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drbs315

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SPAGNA: A RISCHIO TARGET 2012 DI DEFICIT/PIL AL 6,3%

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Madrid, 10 ott - La Spagna
potrebbe mancare il target del 6,3% di deficit per la fine
del 2012: il rapporto rispetto al Pil, secondo quando scrive
'Cinco Dias' citando fonti governative, potrebbe collocarsi
tra il 6,7 e il 6,8%. Il Fondo monetario internazionale
tuttavia ritiene che Madrid possa portare quest'anno il
rapporto deficit/Pil di quest'anno solo al 7%.
Man-

(RADIOCOR) 10-10-12 09:57:51 (0123) 5 NNNN
 

tommy271

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Ciao DRBS, visto che siamo sugli stessi "pezzi" ... :eek: :lol: qui i target sono ormai andati ... ma non sono questi i dati che mi preoccupano.
E' la situazione interna ... ieri il Parlamento di Madrid ha bocciato la proposta di referendum avanzata dalla Catalunya.
Ovviamente non potevano fare altro.
Qui però la situazione è potenzialmente esplosiva, a questa si aggiungono sentimenti fortemente repubblicani che pongono questioni di assetto istituzionale.
Non so se hai notato, ma durante le manifestazioni le uniche bandiere che si vedono della Spagna sono quelle "repubblicane", quelle con la striscia viola ... degli anni '30.

A mio avviso, Rajoy non sarà in grado di gestire la fase successiva alla richiesta di "aiuto".
 

drbs315

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Ciao DRBS, visto che siamo sugli stessi "pezzi" ... :eek: :lol: qui i target sono ormai andati ... ma non sono questi i dati che mi preoccupano.
E' la situazione interna ... ieri il Parlamento di Madrid ha bocciato la proposta di referendum avanzata dalla Catalunya.
Ovviamente non potevano fare altro.
Qui però la situazione è potenzialmente esplosiva, a questa si aggiungono sentimenti fortemente repubblicani che pongono questioni di assetto istituzionale.
Non so se hai notato, ma durante le manifestazioni le uniche bandiere che si vedono della Spagna sono quelle "repubblicane", quelle con la striscia viola ... degli anni '30.

A mio avviso, Rajoy non sarà in grado di gestire la fase successiva alla richiesta di "aiuto".

Imho bisogna vedere soprattutto a che punto viene portata la "sfida" catalana. Le pulsioni indipendentiste si mescolano bene con la crisi economica e la disgregazione sociale, ma qui si tratta di passare dalle manifestazioni di piazza ad un passaggio istituzionale più che traumatico. Fino ad ora la Generalitat Catalunya mi è sembrata alzare molto l'asticella dello scontro per avere elevate contropartite da Madrid; una secessione non mi sembra nei piani reali e, come spesso capita (dalla nascita degli Stati Uniti in poi, ma anche da prima) la questione è un certo grado di controllo fiscale locale.
Chiaro è che, partito il meccanismo che rinfocola sentimenti autonomisti ed identitari mai sopiti, sarà da vedere come lo stesso parlamento catalano - non solo Rajoy - riuscirà a gestirlo. Il rischio di perdere la bussola c'è. Ma, al di là dei proclami, bisogna ricordare che un'eventuale secessione non sarebbe certo indolore per la stessa Catalogna. Istituzioni finanziarie e associazioni industriali locali si sono già espresse, ed i numeri sul pil e sul debito regionale presentati da Artur Mas sono perlomeno discutibili.
Imho la soluzione più probabile, garante anche per le forze istituzionali in campo e la loro riproduzione (intendo Rajoy e gran parte dei membri della Generalitat, non dimentichiamoci che la Cat sarebbe in origine extra euro) è iniziare una trattativa sulle prerogative fiscali.
Sinceramente le altre strade - chiusura totale reiterata da parte di Madrid e secessione catalana - mi sembrano altamente impraticabili per gli stessi attori in campo. Che poi la situazione possa sfuggire di mano è senz'altro da considerare (ma per ora, non scordiamocelo, l'"amichevole e persuasiva" supervisione europea regge l'assetto istituzionale anche in Grecia).
 

