MA QUALE NEVE? ROMA E’ IN TILT “PER OVVI MOTIVI”. DETENUTI A SPALARE
di VITTORIA AGANOOR
Il problema di Roma non è la neve. Il problema sono i romani. Per quanto rassicurante, il bel viso della vicesindaco (per chi non lo sapesse, si chiama proprio così, Sveva Belviso – vedi foto), che in tv sostituisce Alemanno, fiaccato da troppe ribalte televisive, rivela l’inconfessabile: Roma è una città inadatta a “questo genere di eventi”. Roma non è Cuneo, né l’Abruzzo: là i cittadini hanno sciarpe e pale, qui no. Soprattutto, e queste sono parole mie, Roma è una città eternamente polemica, impreparata e indisponente, che pare adattissima solo alla riproposizione di cliché e liturgie che interessano esclusivamente ai turisti. Roma è immutabile: anche con quindici, trenta o quaranta centimetri di neve (e chi lo sa quanta ne è caduta?).
Annunciata o meno, l’accordo manca anche su questo punto fatale, la nevicata più famosa dal ’56 è cominciata venerdì mattina e, quasi ininterrottamente, proseguita tutta la notte, fino al risveglio. Un risveglio favolistico, che ha cambiato la pelle della città, ma non le interiora. La conferma arriva dopo pochi e incerti passi nella neve e due parole del tabaccaio sotto casa, immobile, e quando dico immobile dovete immaginarvelo con lo sguardo verso il cielo, regno del dio crudele che l’ha fatto romano e non abruzzese: “Dottore’, oggi non apro. Non posso aprì.” Immobile, davanti alla serranda di una bottega protetta da un tetto spiovente, quindi sgombra. “Come mai non apro? Dottore’, per ovvi motivi!”
——————————————————————————————————————
BREAKING NEWS – A SPALARE LA NEVE ANCHE I DETENUTI
Per l’emergenza neve a Roma sono scesi in campo anche i detenuti. A spargere il sale questa mattina sulla scalinata e in piazza del Campidoglio sono stati sei reclusi del carcere di Rebibbia. «È un’iniziativa in collaborazione con Roma Capitale – ha spiegato il direttore della casa circondariale di Rebibbia Stefano Ricca – per affrontare insieme l’emergenza. Il senso di questo progetto è che anche i detenuti, di solito sono considerati un peso per la collettività, possano essere una risorsa per la città e contribuire a dare una mano in momenti come questi». «I detenuti di Rebibbia sono venuti a dare una mano – ha commentato il sindaco di Roma Gianni Alemanno – e questo è uno dei tanti segnali della città che si mobilita».
—————————————————————————