Sono senza parole e uno squarcio nell'anima.....secondo atto (3 lettori)

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IRAQ, LA FARNESINA: DAL CONFRONTO CON LE FOTO E' SALVATORE SANTORO



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ROMA - Anche se il riconoscimento formale d'identita' non e' al momento possibile in assenza del ritrovamento del corpo e di testimonianze verificabili, dai primi confronti delle immagini con le foto disponibili di Salvatore Santoro emergono elementi che inducono a ritenere che possa trattarsi di Santoro. Lo si e' appreso alla Farnesina. La Farnesina ha provveduto a informare i familiari di Santoro di questi ultimi sviluppi, esprimendo loro partecipazione e solidarieta'.
LA CONVIVENTE DI SANTORO LO RICONOSCE NELLE IMMAGINI TV
Madeleine Gerard, la donna che per 16 anni ha vissuto a Londra con Salvatore Santoro, lo ha riconosciuto nelle immagini trasmesse dalla tv italiana.

Rimane fitto il mistero sulla sorte dell'italiano di 52 anni di cui e' stato annunciato il rapimento nei pressi di Ramadi, ma che secondo quanto riferito da fonti giornalistiche locali sarebbe stato subito ucciso a un posto di blocco di insorti a ovest di Baghdad, dopo che aveva cercato di forzarlo.

Costretto a recarsi sul posto dagli stessi insorti, un fotoreporter iracheno di Ramadi, Bilal Hussein, ha scattato delle foto di un uomo indicato come Santoro, con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena, tenuto sotto la minaccia delle armi da due insorti.

Dopo essere stato minacciato di morte assieme alla sua famiglia, il fotoreporter si e' rifiutato di fornire qualsiasi dettaglio sulla vicenda ma, secondo fonti giornalistiche locali a Baghdad, Santoro - che nel tentativo di forzare il posto di blocco avrebbe investito un insorto - sarebbe stato ucciso poco dopo.

In una delle foto scattate dal fotoreporter iracheno, compaiono inoltre quattro insorti armati e mascherati, con dietro uno striscione con la scritta 'Movimento islamico dei mujahiddin dell'Iraq''.

Uno degli insorti, mostra inoltre il passaporto italiano di Santoro, una carta di credito Visa a lui intestata e un permesso di soggiorno in Libano, scritto in arabo, rilasciato il 9 giugno 2004 e valido fino all-8 giugno 2005 e che porta la firma di un colonnello della 'Surete general' libanese, Suleiman Yammin. L'ultimo domicilio conosciuto di Salvatore Santoro e' un appartamento a due passi da Portobello,il famoso mercato dell'antiquariato di Londra.
 

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IRAQ: MINACCIATI DI MORTE 10 OSTAGGI IRACHENI, VIDEO TV


In un video trasmesso dalle emittenti arabe al Arabiya e al Jazira, tre gruppi guerriglieri minacciano di uccidere una decina di ostaggi iracheni dipendenti di una ditta americana, almeno che la loro impresa non abbandoni subito l'Iraq.
Le immagini mostrano dieci uomini seduti per terra, bendati e appoggiati ad una parete. Il video non rivela il nome della ditta americana, pur specificando che opera nel settore della sicurezza. ''La compagnia - afferma uno degli ostaggi - fornisce carri armati che sono usati in combattimento. Chiedo a tutti di non lavorare con gli americani e di non aiutare il governo di Iyad Allawi''.
Non e' chiaro quando i dieci iracheni siano stati rapiti e se i gruppi terroristici che li tengono prigionieri abbiano indicano una scadenza per il loro ultimatum.
 

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L'assassinio rivendicato da un gruppo che fa capo a Zarqawi
A Bagdad forte esplosione in centro, una vittima
Iraq, nuovo video dell'orrore
uccisi cinque uomini
Trovati due cadaveri decapitati. Un biglietto: "Collaborazionisti"
Morto un marine in missione nella provincia di Al Anbar



BAGDAD - Nel giorno in cui il primo ministro Iyad Allawi definisce il 2005 "anno decisivo per il paese", l'Iraq si risveglia nell'orrore di sempre e Al Zarqawi ruba la scena al premier. Un gruppo terroristico che fa capo al ricercato numero uno dagli Usa in Iraq ha diffuso su internet un video con l'esecuzione di cinque persone che una voce definisce membri della guardia nazionale irachena. I cinque, vestiti in abiti civili, vengono assassinati a colpi d'arma da fuoco da militanti che stanno alle loro spalle.