tommy271

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Imho bisogna vedere soprattutto a che punto viene portata la "sfida" catalana. Le pulsioni indipendentiste si mescolano bene con la crisi economica e la disgregazione sociale, ma qui si tratta di passare dalle manifestazioni di piazza ad un passaggio istituzionale più che traumatico. Fino ad ora la Generalitat Catalunya mi è sembrata alzare molto l'asticella dello scontro per avere elevate contropartite da Madrid; una secessione non mi sembra nei piani reali e, come spesso capita (dalla nascita degli Stati Uniti in poi, ma anche da prima) la questione è un certo grado di controllo fiscale locale.
Chiaro è che, partito il meccanismo che rinfocola sentimenti autonomisti ed identitari mai sopiti, sarà da vedere come lo stesso parlamento catalano - non solo Rajoy - riuscirà a gestirlo. Il rischio di perdere la bussola c'è. Ma, al di là dei proclami, bisogna ricordare che un'eventuale secessione non sarebbe certo indolore per la stessa Catalogna. Istituzioni finanziarie e associazioni industriali locali si sono già espresse, ed i numeri sul pil e sul debito regionale presentati da Artur Mas sono perlomeno discutibili.
Imho la soluzione più probabile, garante anche per le forze istituzionali in campo e la loro riproduzione (intendo Rajoy e gran parte dei membri della Generalitat, non dimentichiamoci che la Cat sarebbe in origine extra euro) è iniziare una trattativa sulle prerogative fiscali.
Sinceramente le altre strade - chiusura totale reiterata da parte di Madrid e secessione catalana - mi sembrano altamente impraticabili per gli stessi attori in campo. Che poi la situazione possa sfuggire di mano è senz'altro da considerare (ma per ora, non scordiamocelo, l'"amichevole e persuasiva" supervisione europea regge l'assetto istituzionale anche in Grecia).

La Catalunya è sino a questo momento l'aspetto più evidente. Ma ci sono anche altre realtà, anche forse più "dirompenti" ... penso, ad esempio, ai Paesi Baschi che finora sono stati in "silenzio".

Detto questo, non penso neanch'io a derive "secessioniste", ma certamente si pone la questione di un diverso assetto statale. Ed in questo non ci vedo nulla di buono per il bondholder.

Purtroppo vedo un parallelismo con la Grecia, cioè un fortissimo calo di consensi per il PP contemporaneo a quello per il PSOE (cioè l'opposizione).
Insomma un forte atto di sfiducia per quelli che hanno gestito la transizione del dopo-Franco ai giorni nostri.

Onestamente non vedo come Rajoy possa tenere assieme tutto e tutti.
 

drbs315

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La Catalunya è sino a questo momento l'aspetto più evidente. Ma ci sono anche altre realtà, anche forse più "dirompenti" ... penso, ad esempio, ai Paesi Baschi che finora sono stati in "silenzio".

Detto questo, non penso neanch'io a derive "secessioniste", ma certamente si pone la questione di un diverso assetto statale. Ed in questo non ci vedo nulla di buono per il bondholder.

Purtroppo vedo un parallelismo con la Grecia, cioè un fortissimo calo di consensi per il PP contemporaneo a quello per il PSOE (cioè l'opposizione).
Insomma un forte atto di sfiducia per quelli che hanno gestito la transizione del dopo-Franco ai giorni nostri.

Onestamente non vedo come Rajoy possa tenere assieme tutto e tutti.

