SE NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE, FIGURIAMOCI DI SBAGLIARE

Guarda un po' chi si rivede.


Racconta l'ex segretario del Pd:
«Ricordo ancora la direzione in cui posi i dirigenti del partito di fronte all'opzione governo Monti o elezioni.
Mi trovai di fronte un fuoco di sbarramento di sei interventi di esponenti di primo piano che consideravano Monti una scelta obbligata.
Poi c'era Napolitano... Da quel momento, tutte le settimane, per un anno, sono stato sottoposto ad un'esame di montismo.
E anche se avevo qualche dubbio sull'efficacia della politica del loden, dovevo accettare l'impostazione di chi,
per far dimenticare il proprio passato comunista, pensa sempre che abbiano ragioni gli altri.
La verità è che in molti si ubriacarono di retorica europeista. Trasformarono un'idea buona, l'Europa unita, in un'ideologia...».

Ormai è la storia con i suoi martiri.
Ma se non parti da lì, da quei mesi, non comprendi la cronaca politica di oggi.
Non capisci perché l'area moderata quasi non esiste più, mentre la sinistra di governo è ridotta ad un simulacro.
Sarà un paradosso ma i grillini, i sovranisti, i Di Maio, i Salvini, sono tutti figli diretti degli sbagli di allora,
degli errori di Napolitano, di Monti, dell'establishment di un intero Paese interessato alle geometrie del Palazzo e poco accorto rispetto a ciò che accadeva fuori.

Basta pensare che all'insediamento del governo Monti nei sondaggi i grillini erano accreditati dell'8%, di lì ad un anno, alle politiche del 2013, arrivarono al 22%.

«Ubriachi di retorica europeista», per usare le parole di Bersani, l'establishment di quel momento (dalle istituzioni politiche a quelle economiche, fino ai giornali),
arrogante e presuntuoso nelle proprie convinzioni, pose il germe di quella retorica sovranista, che, per reazione, è diventata egemone oggi.
Insomma, per sintetizzare tutto in una battuta, grillini e sovranisti sono figli della politica del Nap.

Un'operazione premeditata: ricordo ancora che una mia amica, all'epoca manager della L'Oreal,
sei mesi prima dell'avvento del governo del loden, nel giugno del 2011, si trovò ad una cena di ex allievi della Bocconi con un Monti nei panni del profeta:
«Ora mi toccherà - disse in quell'occasione - di fare il premier...».
 
Cena organizzata martedì sera da Annalisa Chirico, giornalista del Foglio, presidente dell'Associazione
«Fino a Prova Contraria», da due anni attiva sui temi del garantismo e della «giustizia giusta».

Risotto basmati allo zafferano, branzino e strascichi di polemiche.

Molti hanno visto nell'incontro un tentativo di «portare Matteo Salvini a più miti consigli»,
costringendolo ad abbandonare il suo «sovranismo arruffone» (copyright Chirico)
col fine di farlo diventare un leader «riformatore», naturalmente in funzione anti-grillina.

E se Alessandro Di Battista, in piena campagna elettorale per le europee,
ha sfruttato l'occasione per rispolverare alcuni toni del vecchio M5s del «vaffa»,
ieri è stata la Chirico a intervenire di nuovo per chiarire la vera funzione del meeting alla sala eventi «La Lanterna» di Roma.

La giornalista ha commentato l'evento, parlando di una «grande serata» e ha sottolineato «l'umiltà e l'attenzione verso tutti di Matteo Salvini».

Presenti personaggi dell'imprenditoria come Flavio Briatore, Urbano Cairo, Luca Cordero di Montezemolo, Claudio Lotito, Marco Tronchetti Provera.
Magistrati della corrente garantista e «anti-Davigo» come Nicola Gratteri e Francesco Lo Voi,
tra i politici il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, quella della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno,
il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari, i renziani Francesco Bonifazi e Luca Lotti.

Ma soprattutto Maria Elena Boschi e Matteo Salvini, bersagliati da fotografi e telecamere come due star dello spettacolo.

