Val
Torniamo alla LIRA
Siamo a Mazzarino, nel Nisseno (Caltanissetta) dove fedele al suo padrone, da quasi tre anni «Federico» attende di vederlo uscire da quella porta dell'ospedale che un pomeriggio d'estate lo aveva inghiottito definitivamente. Lo aspetta nella speranza di poterlo accogliere come fanno i cani di piccola taglia, scodinzolando e saltando all'impazzata. Una speranza che si affievolisce col trascorrere del tempo. Ma lo stress del povero Federico è per fortuna mitigato dalla provvidenziale dedizione del personale medico.
Tutto comincia nell'estate 2016, quando il padrone dell'animale ha un infarto. L'ambulanza del 118 lo soccorre e lo trasporta all'ospedale. Il cane la segue fino all'uscio del pronto soccorso ed è lì che vede il padrone, disteso su una barella, sparire dietro a un porta. Sarà l'ultima volta che lo vedrà. Quel volpino, che sembra non volersi rassegnare alla realtà, oggi è stato adottato dagli operatori del 118. Lo hanno ribattezzato «Stefano», come l'ospedale «Santo Stefano». In poco tempo è diventato la mascotte di dipendenti e pazienti che non gli fanno mancare cibo e acqua. C'è anche chi cerca di avvicinarlo ma lui, diffidente, forse impaurito, si ritrae e torna in posizione. Un paramedico gli ha anche costruito una cuccia contro il freddo ma Stefano non sembra apprezzare molto. Come giaciglio ha scelto uno spazio minuscolo proprio accanto all'ambulanza. Se piove si rannicchia sotto il mezzo. Quando per le emergenze i paramedici salgono a bordo, lui si sposta, fissa l'ambulanza partire e ne attende il ritorno. Nelle giornate più calde si appisola nel giardino, al massimo si concede una passeggiata, gironzolando attorno al perimetro del cortile. Ma i suoi occhi sono sempre rivolti alla porta. Salvatore Bonaffini, in servizio al 118, è uno dei paramedici che soccorsero l'anziano tre anni fa. «Era un uomo di Barrafranca che però viveva a Mazzarino - conferma -. Un giorno si è sentito male. L'abbiamo soccorso e portato in ospedale ma non è riuscito a superare la crisi. Quel giorno, a seguire l'ambulanza c'era il suo cane». Che ora continua ad attenderlo».
Tutto comincia nell'estate 2016, quando il padrone dell'animale ha un infarto. L'ambulanza del 118 lo soccorre e lo trasporta all'ospedale. Il cane la segue fino all'uscio del pronto soccorso ed è lì che vede il padrone, disteso su una barella, sparire dietro a un porta. Sarà l'ultima volta che lo vedrà. Quel volpino, che sembra non volersi rassegnare alla realtà, oggi è stato adottato dagli operatori del 118. Lo hanno ribattezzato «Stefano», come l'ospedale «Santo Stefano». In poco tempo è diventato la mascotte di dipendenti e pazienti che non gli fanno mancare cibo e acqua. C'è anche chi cerca di avvicinarlo ma lui, diffidente, forse impaurito, si ritrae e torna in posizione. Un paramedico gli ha anche costruito una cuccia contro il freddo ma Stefano non sembra apprezzare molto. Come giaciglio ha scelto uno spazio minuscolo proprio accanto all'ambulanza. Se piove si rannicchia sotto il mezzo. Quando per le emergenze i paramedici salgono a bordo, lui si sposta, fissa l'ambulanza partire e ne attende il ritorno. Nelle giornate più calde si appisola nel giardino, al massimo si concede una passeggiata, gironzolando attorno al perimetro del cortile. Ma i suoi occhi sono sempre rivolti alla porta. Salvatore Bonaffini, in servizio al 118, è uno dei paramedici che soccorsero l'anziano tre anni fa. «Era un uomo di Barrafranca che però viveva a Mazzarino - conferma -. Un giorno si è sentito male. L'abbiamo soccorso e portato in ospedale ma non è riuscito a superare la crisi. Quel giorno, a seguire l'ambulanza c'era il suo cane». Che ora continua ad attenderlo».