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vio di settimana debole per i prezzi del petrolio che dopo il buon rialzo della scorsa ottava sono tornati a perdere posizioni, pur recuperando quasi interamente le perdite iniziali. Ad indebolire le quotazioni quest'oggi, oltre ad un recupero del dollaro sulle altre valute, sono stati alcuni timori legati all'effettiva sostenibilità della recente ripresa dei prezzi. Alcuni analisti hanno iniziato ad affermare che le attuali quotazioni non trovano piena giustificazione nei fondamentali, nonostante proprio la settimana scorsa Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) abbia rivisto al rialzo le stime sui prezzi attesi in media quest'anno.
A fine giornata così le vendite hanno avuto la meglio, anche se il future con scadenza giugno è riuscito a limitare i danni ad un frazionale calo dello 0,22%, fermandosi a quota 68,3 dollari.
Quotazioni
Alcoa Inc
AA
10.77
-1.55%
Apple Inc.
AAPL
143.85
-0.57%
Adobe Systems Inc
ADBE
29.17
-2.70%
American Express
AXP
25.65
+2.81%
Citigroup Inc
C
3.42
-1.16%
Cisco Systems Inc
CSCO
19.87
+0.00%
Chevron Corp.
CVX
69.58
+0.30%
Dell Inc
DELL
12.28
+1.66%
Electronic Arts
ERTS
22.17
-3.61%
Expedia Inc
EXPE
16.06
-3.72%
General Motors
GM
0.00
+0.00%
Google Inc
GOOG
438.77
-1.25%
HOME DEPOT INC
HD
24.56
+1.61%
Bank of America Corp...
IKJ
19.63
-1.31%
Intel Corp.
INTC
15.92
+0.00%
Nvidia Corporation
NVDA
10.77
-0.55%
Oracle Corporation
ORCL
20.87
+0.77%
Exxon Mobil Corp.
XOM
73.17
+0.27%
Yahoo
YHOO
16.19
-2.70%
DJ INDUSTR AVERAGE
NASDAQ COMB COMP
FTSE MIB
Migliori e peggiori
Seduta a due facce quella odierna per la piazza azionaria americana che per quasi l'intera giornata ha visto i tre indici principali muoversi in negativo. Nell'ultima ora di scambi si è assistito ad un prodigioso recupero che ha portato ad azzerare interamente le perdite iniziali, con successivo passaggio in territorio positivo. Alla fine però il segno meno ha avuto la meglio, ma con un bilancio decisamente meno pesante del previsto, se si pensa che il Dow Jones è riuscito a chiudere in frazionale rialzo dello 0,02%, diversamente dall'S&P500 che ha ceduto lo 0,1%. In rosso anche il Nasdaq Composite (NASDAQ: notizie) che si è fermato a 1.842,4 punti, con un calo dello 0,38%, dopo aver toccato un massimo a 1.857 e un minimo a 1.818 punti.
Come anticipato in apertura, le vendite hanno dominato la scena per buona parte della seduta, e in assenza di dati macro di rilievo gli operatori hanno deciso di optare per la cautela. E' stato così lasciato spazio alle prese di beneficio in attesa di ricevere nuove indicazioni sullo stato di salute dell'economia a stelle e strisce che giungeranno non solo dai dati macro in programma nelle prossime sedute ma anche dal Beige Book in calendario mercoledì prossimo.
Alla fine però gli investitori ci hanno ripensato e sono tornati sui loro passi, grazie soprattutto alla buona intonazione delle banche e di alcuni spunti offerti da singole storie nell'ambito del settore high-tech.
Tra i titoli del Dow Jones, in buon progresso i finanziari che sono stati spinti in avanti da alcune indiscrezioni di stampa secondo cui diverse società potrebbe restituire anche prima del previsto i fondi presi in prestito dal Governo nell'ambito del programma Tarp. American Express (NYSE: AXP - notizie) e Jp Morgan hanno segnato le migliori performance, guadagnando rispettivamente il 2,81% e il 2,43%, seguiti da Bank of America (NYSE: IKJ - notizie) che si è apprezzata dell'1,69%.
