Finanziari e caro greggio spingono al ribasso Wall Street. Citigroup e GM in forte calo, bene Intel
Dopo la buona chiusura di venerdì scorso, la piazza azionaria americana ha passato nuovamente la mano ai ribassisti quest’oggi, vivendo una giornata quasi interamente all’insegna delle vendite. Gli indici hanno cercato nelle prime battute di posizionarsi in territorio positivo, salvo invertire poco dopo la rotta e perdere progressivamente posizioni. Gli investitori hanno praticamente ignorato l’unico dato macro della seduta, rappresentato dal New York Empire State Index, che pure ha segnalato un’inaspettata crescita a 28,75 punti rispetto al calo previsto a 14 punti. A dominare la scena però sono state ben altre preoccupazioni, a partire dall’impennata dei prezzi del petrolio che hanno segnato nuovi record in chiusura, spingendosi sopra i 65 dollari al barile.
Ad appesantire i listini ha inoltre contribuito la flessione dei titoli finanziari, che dopo il forte calo degli utili registrato da Citigroup, hanno riportato in primo piano le preoccupazioni legate alla crisi dei mutui subprime. A nulla sono valse le indicazioni della stampa relative alla creazione di un fondo da 100 miliardi di dollari, da parte di Jp Morgan, Bank of America e della stessa Citigroup, per offrire un sostegno al mercato del credito.
A frenare gli investitori è stata anche l’attesa per gli importanti risultati trimestrali che saranno diffusi già a partire da domani, con il timore di cattive sorprese non solo per le società del comparto finanziario.
A fine giornata così i tre indici si sono presentati al suono della campanella tutti in rosso, ma in recupero dai minimi segnati nel corso della seduta. Il Dow Jones e l’S&P500 hanno ceduto rispettivamente lo 0,77% e lo 0,84%, mentre il Nasdaq Composite ha lasciato sul parterre lo 0,91%, a quota 2.780,05 punti, dopo aver segnato un minimo a 2.764 e un massimo a 2.811 punti.
Tra i titoli del DOW JoNES
Dow Jones, in prima fila troviamo Exxon Mobil che schiva le vendite e guadagna l’1,43%, grazie al rally dei prezzi del petrolio. Bene anche Intel che sale dello 0,78%, alla vigilia dei risultati trimestrali e riesce a conquistare il segno più anche IBM, con un frazionale guadagno dello 0,19%, chiamato anch’esso domani a diffondere i numeri del terzo trimestre.
Pesante il bilancio di General Motors che perde il 3,59%, complici le prese di profitto dopo il buon progresso delle ultime sedute. In forte calo anche Citigroup che ha chiuso in flessione del 3,41%, dopo aver registrato una contrazione del 57% degli utili, meno marcata però delle attese, a fronte di una crescita del fatturato che però non è bastata a convincere il mercato. Deboli anche altri protagonisti del comparto, come American Express in rosso del 2,26%, insieme a Jp Morgan che cede l’1,17%.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, corsa all’acquisto per Biogen che ha messo a segno un rialzo di quasi il 19%, sulla scia delle indiscrezioni secondo cui il gruppo sarebbe in procinto di mettersi in vendita. Recupera terreno Sandisk dopo le perdite di venerdì scorso, rialzando la testa con un progresso di quasi due punti, mentre si ferma poco sotto la parità Apple che cede lo 0,16%.
Le prese di profitto penalizzano invece Google che arretra di quasi il 3% e piuttosto pesante è il bilancio anche per Yahoo e eBay che scendono del 2,18% e del 2,26%.