Ma non c'è solo Zarqawi. Due cadaveri decapitati sono stati ritrovati dalla polizia irachena nella parte occidentale di Bagdad: entrambi erano stati chiusi dentro a sacchi e poi abbandonati per strada. Accanto ai corpi, un macabro biglietto in cui si spiegava che si tratta di camionisti, giustiziati come collaborazionisti delle truppe d'occupazione Usa: "Questa è la punizione per tutti coloro che lavorano con gli americani", era scritto sulla nota. Non si ancora se le vittime fossero stranieri oppure di nazionalità irachena.

Nel centro di Bagdad c'è stata una violenta esplosione in mattinata. Lo hanno riferito testimoni sul posto. Poco prima, sempre nella capitale irachena, era scoppiata una bomba nascosta lungo il ciglio di una strada, secondo una tattica ormai consolidata della guerriglia: una persona era rimasta uccisa e altre due ferite.

Fonti Usa riferiscono che un marine americano è stato ucciso in azione ieri sera nella provincia di Al Anbar, considerata la più turbolenta del paese, mentre un altro soldato è rimasto morto oggi, e un altro ferito, nell'esplosione di un ordigno nel nord di Bagdad.


(1 gennaio 2005)
 

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By Luke Baker
BAGHDAD (Reuters) - Insurgents released a video on Tuesday showing a U.S. hostage pleading for his life, and militants assassinated a senior judge in Baghdad, intensifying a campaign of violence to sabotage Sunday's watershed election.
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The video shows American contractor Roy Hallums, seized in Baghdad with five colleagues on Nov. 1, sitting cross-legged on the floor and anxiously rubbing his hands as he appeals to the camera. It is not clear when the video was made.

"I have been arrested by a resistance group in Iraq," 56-year-old Hallums, dressed in civilian clothes, his beard flecked with white and his voice shaking, says on the tape.

"I'm asking for help because my life is in danger because it's been proved that I work for American forces."

As he speaks, the barrel of a rifle is held inches from his head. Unlike most other hostage tapes in Iraq, no group's banner or flag appears in the picture and no demands are made.

It is the first tape to emerge of Hallums since he and his colleagues were kidnapped. Four of those have since been freed, while the whereabouts of a Filipino remain unknown. All worked for a Saudi Arabian food firm contracted by the U.S. army.

Judge Qais Hashim Shameri was killed along with his son in an ambush as they left home during morning rush hour, police sources said. The attack again showed the ability of insurgents to strike at the heart of Iraq's U.S.-backed interim government.

Ansar al-Sunna, a militant Sunni group which has carried out a series of deadly strikes in recent weeks, claimed responsibility for the assassination in an Internet posting.

Also on the Internet, another militant Sunni group, the Islamic Army in Iraq, ordered its fighters to step up attacks and take hostages throughout Iraq in the run-up to the poll.

Guerrillas killed the provincial governor and deputy police chief of Baghdad earlier this month and have vowed to continue attacking officials and security forces members. Two policemen were killed by gunmen in the capital on Tuesday, police said.
 

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BESLAN (OSSEZIA DEL NORD)


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- Ad un anno esatto dal sequestro della scuola di Beslan e della strage in cui morirono 330 persone, di cui 186 bambini, l' Italia inaugura due padiglioni dell' ospedale di Vladikavkaz, la capitale dell' Ossezia del nord.
Per la cerimonia è arrivato a Vladikavkaz il capo della protezione Civile, Guido Bertolaso, accompagnato dal responsabile del settore esteri , Agostino Miozzo e dal responsabile del settore sanitario, Marta Di Gennaro. "Il nostro dovere era dare il massimo e assicurare la nostra vicinanza alle autorità locali dopo la tragedia - ha detto Bertolaso - e lo abbiamo fatto bene, in nome del popolo italiano". Il capo della protezione Civile ha poi assicurato che l' Italia "continuerà ad essere vicina ai bambini e alle famiglie di Beslan ".
Di lavoro da fare, però, ce n' è ancora molto: la tragedia é tutt' altro che dimenticata tra gli adulti e soprattutto tra i bambini. "Rimane da ricostruire l' aspetto psicologico delle famiglie e dei più piccoli - ha aggiunto - ho incontrato qualcuno di loro e nei loro occhi si legge ancora l' angoscia che, temo, resterà ancora per molto tempo dentro di loro".

