Portafogli e Strategie (investimento) Strategia per portafoglio obbligazionario

Nel 1997 ancora non c'era bolla.
Ho investito una porzione uguale in fondi azionari e una porzione in Btp a 5 e 10 anni. Non c'erano ETF.
Mia madre aveva solo Bot e BTF e mi sembrava a quel tempo che diversificare un 20% in fondi azionari europei ed internazionali fosse giusto.
Nel 2000 in bolla per acquisto casa ho sbagliato e ho venduto i Btp invece dei fondi azionari a +35% e mi sono sbilanciato.
Il passaggio da Genercomit a Nextra e successivamente ad Eurizon è stato disastroso.
Qualche cosa comunque ho guadagnato con Genercomit Rendita (fondo misto) e Genercomit azionario America ma poca cosa.

Per i vantaggi del PAC sono d' accordo.
Non capisco la frase la volatilità non significa niente.
Per me la volatilità è rischio e più è alta più il portafoglio ha un profilo rischioso.

Ora i fondi azionari me li porto dietro.

Saluti

Le azioni nel '97 erano già ampiamente sopravvalutate, venivano da 15 anni consecutivi di rialzi. Erano già in bolla anche se non avevano ancora raggiunto l'apice del 2000.

L'S&P500 è passato da un valore attorno a 110 dell'82 a un valore attorno a 800 di inizio 97. Quando la performace delle azioni sovraperforma pesantemente la performance dei business che ci stanno sotto è una bolla.

Sugli ETF hai ragione, sotto questo punto di vista le cose sono migliorate molto. Un motivo in più per avere una quota del portafoglio inserita in equity.

Ma non è stata l'idea in s'è di inserire l'azionario l'errore. E' stata la modalità con cui l'hai fatto. Secondo me se entravi gradualmente incrementando dopo ogni storno significativo adesso saresti almeno in pari, pur avendo iniziato a comprare in un momento in cui pagavi un valore decisamente maggiore del valore intrinseco di quello che compravi.

Ti sbagli, la volatilità non indica il rischio. Questo è un concetto sbagliato, ed è stato proprio il mondo accademico a diffonderlo. Ti faccio un esempio.

Durante l'anno T un obbligazione corporate X oscilla tra 102 e 98 .
Supponiamo che questa obbligazione ha un recovery rating del 20%
Nell'anno seguente, T+1 la stessa identica obbligazione X oscilla tra 102 e 80. Avrà quindi un volatilità molto maggiore ma se tu compri a 80 ti stai assumendo un rischio inferiore di chi l'ha comprata l'anno prima attorno a 100 con una volatilità più bassa. Non solo. Hai anche un guadagno potenziale molto maggiore.

L'equity stesso è molto più volatile oggi rispetto ad esempio al 2006, ma a questi livelli è anche molto meno rischioso.

La volatilità non indica il rischio di un portafoglio. Capire qual'è il rischio reale è un processo molto più complesso e pochi sono in grado di farlo.
 
Le azioni nel '97 erano già ampiamente sopravvalutate, venivano da 15 anni consecutivi di rialzi. Erano già in bolla anche se non avevano ancora raggiunto l'apice del 2000.

L'S&P500 è passato da un valore attorno a 110 dell'82 a un valore attorno a 800 di inizio 97. Quando la performace delle azioni sovraperforma pesantemente la performance dei business che ci stanno sotto è una bolla.

Sugli ETF hai ragione, sotto questo punto di vista le cose sono migliorate molto. Un motivo in più per avere una quota del portafoglio inserita in equity.

Ma non è stata l'idea in s'è di inserire l'azionario l'errore. E' stata la modalità con cui l'hai fatto. Secondo me se entravi gradualmente incrementando dopo ogni storno significativo adesso saresti almeno in pari, pur avendo iniziato a comprare in un momento in cui pagavi un valore decisamente maggiore del valore intrinseco di quello che compravi.

Ti sbagli, la volatilità non indica il rischio. Questo è un concetto sbagliato, ed è stato proprio il mondo accademico a diffonderlo. Ti faccio un esempio.