«Matteo Salvini e Maria Elena Boschi ieri si sono salutati dandosi un bacio sulla guancia
- ha detto la Chirico durante la trasmissione radiofonica di Rai Radio 1 Un giorno da pecora -
e poi Salvini ha salutato anche Bonifazi: nella diversità delle idee politiche loro sono persone civili e cortesi».

Anche se il Capitano non è mai stato prodigo di «carezze» nei confronti dell'ex ministro Boschi.
Sul caso Etruria, ad esempio, tirato fuori di nuovo a novembre scorso:
«Con quale faccia va a rivendicare i diritti degli immigrati dopo la vicenda Banca Etruria?», diceva Salvini.
E un anno fa: «È incredibile che la Boschi sia ancora al governo».
Più recente la vendetta della renziana dopo il salvataggio di Carige: «Salvini e Di Maio si vergognino», questo il commento.

I Cinque stelle invece non c'erano, nemmeno il Guardasigilli Alfonso Bonafede.
Sul punto, la Chirico risponde così: «Con lui avevo ottimi rapporti fino a che è diventato ministro, poi non sono riuscita più a parlarci. È stato invitato ma lui non mi calcola più».

Mentre a Di Battista, che aveva parlato di ancièn regime, replica: «Forse si riferisce al regime castrista di cui è fan».

E continuano le polemiche sui costi della cena: seimila euro per ogni tavolo composto da dieci persone.
Salvini era ospite, e Bonifazi e Boschi hanno pagato la quota di 600 euro.
I renziani e il ministro erano seduti a due tavoli diversi, il primo affiancato da alcuni magistrati.
A contribuire al finanziamento della serata, anche donazioni da parte di una serie di aziende private.

«L'attività politica e sociale si finanzia, gli eventi hanno dei costi, non te li regala Babbo Natale», conclude Chirico.
 
Povero povero travaglio come gli brucia uuuuhhhhhhh

La presenza di Matteo Salvini e Mariaelena Boschi in un incontro con magistrati ha provocato l’indignazione del Fatto Quotidiano.

Il bacio tra i due, poi, ha suscitato curiosità e morbosità generale.

Come sono andate le cose? Prima facciamo un passo indietro.
Sono anni che Annalisa Chirico combatte ostinatamente una battaglia garantista. Anche quando andava poco di moda.
Al punto da metter su un’associazione che si chiama Fino a prova contraria.
Questa associazione organizza eventi (ai quali ha partecipato anche chi scrive)
nei quali si cerca di mettere insieme magistrati, consiglieri di Stato, avvocati, politici e imprenditori
per una sana, aperta e trasparente lobby in favore della causa del garantismo giudiziario. Punto.

Non si riesce a capire per quale motivo al mondo ci sia stata tanta “cagnara” per la manifestazione che ha organizzato ieri. Punto.

Anzi, forse un motivo c’è: anche nel governo gialloverde c’è una componente meno manettara di quanto Travaglio e soci vorrebbero.
Non è un caso che Matteo Salvini in più di un’occasione abbia detto che sulla prescrizione, ad esempio,
non si procederà fino a quando non si riformerà integralmente il codice di procedura penale.
 
Questo invece dovrebbe bruciargli.
E bruciargli dovrebbero gli stipendi che prendono tutti i "garanti" possibili ed immaginabili
che hanno inventato per dare un lauto stipendio, un posto al sole, a "garanti" inutili.

"Gli stipendi dei Commissari europei sono uno schiaffo agli oltre 100 milioni di poveri in tutta l'Unione europea."

"Il Presidente della Commissione Juncker percepisce il 138% dello stipendio del funzionario con più alto grado della Commissione e cioè 27.436,90 euro al mese".

"L'alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini prende 25.845,35 euro al mese,
i vicepresidenti 24.852,26 euro al mese,
mentre tutti gli altri Commissari 22.852,26 euro al mese.

