ariete22
Forumer storico
bce
Bce vista intervenire con altri finanziamenti-rapporto Intesa SP
MILANO, 24 aprile (Reuters) - Il prossimo intervento della
Bce, visto l'atteggiamento 'da falco' dei banchieri centrali
della zona euro, sarà volto soprattutto a una migliore gestione
della liquidità tramite altre operazioni a lunga o anche alla
riduzione del corridoio tra i tassi dei depositi e dei prestiti
presso la Bce.
Lo dicono gli analisti di Intesa SanPaolo nell'ultimo numero
di 'Bond Market Strategies' sulla base della considerazione che
nel corso della crisi del credito
internazionale hanno giocato
un ruolo chiave da una parte la percezione di una elevata
rischiosità delle proprie controparti dall'altra la dimensione
della domanda. Fattori rappresentati dall'elevato livello
raggiunto dallo spread tra tasso Euribor e
Ois.
"Considerando l'atteggiamento fortemente hawkish dei
banchieri dell'eurozona, riteniamo più probabile che il prossimo
intervento della Bce possa svolgersi sul terreno delle misure di
gestione della liquidità, estendendo, ad esempio, la durata
delle long-term operation oltre i tre mesi o dimezzando il
corridoio tra i tassi applicati al prestito marginale e quelli
ai depositi" dice l'analista Sergio Capaldi.
In Europa, la difficoltà nel reperire liquidità sembra
giocare un ruolo
relativamente più importante rispetto agli
Stati Uniti. "La mancanza di interventi ad hoc hanno impedito al
mercato monetario europeo di trarre vantaggio dalla posizione
relativamente più tranquillizzante dei bilanci bancari" dice il
rapporto.
In
altre parole, se si agisce elargendo maggiore liquidità,
la percezione del rischio di controparte si riduce e con essa
anche lo spread Libor-Ois.
SPREAD LIBOR-OIS VISTO INDICE STRESS SUL MONETARIO
Per quantificare lo stato di stress
sul monetario è divenuto
pressoché universale il calcolo dello spread tra il tasso Libor
ed il tasso OIS swap piuttosto che con il tasso a breve
controllato dalle banche centrali.
A partire dall'inizio della crisi tale spread si è
ampliato molto
rapidamente.
"Le spiegazioni di un così improvviso repricing dei
depositi interbancari sono catalogabili in due categorie, una
legata all'offerta e l'altra alla domanda di liquidità.
Secondo la prima ratio, le banche avrebbero accumulato
liquidità
per fronteggiare il deleveraging ed essere ben equipaggiate a
fronteggiare eventuali crisi finanziarie. In questo senso le
ragioni della crisi verrebbero a trovarsi dal lato della domanda
di fondi" spiega Capaldi. "L'altra ragione
risiederebbe dal lato
dell'offerta a causa del maggiore rischio percepito sulle
controparti in cerca di liquidità. Probabilmente entrambe queste
forze sono alla base delle tensioni sul monetario, ma delle due
la seconda sembra giocare il ruolo
prevalente" aggiunge.
In Europa questo fattore sembra giocare un ruolo
relativamente più importante, infatti circa un quarto degli 80
punti base dello spread Libor-OIS sembra attribuibile a problemi
nella gestione della liquidità.
L'effetto
finale dovrebbe comunque rivelarsi nella
riduzione del premio al rischio pagato sui depositi non
garantiti ed essere visibile nello spread Libor-OIS, dice il
rapporto di Intesa Sanpaolo.
Bce vista intervenire con altri finanziamenti-rapporto Intesa SP
MILANO, 24 aprile (Reuters) - Il prossimo intervento della
Bce, visto l'atteggiamento 'da falco' dei banchieri centrali
della zona euro, sarà volto soprattutto a una migliore gestione
della liquidità tramite altre operazioni a lunga o anche alla
riduzione del corridoio tra i tassi dei depositi e dei prestiti
presso la Bce.
Lo dicono gli analisti di Intesa SanPaolo nell'ultimo numero
di 'Bond Market Strategies' sulla base della considerazione che
nel corso della crisi del credito
internazionale hanno giocato
un ruolo chiave da una parte la percezione di una elevata
rischiosità delle proprie controparti dall'altra la dimensione
della domanda. Fattori rappresentati dall'elevato livello
raggiunto dallo spread tra tasso Euribor e
Ois.
"Considerando l'atteggiamento fortemente hawkish dei
banchieri dell'eurozona, riteniamo più probabile che il prossimo
intervento della Bce possa svolgersi sul terreno delle misure di
gestione della liquidità, estendendo, ad esempio, la durata
delle long-term operation oltre i tre mesi o dimezzando il
corridoio tra i tassi applicati al prestito marginale e quelli
ai depositi" dice l'analista Sergio Capaldi.
In Europa, la difficoltà nel reperire liquidità sembra
giocare un ruolo
relativamente più importante rispetto agli
Stati Uniti. "La mancanza di interventi ad hoc hanno impedito al
mercato monetario europeo di trarre vantaggio dalla posizione
relativamente più tranquillizzante dei bilanci bancari" dice il
rapporto.
In
altre parole, se si agisce elargendo maggiore liquidità,
la percezione del rischio di controparte si riduce e con essa
anche lo spread Libor-Ois.
SPREAD LIBOR-OIS VISTO INDICE STRESS SUL MONETARIO
Per quantificare lo stato di stress
sul monetario è divenuto
pressoché universale il calcolo dello spread tra il tasso Libor
ed il tasso OIS swap piuttosto che con il tasso a breve
controllato dalle banche centrali.
A partire dall'inizio della crisi tale spread si è
ampliato molto
rapidamente.
"Le spiegazioni di un così improvviso repricing dei
depositi interbancari sono catalogabili in due categorie, una
legata all'offerta e l'altra alla domanda di liquidità.
Secondo la prima ratio, le banche avrebbero accumulato
liquidità
per fronteggiare il deleveraging ed essere ben equipaggiate a
fronteggiare eventuali crisi finanziarie. In questo senso le
ragioni della crisi verrebbero a trovarsi dal lato della domanda
di fondi" spiega Capaldi. "L'altra ragione
risiederebbe dal lato
dell'offerta a causa del maggiore rischio percepito sulle
controparti in cerca di liquidità. Probabilmente entrambe queste
forze sono alla base delle tensioni sul monetario, ma delle due
la seconda sembra giocare il ruolo
prevalente" aggiunge.
In Europa questo fattore sembra giocare un ruolo
relativamente più importante, infatti circa un quarto degli 80
punti base dello spread Libor-OIS sembra attribuibile a problemi
nella gestione della liquidità.
L'effetto
finale dovrebbe comunque rivelarsi nella
riduzione del premio al rischio pagato sui depositi non
garantiti ed essere visibile nello spread Libor-OIS, dice il
rapporto di Intesa Sanpaolo.