In buon progresso Home Depot (NYSE: HD - notizie) che è salito dell'1,61%, grazie alle positive indicazioni del settimanale Barron's, secondo cui il titolo rappresenterebbe una buona occasione di acquisto ora, tanto da non escludere una salita al di sopra dei 30 dollari nei prossimi mesi.
In frazionale rialzo Chevron (NYSE: CVX - notizie) ed Exxon Mobil (NYSE: XOM - notizie) che nonostante il calo del greggio sono saliti dello 0,3% e dello 0,27%, mentre nel settore delle materie prime ha perso quota Alcoa (NYSE: AA - notizie) che ha ceduto l'1,55%.
Si è fermato sulla parità Cisco Systems (NASDAQ: CSCO - notizie) nel giorno del suo debutto nel paniere del Dow Jones in sostituzione di General Motors (NYSE: GM - notizie) , mentre è andata decisamente meglio a Travelers che ha guadagnato l'1,08%, dopo essere entrato nel listino al posti di Citigroup (NYSE: C - notizie) .
Giornata negativa per McDonald's che ha ceduto quasi due punti dopo aver diffuso i dati relativi alle vendite di maggio, archiviato con una crescita del 5,1%, giudicata troppo debole dagli analisti.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, tra i titoli in controtendenza si segnalano Dell (NASDAQ: DELL - notizie) e Oracle (NASDAQ: ORCL - notizie) che hanno guadagnato l'1,66% e lo 0,77%. Si è fermato sulla parità Intel (NASDAQ: INTC - notizie) , diversamente da Nvidia Corporation (NASDAQ: NVDA - notizie) che ha ceduto lo 0,55%. Simile la variazione percentuale di Apple (NASDAQ: AAPL - notizie) che è sceso dello 0,57%, nonostante il gruppo abbia annunciato il lancio di nuovo modello di iPhone che avrà più funzioni di quelli già in circolazione.
Segno meno anche per Google (NASDAQ: GOOG - notizie) che ha ceduto l'1,25% dopo che Benchmark ha ridotto il rating sul titolo da “buy” a “hold”, lasciando invariato il prezzo obiettivo a 430 dollari.
Tra i peggiori si segnala Adobe Systems (NASDAQ: ADBE - notizie) che ha ceduto il 2,7%, al pari di Yahoo (NASDAQ: YHOO - notizie) che ha registrato ma è andata ancora peggio a Expedia (NASDAQ: EXPE - notizie) che ha accusato un ribasso del 3,72%, insieme a Electronic Arts (NASDAQ: ERTS - notizie) che ha chiuso in flessione del 3,62%. Da segnalare il crollo verticale di verisign che ha lasciato sul parterre quest'oggi il 14,19%.
mercati azionari internazionali si sono lasciati alle spalle una settimana senza particolari scossoni, continuando a viaggiare sempre a non molta distanza dai recenti massimi. A sostenere i listini contribuiscono senza dubbio alcuni dati macro arrivati dagli Usa che, pur non restituendo ancora uno scenario di positività, senza dubbio hanno allentato i timori degli operatori relativamente allo stato di salute dell'economia a stelle e strisce.
L'attenzione è ora puntata soprattutto sul mondo del lavoro anche perché, secondo quanto richiamato da Giorgio Mascherone, responsabile investimenti per Duetsche Bank Italia, non si potrà avere una vera ripresa economica se non attraverso una crescita dei consumi. Questi ultimi sono strettamente legati alla capacità di spesa dei cittadini americani e di conseguenza ai salari e ai tassi di disoccupazione.
L'esperto di Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) richiama l'attenzione anche sul fronte inflazione, al quale si guarda soprattutto alla luce del forte rimbalzo che ha interessato i prezzi del petrolio. Le quotazioni del greggio si sono riportate sui livelli della fine del 2008 e intanto i prezzi al consumo negli Stati Uniti, dopo aver toccato a marzo il livello più basso dal 1958, hanno recuperato terreno nei due mesi successivi pur mantenendosi ancora in territorio negativo. L'analista comunque ritiene sia prematuro pensare ad uno scenario di iperinflazione per gli anni a venire, anche se bisognerà prestare attenzione in questa direzione, soprattutto da parte di coloro che investono oggi in un'ottica temporale di 3-5 anni.