Durante l'anno T un obbligazione corporate X oscilla tra 102 e 98 .
Supponiamo che questa obbligazione ha un recovery rating del 20%
Nell'anno seguente, T+1 la stessa identica obbligazione X oscilla tra 102 e 80. Avrà quindi un volatilità molto maggiore ma se tu compri a 80 ti stai assumendo un rischio inferiore di chi l'ha comprata l'anno prima attorno a 100 con una volatilità più bassa. Non solo. Hai anche un guadagno potenziale molto maggiore.

L'equity stesso è molto più volatile oggi rispetto ad esempio al 2006, ma a questi livelli è anche molto meno rischioso.

La volatilità non indica il rischio di un portafoglio. Capire qual'è il rischio reale è un processo molto più complesso e pochi sono in grado di farlo.

Nel 1997 per vicende familiari di successione mi son trovato con una quota significativa di liquidità da allocare (Bot), escludendo di riallocare i BPF titoli "rigidamente nominativi".
Io stesso avevo un maxi Bot annuale dal 1978.
Mosse:
1- Genercomit Rendita (obbligazionario misto) con uscita nel 2000 con discreta rendita.
2- BTP a 10 anni e 5 anni con uscita nel 2000 per acquisto immobiliare
con discreta rendita.
3- Genercomit Europa (azionario) in due tranche (ancora in carico con Eurizon)
4- Genercomit Internazionale (azionario) in 1 tranche (Eurizon)
5- Toccata e fuga Genercomit azionario America sempre 1997-1998 con buona rendita ma con una quota non significativa.

Ora ho in scadenza i BPF (dal 2009 al 2014) e sono alla ricerca di una
strategia di portafoglio.
Quella proposta sopra (CCT 1/3, BTP 1/3, BTPi 1/3) mi sembrava buona.

A proposito di bolle non è che il TF decennale e trentennale siano in bolla?
Nel 1997 nessuno parlava di bolle. Ora a distanza si vede tutto (apice 2000 new-economy).
O le bolle sono solo per l'azionario.
Ti ringrazio per la volatilità. Approfondisco, anche se la mia professione
è molto diversa.
 
Nel 1997 per vicende familiari di successione mi son trovato con una quota significativa di liquidità da allocare (Bot), escludendo di riallocare i BPF titoli "rigidamente nominativi".
Io stesso avevo un maxi Bot annuale dal 1978.
Mosse:
1- Genercomit Rendita (obbligazionario misto) con uscita nel 2000 con discreta rendita.
2- BTP a 10 anni e 5 anni con uscita nel 2000 per acquisto immobiliare
con discreta rendita.
3- Genercomit Europa (azionario) in due tranche (ancora in carico con Eurizon)
4- Genercomit Internazionale (azionario) in 1 tranche (Eurizon)
5- Toccata e fuga Genercomit azionario America sempre 1997-1998 con buona rendita ma con una quota non significativa.

Ora ho in scadenza i BPF (dal 2009 al 2014) e sono alla ricerca di una
strategia di portafoglio.
Quella proposta sopra (CCT 1/3, BTP 1/3, BTPi 1/3) mi sembrava buona.

A proposito di bolle non è che il TF decennale e trentennale siano in bolla?
Nel 1997 nessuno parlava di bolle. Ora a distanza di dieci anni si vede (apice 2000 new-economy)
O le bolle sono solo per l'azionario.
Ti ringrazio per la volatilità. Approfondisco, anche se la mia professione
è diversa.

Di niente figurati. Qualcuno in realtà di oscena sopravvalutazione ne parlava, se sei curioso leggiti le lettere agli azionisti di Warren Buffett degli ultimi anni '90.

Le bolle speculative possono verificarsi per tutte le assett class. Immobili, azioni, obbligazioni. Anche i bulbi di tulipani http://en.wikipedia.org/wiki/Tulip_mania :D

Fanno parte della natura umana e quindi possono riguardare qualnque cosa abbia un minimo di appeal speculativo in quel momento (apparente guadagno facile assicurato senza fatica).

Quelle sulle azioni sono le più famose perchè di solito arrivano ai livelli più estremi.

Si, il trentennale potrebbe andare in bolla. Il treasury 30y era sulla buona strada ma è tornato su livelli più consoni. In questo momento non è il caso del BTP trentennale italiano. Se i tassi vanno a 0, ci stanno sufficientemente a lungo e arriva la deflazione potremmo vedere trentennali che magari rendono il 2%. Chi compra un trentennale a quei tassi e lo porta a scadenza si condanna a un rendimento deludente.
 