I due padiglioni dell' ospedale inaugurati oggi alla presenza delle autorità locali ospiteranno il reparto per la degenza pediatrica e una sala di riabilitazione. Realizzati con circa un milione di euro, le stanze sono decorate con colori allegri e opera d' arte di artisti italiani. Nei prossimi giorni, inoltre, partiranno i lavori per la costruzione di un nuovo padiglione all' interno dell' ospedale, che ospiterà un centro di riabilitazione motoria e psicologica per i più piccoli, completo di tutte le attrezzature ed equipaggiamenti medici.
Prima dell' inaugurazione, la delegazione italiana ha depositato una corona di fiori con la scritta in italiano e cirillico "Il popolo italiano" al cimitero che ospita le tombe delle vittime della strage e nella palestra della Scuola n. 1 di Beslan, diventata il simbolo della tragedia.
 

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BESLAN;UN ANNO DOPO MANCA INCHIESTA TRASPARENTE
MOSCA, 31 AGO - Il primo anniversario dell'orrore è ormai alle porte, ma un'inchiesta parlamentare trasparente sul sequestro della scuola di Beslan e sulla strage d'innocenti che ne seguì (330 morti, la metà bambini) si fa ancora attendere. A denunciarolo è oggi il deputato liberale russo Vladimir Ryzhkov, unendo la sua voce a quelle di coloro che chiedono non solo di indagare le responsabilità del commando di matrice islamico-cecena che compì l'incursione, ma anche di scavare tra gli interrogativi e i sospetti che investono negligenze e inefficienze attribuite alle autorità federali di Mosca e a quelle regionali dell'Ossezia del Nord: le repubblica autonoma russa del Caucaso che fu teatro della tragedia. "Il parlamento non ha adempiuto ai suoi doveri verso il popolo", ha detto Ryzhkov alla vigilia delle commemorazioni promosse a un anno dal sequestro (1-3 settembre 2004). Il deputato, rara figura di oppositore tutto d'un pezzo al Cremlino nella Duma attuale, ha sottolineato durante una conferenza stampa come il Congresso degli Usa abbia saputo mettere in discussione il ruolo dei servizi di sicurezza americani, investigando sui fatti dell'11 settembre 2001. "Da noi, purtroppo, si ha invece l'impressione che sia in atto un tentativo di celare gli errori dei servizi", ha proseguito, contestando sia l'operato della Procura generale, sia quello della commissione d'inchiesta istituita dal senato russo: troppo poco autonoma a giudizio di molti e comunque incapace di produrre finora un qualche rapporto anche solo preliminare. Fare piena luce è tuttavia necessario, ha detto ancora Ryzkhov, poiché "Beslan è diventato l'11 settembre russo". I 5 milioni di euro raccolti dalla Croce Rossa moscovita per le persone colpite e gli aiuti internazionali (anche italiani) vanno bene , ma non bastano. E tanto meno basta l'ulteriore stanziamento da 4-5.000 euro a famiglia annunciato proprio ieri dal governo federale. Stando a un sondaggio diffuso in questi giorni dal centro demoscopico Levada, mai prono al potere putiniano, un 52% di russi accredita malgrado tutto al Cremlino di aver avuto la buona intenzione di salvare gli ostaggi di Beslan, ma al contempo continua a manifestare sgomento per l'epilogo sanguinoso della vicenda. Vicenda sulla quale, secondo un 53%, le autorità hanno al più una parte della verità. "Se non ci saranno risposte alle questioni rimaste aperte, domani tutto si potrebbe ripetere", ha riconosciuto lo stesso presidente dell'Ossezia del Nord, Timuraz Maisurov, designato di recente dal Cremlino alla guida della regione dopo le dimissioni del veterano Aleksandr Dzasokhov, in carica nei giorni della carneficina e travolto poi dalle recriminazioni della gente. L'autorevole giornale Izvestia apre oggi a tutta pagina con un punto interrogativo, sullo sfondo delle foto dei volti ancora sorridenti di alcuni dei bimbi massacrati a Beslan. E si pone 10 domande "rimaste senza risposta": Si poteva prevenire il sequestro? Quanti terroristi vi parteciparono (32, come dice la Procura, secondo la quale 31 sono stati alla fine uccisi e uno catturato, o di più, come si vocifera qua e là)? E' vero che alcune armi erano state nascoste nella scuola settimane prima dell'attacco? Cosa provocò l'esplosione nella palestra che il 3 settembre poco dopo mezzogiorno innescò non tanto un blitz, quanto una violenta battaglia campale? E così via. Domande che riecheggeranno anche nell'incontro che il presidente Vladimir Putin si è deciso a concedere, il 2 settembre, nel pieno delle rievocazioni, all'associazione delle Madri di Beslan: un gruppo che raccoglie alcune delle donne straziate dalla strage e che ha già fatto sapere di non volere condoglianze, ma piuttosto chiedere conto direttamente al leader del Cremlino di una tragedia imputata a gran voce anche alle colpe di alti funzionari, locali e federali, incluso il capo dei servizi di sicurezza russi (Fsb), Nikolai Patrushev. Il capo guerrigliero ceceno Shamil Basaiev, mandante dichiarato del sequestro nei mesi scorsi cerca intanto di mestare nel torbido. Nei giorni scorsi si è fatto vivo attraverso il sito Kavkazcenter per rimangiarsi la rivendicazione di quell'infamia e addossarla a fantomatici infiltrati dell'Fsb. Una testimonianza a dir poco sospetta per la fonte da cui proviene (sono "le farneticazioni di una massacratore di bambini", ha tagliato corto il viceprocuratore generale russo Nikolai Shepel), tanto più poiché non spiega perché mai il potere russo avrebbe dovuto favorire un sequestro di bambini destinato a mettere Putin in difficoltà nel Paese. E tuttavia una testimonianza che dimostra come in un clima ancora nebuloso persino i veleni più rozzi rischino di trovare spazio. Da domani e fino al 3 il pendolo, in ogni modo, si sposterà sul ricordo e sul dolore, lasciando le polemiche in secondo piano. In Ossezia del Nord, regione a maggioranza ortodossa che é forse la più fedele storicamente ai legami con Mosca fra tutti i territori dell'irrequieto Caucaso settentrionale, i riti religiosi si alterneranno a quelli civili e al disperato strazio dei genitori annientati dalla sciagura. Le autorità locali hanno chiesto fin d'ora di accendere una candela dinanzi a ogni finestra nel momento in cui tutta la Russia osserverà un minuto di silenzio: una candela, un filo di luce.
 