Quanto ai mercati azionari, Mascherone non fa mistero del fatto che i listini mostrino ancora segnali di forza, pur convinto che siano stati già raggiunti dei livelli intorno ai quali gli indici dovrebbero rimanere fino alla fine dell'anno.
In generale la strategia suggerita è ancora improntata ad una cautela di fondo, perché se da una parte la crisi economica ha già raggiunto il suo bottom, dall'altra i prossimi mesi saranno ancora caratterizzati da incertezza e volatilità.
Tornando al breve termine, come sempre sarà importante seguire con attenzione tutti gli aggiornamenti macro e societari che saranno diffusi nelle prossime giornate.
Domani in America è atteso un solo dato macro di rilievo e si tratta delle scorte all'ingrosso che ad aprile dovrebbero mostrare un calo dell'1%, in recupero rispetto alla flessione dell'1,6% precedente.
Mercoledì, oltre all'indice relativo alle richieste settimanali di mutui ipotecari, sarà diffuso l'aggiornamento sulla bilancia commerciale che dovrebbe mostrare un saldo negativo di 28,7 miliardi di dollari, in lieve peggioramento rispetto al rosso di 27,6 miliardi di marzo.
Nel pomeriggio sarà reso noto anche il report settimanale sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell'energia statunitense.
In serata invece l'attenzione sarà catalizzata dal Beige Book, il tradizionale rapporto periodico redatto dalla Federal Reserve che offrirà ulteriori indicazioni sullo stato di salute dell'economia a stelle e strisce.
Più ricca di eventi sarà la seduta di giovedì quando si conosceranno le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire a 625mila unità dalle 621mila della lettura precedente.
Per le vendite al dettaglio di maggio si prevede una crescita dello 0,4%, in netto recupero rispetto alla flessione dello 0,4% di aprile, mentre al netto della componente auto è attesa una variazione positiva dello 0,2%, rispetto al calo dello 0,5% precedente.
Per le scorte all'industria di aprile le attese parlano invece di una contrazione dell'1%, in linea con la rilevazione di marzo.
La settimana si chiuderà infine con il dato relativo ai prezzi import-export di maggio, segnalando che per i primi la scommessa del mercato è di una crescita dell'1,1% dall'1,6% dell'ultima lettura. Per il dato preliminare della fiducia Michigan di giugno si stima invece una rilevazione pari a 69,2 punti, in aumento rispetto ai 68,7 del mese precedente.
Sempre in America è atteso per mercoledì un intervento di Lacker, membro della Fed., mentre giovedì prenderà la parola Richard Fisher, presidente della Fed di Dallas, e nella stessa giornata parlerà Lockhart, a capo della Fed di Dallas, il quale terrà un discorso sullo stato dell'economia a stelle e strisce.
In Europa è atteso un intervento domani a Helsinki, da parte di Liikanen, membro della Banca Centrale europea. Giovedì sarà pubblicato dalla BCE il consueto bollettino mensile, mentre in chiusura di settimana prenderà la parola il presidente Jean Claude Trichet, che parlerà a Sofia.
A Piazza Affari invece si guarderà domani ai titoli del settore petrolifero dopo che i prezzi del greggio si sono fermati al di sopra dei 68 dollari al barile. L'attenzione resta alta anche sulle banche e si continuerà a seguire Fiat (Milano: F.MI - notizie) in vista di possibilità novità sull'affaire Chrysler (Xetra: 710000 - notizie) e Opel.
Per quanto riguarda invece le società a piccola e media capitalizzazione segnaliamo che domani si riunirà in seconda convocazione l'assemblea di Management & Capitali (Milano: MEC.MI - notizie) , che in sede ordinaria sarà chiamate a dare il via libera al piano di buy-back proposto dal Cda. In sede straordinaria si delibererà in merito all'Opa lanciata da Mimose, in virtù della quale sarà approvata la distribuzione di 0,62 euro per azione e la conseguente riduzione del capitale.
Anche mercoledì saranno da seguire i titoli del settore petrolifero in vista della diffusione del report sulle scorte strategiche Usa di greggio. Tra i titoli a minore capitalizzazione segnaliamo invece Coin (Milano: GCN.MI - notizie) che presenterà i risultati del primo trimestre dell'esercizio in corso.