Ti sbagli, la volatilità non indica il rischio. Questo è un concetto sbagliato, ed è stato proprio il mondo accademico a diffonderlo. Ti faccio un esempio.

Durante l'anno T un obbligazione corporate X oscilla tra 102 e 98 .
Supponiamo che questa obbligazione ha un recovery rating del 20%
Nell'anno seguente, T+1 la stessa identica obbligazione X oscilla tra 102 e 80. Avrà quindi un volatilità molto maggiore ma se tu compri a 80 ti stai assumendo un rischio inferiore di chi l'ha comprata l'anno prima attorno a 100 con una volatilità più bassa. Non solo. Hai anche un guadagno potenziale molto maggiore.

L'equity stesso è molto più volatile oggi rispetto ad esempio al 2006, ma a questi livelli è anche molto meno rischioso.

La volatilità non indica il rischio di un portafoglio. Capire qual'è il rischio reale è un processo molto più complesso e pochi sono in grado di farlo.

La volalità non indica il rischio ? :-?

Allora facciamo un esempio:

BTP 15/1/10 ced 3% ; volatilità 1.01%;
BTP 1/2/37 ced 4% ; volatilità 16,28%

tra i due titoli quali ritieni più rischioso? e quali parametri assumi per il tuo giudizio?


A proposito del tuo esempio, personalmente prima di correre ad acquistare il titolo, la prima cosa che mi chiederei è: perchè un titolo che l'anno prima aveva una variazione di prezzo 102-98 (vol. 2% mi pare), l'anno successivo ha avuto una variazione tra 102- 80 (vol. 11% mi pare).

Che sia cambiata qualche cosa nell'emittente ? (magari anche il recovery rating)
 
La volalità non indica il rischio ? :-?

Allora facciamo un esempio:

BTP 15/1/10 ced 3% ; volatilità 1.01%;
BTP 1/2/37 ced 4% ; volatilità 16,28%

tra i due titoli quali ritieni più rischioso? e quali parametri assumi per il tuo giudizio?


A proposito del tuo esempio, personalmente prima di correre ad acquistare il titolo, la prima cosa che mi chiederei è: perchè un titolo che l'anno prima aveva una variazione di prezzo 102-98 (vol. 2% mi pare), l'anno successivo ha avuto una variazione tra 102- 80 (vol. 11% mi pare).

Che sia cambiata qualche cosa nell'emittente ? (magari anche il recovery rating)

Nel caso dei 2 BTP caso c'è solo il rischio di tasso, quindi l'indicatore da usare è la duration, non la volatilità.

Ma il 2037 comprato a 50 è meno rischioso dello stesso titolo comprato a 80. Anche se la sua volatilità aumenterebbe.

Nel secondo caso è un esempio generale.

Vuoi un esempio specifico? Va bene.

KPN 2011 4,5%, titolo che ho in portafoglio.

Emittente solidisso, management di prima qualità. Durante il panic sell post Lehman era arrivato a quotare sul TLX 90. Adesso quota attorno a 101.

Adesso è molto più rischioso di quando era a 90. A 90 il rischio era bassissimo e il rapporto rendimento/rischio altissimo.

Be fearful when others are greedy, and greedy when others are fearlful.

Questo è il value investing.

La volatilità indica... la volatilità, stop.
 
Scusa ma mi pare che tu non hai risposto alla mia domanda, perdona se la ripeto; fra il BTP a un anno e quello a 30 anni quale rirtieni il più rischioso e perchè?

Per il secondo mi pare che tu abbia fatto un esempio specifico su un caso generale (panic selling) che non (mi sembra) faccia tasto visto che in quel periodo tutti i titoli corporate e bancari sono scesi indistintamente indipendentemente dai loro effettivi parametri economici.

Ma se in condizioni "normali" un titolo scende, solo lui, del 10-20% ci dobbiamo preoccupare o dobbiamo correre ad acquistarlo? Ovviamento parlo di un investitore "normale" quindi con le informazioni che "normalmente è in grado di reperire sul titolo e non dell'analista di bilanci.
 
