SE NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE, FIGURIAMOCI DI SBAGLIARE

Sbaglio o lei non valuta come affidabile l'analisi delle candele giapponesi a 1H.
Fa parte della dottrina del mio guru?
 
Poverino. Il pesce gli è sfuggito di mano e non ne ha un altro.

"Noi siamo seccamente alternativi". "Quel modo di concepire la rappresentanza nelle istituzioni va sconfitto,
fosse per me gli presenterei una mozione di sfiducia al giorno. Voglio batterlo perché non credo si governi così"

Secca e dura la risposta dei due deputati:

"Non è previsto alcun confronto con il vicepremier Salvini, tantomeno per parlare di possibili alleanze. Anche solo pensarlo è semplicemente ridicolo",
fanno sapere Boschi e Bonifazi. "Come è noto -precisano - si tratta di una cena organizzata da una Associazione che si occupa di giustizia e garantismo. E soprattutto non c'è nulla di segreto".

La Boschi, poi, su Twitter attacca anche il quotidiano diretto da Mario Calabresi:
"Con buona pace di Repubblica non c'è nessuna cena tra renziani e Salvini".
E ribadisce:"Stasera c'è un'iniziativa sulla giustizia, un raduno di garantisti con centinaia di invitati. Giudici, giornalisti, politici. Perchè strumentalizzare sempre?"
 
Penso solo che una sconfitta della GB ed un eventuale rientro in europa possa generare un segnale positivo.
Certo non a breve. Poi, se cambiano l'algoritmo, la candela si spegne.
 
Cosa succede se io - comune cittadino - non rispetto la legge ?

Pari dignità e pari conseguenze al sindaco. Intervenga ora il prefetto.


Luigi De Magistris ha inviato una direttiva agli uffici dell'Anagrafe di Napoli con l'ordine di
"procedere con l'inserimento anagrafico dei cittadini migranti presenti sul territorio cittadino ed in possesso del permesso di soggiorno temporaneo per richiedenti asilo".

Ad annunciarlo alla cittadinanza, con una nota, sono l'Assessore ai diritti di cittadinanza Laura Marmorale e l'Assessore all'Anagrafe Monica Buonanno.
Si tratta di un modo per provare ad aggirare, o meglio per contrastare, le nuove norme inserite dal decreto scritto da Salvini e trasmormato in legge dal Parlamento.
Come noto, nel dl viene preclusa l'iscrizione all'anagrafe a quei richiedenti asilo cui non è stato ancora dato un verdetto sul permesso di soggiorno.

In realtà, come non ha mancato più volte di ricordare Salvini, per i servizi sanitari non è necessaria l'iscrizione anagrafica.
Ma solo la residenza. Non solo. I richiedenti asilo (che non saranno iscritti), otterranno tutto l'occorrente direttamente dal centro di accoglienza che li ospita.

Chi non potrà accedervi, invece, sono coloro i quali non hanno ottenuto un permesso di soggiorno valido.
 
Neanche un semplice controllo riescono a fare. Inetti ed incapaci.

A presentarsi oggi in Campidoglio per firmare i nuovi contratti di assunzione sono stati soltanto quattrocento
dei cinquecento nuovi agenti della Polizia Locale, vincitori del concorso indetto nel 2010 dall’allora giunta Alemanno.

Mancano all’appello, quindi, cento nuove leve.

C'è chi, infatti, in questi anni di stop e ritardi, si è trasferito, oppure ha optato per un altro impiego.
 
Mi chiedo come uno possa scrivere una cazzata del genere, ma anche quello che l'ha pensato 'sto "studio" ....una cima.
E l'imprenditore ? Poverino. Vada in pensione....dai

In Italia l'età effettiva di pensionamento è di 62,1 anni, tra le più basse in Europa:
nel nostro Paese si va in pensione 7 anni prima che in Portogallo, 5 prima che in Irlanda e un anno prima rispetto alla media europea.