Non si segnalano temi di rilievo per la seduta di giovedì, mentre nell'ultima sessione della settimana è prevista una riunione del Cda di Damiani (Milano: DMN.MI - notizie) per l'esame e l'approvazione dei dati di bilancio dell'ultimo esercizio.
Prima seduta della settimana in flessione per le Borse europee che dopo l'incertezza di Wall Street di venerdì scorso, sono ricadute da subito nella rete dei ribassisti. La discesa registrata quest'oggi dai listini d'oltreoceano non ha certo aiutato le Borse del Vecchio Continente che sono riuscite a limitare i danni nel finale, senza evitare una chiusura in rosso. Il Ftse100 ha ceduto lo 0,75%, mentre il Cac40 e il Dax30 sono scesi rispettivamente dell'1,48% e dell'1,42%.
Simile a quest'ultimo il bilancio di Piazza Affari dove l'indice Ftse Mib si è fermato a quota 19.889,6 punti, con una flessione dell'1,39%, dopo aver toccato un massimo a 20.170 punti e un minimo a 19.628 punti.
L'indice Ftse Mib non solo non è riuscito ad avvicinare i recenti massimi in area 20.700, ma non è stato neanche in grado di mantenersi al di sopra di area 20.000, corrispondente sostanzialmente ai minimi di venerdì scorso. Le quotazioni si sono mosse in direzione del supporto in area 19.500, che è rimasto ancora inviolato, e fino a quando sarà garantita la sua tenuta sarà probabile assistere ad una prosecuzione del movimento in range già visto nelle ultime sedute.
Il limite superiore del canale è rappresentato dall'area dei 20.600/20.700 e solo oltre tale livello saranno ipotizzabili allunghi che, al superamento dei 21.000 punti, potrebbero portare verso target anche piuttosto ambiziosi in area 23.000 punti.
Segnali di ulteriore debolezza giungeranno invece dalla perdita del supporto a 19.500 punti, preludio ad una flessione verso i 19.000 punti. Saranno da monitorare con molta attenzione eventuali discese al di sotto dei 18.900 e ancor più dei 18.500, che potrebbero dare il via ad una correzione più significativa, con possibili target in area 17.000/17.500, senza escludere i 16.500 nella peggiore delle ipotesi.
Per li momento comunque appare difficile attribuire maggiori probabilità di realizzazione all'uno o all'altro scenario perché il quadro di fondo appare ancora troppo incerto e pronosticare una rottura in un senso o nell'altro equivarrebbe un po' ad una scommessa.
Intanto la negativa intonazione di Wall Street potrebbe favorire una prosecuzione delle vendite anche domani sulle Borse europee.
Nella prossima seduta i mercati azionari dovranno misurarsi con un solo appuntamento sul fronte macro americano. Si tratta dal del dato relativo alle scorte all'ingrosso di aprile, che dovrebbero segnare una flessione dell'1%, in recupero rispetto alla contrazione dell'1,6% precedente.
In Europa invece si segnala un intervento di Liikanen, membro della Banca Centrale europea, che terrà un discorso a Helsinki.
A Piazza Affari si guarderà ancora ai titoli del settore oil dopo che i prezzi del petrolio si sono riportati al di sotto dei 68 dollari al barile.
Sotto i riflettori ancora le banche e si continuerà a seguire con interesse anche Fiat (Milano: F.MI - notizie) in vista di possibili sviluppi non solo sull'acquisizione di Chrysler (Xetra: 710000 - notizie) ma anche in riferimento alla partita Opel.
Per quanto riguarda invece le società a piccola e media capitalizzazione segnaliamo che domani si riunirà in seconda convocazione l'assemblea di Management & Capitali (Milano: MEC.MI - notizie) , che in sede ordinaria sarà chiamate a dare il via libera al piano di buy-back proposto dal Cda. In sede straordinaria si delibererà in merito all'Opa lanciata da Mimose, in virtù della quale sarà approvata la distribuzione di 0,62 euro per azione e la conseguente riduzione del capitale.