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BESLAN la verita' è ancora lontana...


Beslan (Russia), 15:14
BESLAN: DUE ANNI DOPO ANCORA DOLORE E POLEMICHE

Dopo due anni, la strage provocata dall'irruzione di un commando di terroristi ceceni nella scuola numero 1 segna ancora la vita di Beslan. E continua a essere fonte di polemiche. Una, durissima, l'ha lanciata il presidente dell'Ossezia del Nord, Taimuraz Mamsurov, che ha accusato inquirenti e procura di avere fatto molti errori nell'inchiesta sulla morte di 326 persone. Secondo Mamsurov, subito dopo la tragica fine dell'assedio durato oltre due giorni, la polizia non isolo' l'edificio per preservare le aule cosi' com'erano e permettere alla scientifica di esaminarle nei minimi particolari. "Cosa c'e' da indagare se praticamente tutte le prove sono state distrutte, buttate nell'immondizia, due giorni dopo l'azione terroristica?", ha dichiarato Mamsurov al quotidiano governativo 'Rossiisskaya Gazeta'. "In due giorni e' stato impossibile esaminare tutti i dettagli che avrebbero potuto gettare luce sulla tragedia", ha aggiunto, "ho il forte sospetto che questo sia stato fatto apposta". Finora nessuno aveva contestato cosi' apertamente l'esito dell'inchiesta. Il presidente dell'Ossezia del Nord ha invece molti dubbi non solo sui metodi, ma anche sul risultato delle indagini e sull'azione che si concluse con un blitz delle teste di cuoio russe. Per esempio, ritiene che quella mattina del 1 settembre a entrare nella scuola e prendere in ostaggio 1.250 persone per 52 ore non siano stati solo 32 terroristi, come si legge nel fascicolo della procura, ma molti di piu'. "Come possiamo avere fiducia nella procura se sono state ignorate le testimonianze di molti che dicevano che vi erano piu' di 32 terroristi?", ha sottolineato.



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carrodano

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Le realtà di guerra
sono molte.
A volte mi domando
perchè
è così difficile
il negoziato e la mediazione
degli interessi e delle posizioni
 

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