È quanto sottolinea il Centro studi ImpresaLavoro realizzata sulle statistiche Ocse relative al periodo 2011-2016.

L'età effettiva di pensionamento risulta inferiore di 4,5 anni rispetto a quella normale (66,6, cioè i 66 anni e 7 mesi in vigore fino al 2018).
Ordinando la classifica, l'Italia si colloca al quindicesimo posto tra i 22 Paesi europei considerati.
Gli italiani si pensionano molto prima dei portoghesi (69 anni), degli irlandesi (66,9),dei britannici (64,6 ) dei tedeschi (63,3 a fronte di un'età pensionabile di 65).

«L'Italia non è uno dei Paesi in cui si va in pensione più tardi perché la maggior parte dei lavoratori utilizza i requisiti stabiliti per la pensione anticipata»
 
Quanto di peggio si possa pensare a livello di caspacità intellettiva.
E quel signore del pd che ha pensato questa nefandezza è allo stesso livello.

D'accordo, Paola Taverna che insulta qualcuno è il cane che morde l'uomo: non avrebbe rango di notizia.

Ieri però la grillina vice presidente del Senato è andata un po' oltre,
non fosse per l'ampiezza della platea destinataria della sua ultima invettiva: 3,4 milioni di italiani con la partita Iva.

«La balla che è complicato fare la fattura elettronica - scrive su Twitter - è un'offesa all'intelligenza degli italiani.
Forse chi tergiversa preferiva continuare a fare del nero?».

Il livello di qualunquismo è tale che si potrebbe passare oltre, se non fosse che l'affondo
e il conseguente dibattito sono l'ennesimo segnale dell'ennesimo mutazione genetica del Movimento 5 stelle.

L'uscita ha raccolto tanti mi piace da parte dei fan della senatrice, ma anche una valanga di quasi 500 commenti, molti dei quali negativi.

«Sono da sempre del M5s, ma sta dicendo una gran cazzata», replica uno che si qualifica come «Ammutinato del Bounty».

«Evidentemente non hai mai dovuto emettere una fattura elettronica», dice tal Mario Zavarone.

«Prima di parlare a vanvera - chiosa Andreina - le consiglio uno stage di 6 mesi in un qualsiasi ufficio contabilità... poi ne riparliamo. Chi faceva nero prima, lo fa anche ora, ma con più soddisfazione».

Commenti significativi non tanto perché validi come sondaggio pro o contro l'intervento di Taverna
ma perché rendono esattamente il senso delle lamentele informate e partecipate,
a differenza dell'intervento della senatrice, che stanno riempiendo i media da inizio anno, quando è scattato l'obbligo di fattura elettronica.
 
Il punto, come ha spiegato il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami in un intervento diventato virale on line,
è che come tante altre riforme della pubblica amministrazione, si semplifica per gli uffici pubblici e si scaricano lavoro e oneri sul contribuente.

Del resto basterebbe guardare quanti spot pubblicitari di servizi a pagamento per la fatturazione elettronica sono spuntati
per capire che il sistema verrà pagato da imprese e professionisti rischiando di essere insostenibile per le piccole partite Iva (il 95% del totale),
gestibile per le grandi e innocuo per chi continuerà tranquillamente a evadere.

Paola Taverna ieri ha offeso gratuitamente milioni di italiani, dividendoli tra poco intelligenti ed evasori.
C'è dietro la consueta superficialità. Ma non solo.

A commentare positivamente l'uscita Taverna c'era anche un ex deputato del Pd.
Normale, visto che il suo partito ha partorito la fatturazione elettronica.
Ma è anche l'ennesima minacciosa conferma che il Movimento da un lato si mostra
sempre più statalista abbracciando i peggiori pregiudizi anti impresa della sinistra.

Dall'altra, che pochi mesi al governo sono bastati a trasformarli in casta lontani dai problemi dei cittadini.
 

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