KPN 2011 4,5%, titolo che ho in portafoglio.

Emittente solidisso, management di prima qualità. Durante il panic sell post Lehman era arrivato a quotare sul TLX 90. Adesso quota attorno a 101.

Adesso è molto più rischioso di quando era a 90. A 90 il rischio era bassissimo e il rapporto rendimento/rischio altissimo.

su quale fondamento affermi ciò?
 
Scusa ma mi pare che tu non hai risposto alla mia domanda, perdona se la ripeto; fra il BTP a un anno e quello a 30 anni quale rirtieni il più rischioso e perchè?

Per il secondo mi pare che tu abbia fatto un esempio specifico su un caso generale (panic selling) che non (mi sembra) faccia tasto visto che in quel periodo tutti i titoli corporate e bancari sono scesi indistintamente indipendentemente dai loro effettivi parametri economici.

Ma se in condizioni "normali" un titolo scende, solo lui, del 10-20% ci dobbiamo preoccupare o dobbiamo correre ad acquistarlo? Ovviamento parlo di un investitore "normale" quindi con le informazioni che "normalmente è in grado di reperire sul titolo e non dell'analista di bilanci.

La risposta alla prima domanda era implicita: maggiore è la duration maggiore è il rischio di tasso. Più è lungo il titolo e minori sono i flussi cedolari maggiore è la duration. Risposta: il trentennale.

Ho già espresso la mia opinione su cosa ritengo efficiente per un investitore "normale" qualche post sopra.

L'investimento attivo è solo per chi ha la capacità di valutare un business, il suo management e l'equilibrio finanziario di un'impresa.

In condizioni normali se un titolo scende devi sapere valutare caso per caso. Certi titoli cmq non sono nemmeno da considerare in condizioni normali, diventano interessanti solo quando quotano a livelli distressed.

Sta di fatto che qualunque asset preso a un prezzo più basso è meno rischioso dello stesso asset preso a un prezzo più elevato. E' una regola base dell'investimento. Questo non vuol dire che il rischio non si manifesterà.

Puoi anche comprarti un business mostruoso come Coca Cola ma se lo strapaghi finirai per perdere comunque dei soldi.

Un titolo può diventare meno rischioso di prima ma non essere comunque un buon investimento, devi essere tu a saper fare queste considerazioni.
 
La risposta alla prima domanda era implicita: maggiore è la duration maggiore è il rischio di tasso. Più è lungo il titolo e minori sono i flussi cedolari maggiore è la duration. Risposta: il trentennale.

.

Veramente un sospetto l'avevo.

Ma la duration, in se, non ti dice quant'è il rischio di tasso che stai affrontando quando acquisti un obb. Cioè non ti dice, se i tassi aumentano o diminuiscono (per es di un 1%), di quanto si abbasserà/alzerà il prezzo dell'obb. che devi acquistare

per questo devi ricorrere alla "duration modificata" che è:

variazione di prezzo = -(Duration/(1+tres)) x variazione del tasso.

Il risultato sarà un numero che espresso in percentuale sarà positivo o negativo a seconda se hai considerato un decremento o un incremento dei tassi.

Queto incremento o decremento del prezzo si chiama, appunto, "volatilità".

Concludendo, pur non credendoci, in realtà tu usi la "volatilità" come misura del rischio.

:ciao:
 
Ultima modifica:
Veramente un sospetto l'avevo.

Ma la duration, in se, non ti dice quant'è il rischio di tasso che stai affrontando quando acquisti un obb. Cioè non ti dice, se i tassi aumentano o diminuiscono (per es di un 1%), di quanto si abbasserà/alzerà il prezzo dell'obb. che devi acquistare

per questo devi ricorrere alla "duration modificata" che è:

variazione di prezzo = -(Duration/(1+tres)) x variazione del tasso.

Il risultato sarà un numero che espresso in percentuale sarà positivo o negativo a seconda se hai considerato un decremento o un incremento dei tassi.

Queto incremento o decremento del prezzo si chiama, appunto, "volatilità".

Concludendo, pur non credendoci, in realtà tu usi la "volatilità" come misura del rischio.

:ciao:


Lasciamo stare... ci rinuncio.:D
 

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