), decide di interrompere la chemioterapia entro il 20° ciclo e muore, sapete di chi è la colpa? Del dottor Hamer che ha scritto il libro! Ma vi rendete conto del livello mentale e soprattutto della malafede totale che sta dietro una simile accusa? Quali interessi economici e massonici si nascondono dietro? Si sa bene che in Francia…
E se oggi il colpevole è l’autore del libro, domani non potrebbero essere chi questo libro lo compra e lo legge? In una simile situazione, quanto distanti siamo dalla visione fantascientifica del romanzo “Fahrenheit 451” di Bradbury, dove i libri venivano bruciati?
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