Concordo, l'altro aspetto da valutare è come l'Europa contribuirà a questo passaggio fondamentale. L'atteggiamento e i vincoli imposti dall'Europa e dal Fmi in modo insensato alla Grecia hanno avuto un ruolo decisivo nel dissolvere il governo Papandreou - detto tra le righe, a mio avviso, molto più credibile dell'attuale e che, in partenza, poteva contare su un buon consenso - peggiorando in modo deleterio gli equilibri politici del paese e portando ad un punto, quello di oggi, in cui davvero ogni strada pare possibile, per non averne voluto perseguirne una più ragionevole con la legislatura precedente.
Vedremo se con la Spagna avranno un pò imparato la lezione (e poi ci siamo noi). Qcs sembra sia cambiato, ma mi rimangono fortissimi dubbi, anche perchè la questione spagnola intreccia quella bancaria e su questo punto, nel complesso, nonna Merkel ha molti scheletri nell'armadio, da tenere ben chiuso - qcs di più, insomma, delle mere beghe elettorali.

Nel complesso, devo dire, complici anche i forti recuperi recenti e prolungati sui mercati obbligazionari, non sono ora granchè ottimista; in generale le quotazioni mi sembrano alte e, sui periferici, coprire in modo non più tanto accettabile il rischio.
 

tommy271

Forumer storico
Concordo, l'altro aspetto da valutare è come l'Europa contribuirà a questo passaggio fondamentale. L'atteggiamento e i vincoli imposti dall'Europa e dal Fmi in modo insensato alla Grecia hanno avuto un ruolo decisivo nel dissolvere il governo Papandreou - detto tra le righe, a mio avviso, molto più credibile dell'attuale e che, in partenza, poteva contare su un buon consenso - peggiorando in modo deleterio gli equilibri politici del paese e portando ad un punto, quello di oggi, in cui davvero ogni strada pare possibile, per non averne voluto perseguirne una più ragionevole con la legislatura precedente.
Vedremo se con la Spagna avranno un pò imparato la lezione (e poi ci siamo noi). Qcs sembra sia cambiato, ma mi rimangono fortissimi dubbi, anche perchè la questione spagnola intreccia quella bancaria e su questo punto, nel complesso, nonna Merkel ha molti scheletri nell'armadio, da tenere ben chiuso - qcs di più, insomma, delle mere beghe elettorali.

Nel complesso, devo dire, complici anche i forti recuperi recenti e prolungati sui mercati obbligazionari, non sono ora granchè ottimista; in generale le quotazioni mi sembrano alte e, sui periferici, coprire in modo non più tanto accettabile il rischio.

Su Papandreou sfondi una porta aperta...

Per quanto riguarda le quotazioni siamo ben lontani rispetto ai minimi, la Spagna potrebbe recuperare (in vision positiva) ancora 200 pb e l'Italia 150 pb. forse un pò poco per accollarsi - in questo momento - il rischio.

In non ho in portafoglio i Bonos, potrei suggerire uno switch verso i BTP ... ma il consiglio sarebbe quello di uno interessato :D :lol:.
 

drbs315

Forumer storico
Su Papandreou sfondi una porta aperta...

Per quanto riguarda le quotazioni siamo ben lontani rispetto ai minimi, la Spagna potrebbe recuperare (in vision positiva) ancora 200 pb e l'Italia 150 pb. forse un pò poco per accollarsi - in questo momento - il rischio.

In non ho in portafoglio i Bonos, potrei suggerire uno switch verso i BTP ... ma il consiglio sarebbe quello di uno interessato :D :lol:.