A queste esorbitanti cifre vanno aggiunte alcune indennità variabili, come l'indennità di residenza, di espatrio e dei figli".
 
Rimedio ?. Eliminiamo l'ue.

E subito dopo la polemica, il portavoce della Commissione Ue, Margaritis Schinas,
risponde spiegando che il livello degli stipendi del presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e degli altri commissari è
"votato in modo democratico da Consiglio e Parlamento" europeo. "

Ci avviciniamo alle elezioni e abbiamo letto molte altre storie come sulle scarpe di colore diverso ha continuato il portavoce -.
Atteniamoci alla realtà e non alla mitologia. Non c'è niente di particolare per il presidente Tusk o il presidente Juncker".

Sugli stipendi "siamo in un sistema deciso dai co-legislatori", ha aggiunto Schinas.
Inoltre, "i salari di tutto il personale dell'Ue evolve in linea con quello dei funzionari pubblici nei nostri Stati membri".

"Questi sono fatti. È legislazione votata in modo democratico da Consiglio e Parlamento", ha concluso.
 
Poverina.
SE tu avessi fatto il militare, sapresti che negli alpini ti facevano salire su di un abete a fare l'aquila
oppure in artiglieria da montagna dovevi bere la piscia del mulo.........
Un ramoscello, questi le chiamano "frustate"..........

Spunta un nuovo video, questo molto più breve (undici secondi), sul «battesimo del volo» della Scuola di Latina,
nell’ambito della scuola di formazione dell’Accademia aeronautica militare di Pozzuoli.

Stesso rito, stessi allievi. Solo che in queste immagini i ruoli sono invertiti.
A subire le frustate è un allievo, mentre Giulia Jasmine Schiff è dalla parte di chi impugna un rametto.
Alla fine del video, spunta lei che dà tre colpi.

Giulia è l’ex allieva dell’Aeronautica che ha denunciato di aver subito atti vessatori mentre frequentava l’Accademia
.
 
C'è una persona del comune di milano, con la barbetta, che appare sempre in televisione.
Perora diqua, perora di là, sempre nella stessa direzione. Adesso vai a visitare questi.

"Ci sono molti italiani che dormono all'aperto piuttosto che andare nei centri di accoglienza del Comune di Milano
perché c'è un'elevata presenza di stranieri negli storici centri che ospitavano i clochard. Alcuni muoiono fuori di freddo perché hanno paura di essere derubati"

Le persone che avevamo avvicinato ci avevano parlato proprio delle difficoltà quotidiane nel vivere e dormire al gelo,
raccontandoci però di sentirsi proprio scavalcati dagli extracomunitari.

"La situazione è drammatica, perché le temperature incominciano a calare e c’è tanto freddo.
Abbiamo fatto alcune domande per un ricovero al coperto, ma purtroppo essendo italiani siamo presi in considerazione un po' diversamente…", ci avevano spiegato.

E ancora: "Quando sono andato a chiedere aiuto, ho detto che sono di Venezia e mi hanno risposto: 'Perché non ritorni a casa?'.
Su questo versante loro (gli stranieri, ndr) ci passano davanti, hanno una sorta di corsia preferenziale".
 
Se capiamo bene, il cameriere ha chiamato PRIMA che succedesse la valanga.
Probabilmente ha chiamato per conoscere quando la strada sarebbe stata liberata
perchè i clienti volevano andarsene. Mi sembra normale.
Dall'altra parte gli avranno risposto come al solito. Appena c'è uno spazzaneve libero
veniamo su a pulire la strada. (poi avrà pensato, facciamo prima queste strade, tanto quelli sono in hotel).
Secondo me si vuol cercare l'ago nel pagliaio. Nessuno poteva sapere che sarebbe caduta una valanga.
Qualcuno poteva sapere che il posto era pericoloso, per quanto avvenuto in passato, ma proprio perchè
era passato tanto tempo, avranno pensato alla casualità della prima volta.
Se in montagna "teniamo conto" di tutto quanto accade/accaduto, possiamo evacuare tutti i paesi.