Io non ho in ptf nessuno dei due :lol: la potenzialità di upside c'è senz'altro - dati anche i tassi che resteranno ai minimi per molto, ma rispetto a qualche mese fa c'è anche un buon potenziale downside - e sono in vendita su molti finanziari che di solito abbondano nel mio ptf. Per come siamo messi - intendo debito/pil, recessione e questioni irrisolte in Europa - i nostri titoli spreddati a 500 e quelli spagnoli 50-60 punti sopra mi sembravano interessanti (e i finanziari a ruota), a 400 buoni per il trading, a 350 o giù di lì con il futbtp>106 un pò più rischiosi.
Senz'altro lo spread può abbassarsi ulteriormente, ma rimaniamo un paese verso il 130% di debito su pil (ed in costante revisione al rialzo). Il margine c'è, per una prosecuzione del rialzo, soprattutto se ben pompato dalla Bce, ma i fondamentali dell'Italia non sono a mio avviso garanti di ulteriori consistenti risalite. Per le quali, però, bisognerà affidarsi a decisioni tecnico-politiche senza il paracadute dei dati macro (che invece, con il fbtp<100 erano un buon segnale buy, imho).
Poi sul breve preferirei senz'altro come te i btp, sul medio-lungo la Spagna, invece, potrebbe sovraperformare, ma non avrebbe senso entrarci adesso.

Poi, intendiamoci, come alcuni mesi fa così oggi vedo come estremamente improbabile tanto il rischio di dissoluzione dell'euro quanto quello di una ristrutturazione del nostro debito pubblico; tuttavia i dati di bilancio e la congiuntura macro non mi fanno appetire particolarmente un decennale poco sopra il 5%...
 
Ultima modifica:

drbs315

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*** SPAGNA: S&P TAGLIA RATING A "BBB-", OUTLOOK NEGATIVO

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 11 ott - Ieri sera
Standard & Poor's ha tagliato il rating della Spagna di due
livelli da "Bbb+" a "Bbb-", uno scalino sopra la valutazione
"junk", spazzatura. Come si legge nel comunicato
dell'agenzia, l'outlook rimane negativo. La motivazione per
la revisione al ribasso va ricercata nell'aumento delle
pressione a cui e' sottoposto il Paese a causa
dell'intensificarsi della recessione, che "limita le opzioni
politiche del governo spagnolo". La valutazione di S&P e' ora
uguale a quella di Moody's Investor Service, che ha tuttavia
messo Madrid sotto osservazione per un possibile downgrade a
"junk". Secondo S&P "l'attuale deterioramento delle
condizioni economiche e finanziarie potrebbe aumentare i
rischi fiscali nel breve-medio termine, prima che le riforme
fiscali a sostegno della crescita siano radicate".
I dubbi
sull'impegno di alcuni Paesi dell'Eurozona sui costi della
ricapitalizzazione delle banche spagnole "e' un elemento
destabilizzante per l'outlook", che riflette i rischi
collegati alla crescita spagnola, alla performance di
bilancio e "alla mancanza di una chiara direzione della
politica dell'Eurozona". Il downgrade, si legge ancora nel
comunicato, riflette l'aumento dei rischi per i conti
pubblici spagnoli "alla luce delle accresciute pressioni
politiche ed economiche". Per questo le risposte politiche
del Governo saranno limitate da "una recessione grave e in
peggioramento", che potrebbe aumentare il malcontento
sociale e inasprire gli attriti tra il governo centrale e
quelli regionali, ma anche "da una cornice politica tra i
governi dell'Eurozona che manca ancora di prevedibilita'",
nonostante le decisioni prese negli ultimi mesi. Decisioni
che, fin dal 2008, "non sono state efficaci per invertire le
condizioni finanziarie difficili" in cui versa la Spagna.
"La capacita' delle istituzioni politiche (nazionali e
multilaterali) di fronteggiare i gravi problemi posti
dall'attuale crisi finanziaria ed economica sta diminuendo",
ha spiegato ancora S&P, secondo cui "la scarsa disponibilita'
di credito e' un problema ancora piu' grande del suo costo".
Secondo l'agenzia "il ritmo del deleveraging del settore
privato, insieme alle misure di consolidamento fiscale del
Governo, potrebbero probabilmente portare a una contrazione
ancora piu' profonda degli investimenti e dei consumi nel
settore pubblico e privato".
A24

(RADIOCOR) 11-10-12 08:01:03 (0033)news,sms 5 NNNN
 

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