Quando i tecnici del laboratorio dell’Arma si ritrovarono ad estrarre la cronologia Whatsapp,
sms e del traffico da rete mobile del cellulare di Gabriele D’Angelo annotarono nel rapporto:

“Tale attività (…) ha consentito di individuare numerosi contenuti di potenziale interesse investigativo“.

E tra le chiamate partite dal suo cellulare ce ne sono 9 verso il numero della prefettura di Pescara,
con la quale – come confermato dai tabulati richiesti solo negli scorsi mesi dagli inquirenti – D’Angelo è riuscito a parlare alle 11.38 per oltre 240 secondi.
Ma solo nelle ultime settimane, dopo un servizio di Ezio Cerasi per il TgR Abruzzo, la procura di Pescara si è attivata dando una svolta all’inchiesta che al momento conta 7 indagati.

Il 6 novembre 2018, grazie a un servizio giornalistico della Rai, viene svelato il brogliaccio “dimenticato” del Centro Operativo Comunale di Penne
in cui fu annotata la prima delle diverse chiamate di aiuto del cameriere ai volontari della Croce Rossa.

Adesso è di nuovo il telegiornale regionale del servizio pubblico a mettere in evidenza
come lo spunto investigativo era stato già ‘suggerito’ dai Ris di Roma nel marzo 2017, appena due mesi dopo la tragedia.

Tra i dati estratti dal cellulare c’erano infatti anche le schermate delle chiamate in entrata, uscita e tentate effettuate da D’Angelo nei vari giorni presi in esame.
Non solo tramite Whatsapp, ma anche con il traffico da rete mobile.
Compresi 9 tentativi – almeno uno certamente andato a buon fine – al numero della prefettura di Pescara.

Ma quel materiale di “potenziale interesse investigativo” è rimasto a lungo dormiente.
 
Io non giustifico il caporalato, ma cerchiamo di capire meglio.
Un metalmeccanico di terza categoria, prende poco più di 6 euro netti all'ora.
A questi tizio gli danno 5 euro netti all'ora. Non siamo molto distanti.
Lo sfruttamento non lo vedo. Uno intervistato ha detto che lavorava 8/10 ore al giorno.
Come alcuni metalmeccanici che fanno lo straordinario.

Ripeto. Non voglio giustificare questo lavoro in nero.
Ma chiediamoci quale controsenso c'è dietro questo lavoro in nero.

Quanto vengono pagati gli agricoltori per il loro prodotto ?
Come la distribuzione tira loro il collo sui prezzi di vendita ?
Qual'è il margine di guadagno degli agricoltori e quale il margine
della prima, seconda, a volte terza distribuzione ?
Quanto viene pagato il prodotto estero che invade il nostro mercato a prezzi ridicoli ?

E' qui che si deve intervenire. Sui prezzi da riconoscere agli agricoltori. Agli allevatori.

Intervengano a regolare questo macello. Prezzi che dal produttore alla vendita al dettaglio
vengono quadruplicati, quintuplicati, ma la schiena se la spacca l'agricoltore. I rischi se li prende solo lui.
 
Ecco qui 2 fantastiche "cime" del negazionismo. Bravi.
C'è un piccolo piccolo problema. Non sono richiedenti asilo in quanto tali, ma sono clandestini economici.

“Si accomuna immigrazione a sicurezza ed è molto grave e non si investe sull’integrazione dei richiedenti asilo.
Ma visto che le espulsioni non funzioneranno si creerà nuova illegalità nuova marginalizzazione e insicurezza reale”.

“Se la sicurezza è un diritto fondamentale va analizzata razionalmente . Sono anni che ci dicono balle su terroristi che arrivano sui barconi e non c’è nessuna prova di questo.
Altra cosa è parlare di immigrati che si radicalizzano in carcere fenomeno che capita anche agli italiani. Lo stesso Battisti era entrato come criminale comune e si è radicalizzato in carcere”.
 

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