Portafogli e Strategie (investimento) Sunset Boulevard: the Indian Summer of the debt (Vol. VI)

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Per me la strada era gia' lunga e difficile ai tempi in cui sono state tolte quote e dazi e grazie alla direzione europea anglo sassone ci siamo fatti esporre alla globalizzazione No Limit ! Era gia' scritto allora che i cosi' detti paesi Med fossero a traino ... e ora i nodi vengono al pettine e " mi vien' che ridere" quando Barroso dice che abbiamo perso 10 anni senza specificare che erano "taroccati" e che ci siamo solo spesi la pensione per continuare a campare come facevamo 15 anni fa' !
Ma in chiave europeista come cavolo inTendono sfangarla ?
"SANGUE Y ARENA" :D
Mi sa' che quella di creare due euro non sia poi un ipotesi sbagliata ... poi come realizzarla e altro paio di maniche ; Se no' ci devono mantenere i Tedeschi .... cosa che non mi sembra gli vada tanto a genio ; E se no' a questo punto ci vuole un piano congiunto decennale , serio , disciplinato per armonizzare sta' Europa se si vuole veramente contare qualcosa fra i player globali
ma qui si rotorna a SANUE E ARENA basta vedere quello che succede sulle strade di Atene !

Chi non ce la fa, alzerà la mano e lo dirà... a quel punto si deciderà il da farsi... un eventuale ristrutturazione del debito greco regalerebbe alcuni anni (una tantum) per un drastico cambiamento dell'economia quale quello varato dal governo Papandreou.. ultimo treno: o si riesce a salire, o si esce dall'euro...

Gli altri mediterranei si stanno cimentando nell'impresa oggi, nel tentativo di restare un po' al riparo dalle scosse quando la Grecia dovesse alzare bandiera bianca (nel caso, succederà dopo il repo semestrale all-in con cui la BCE ha preso in carico anche i titoli greci...)...

Poi noi un po' di strada la avevamo fatta, gli spagnoli hanno tutto sommato ancora un debito pubblico accettabile... insomma, non siamo poi messi come i greci, qualche carta da giocare la abbiamo... ;)
 
Chi non ce la fa, alzerà la mano e lo dirà... a quel punto si deciderà il da farsi... un eventuale ristrutturazione del debito greco regalerebbe alcuni anni (una tantum) per un drastico cambiamento dell'economia quale quello varato dal governo Papandreou.. ultimo treno: o si riesce a salire, o si esce dall'euro...

Gli altri mediterranei si stanno cimentando nell'impresa oggi, nel tentativo di restare un po' al riparo dalle scosse quando la Grecia dovesse alzare bandiera bianca (nel caso, succederà dopo il repo semestrale all-in con cui la BCE ha preso in carico anche i titoli greci...)...

Poi noi un po' di strada la avevamo fatta, gli spagnoli hanno tutto sommato ancora un debito pubblico accettabile... insomma, non siamo poi messi come i greci, qualche carta da giocare la abbiamo... ;)

Ma ci rendiamo conto che questa Unione Europea è fatta di argilla. Come mai uno stato che non conto manco il 2% di tutto il pil Europeo se dovesse defaultare trascina tutta l'EUROPA nel baratro?

Siamo una Unione di fatto per dirla con un eufemismo e non di diritto/legislativo/economico/tassazione ecc..
Ognuno ha sempre fatto di testa sua msenza che ci fosse mai stata una vera armonizzazione delle decisioni dei singoli Stati. Ora ci accorgiamo che la Grecia ha falsificato i bilanci, che i paesi dell'est fatti entrare a forza nell'Unione sono una ciofeca inerarrabile, che le uniche nazioni che si salvano, forse sono la Germania e la Francia. FORSE:titanic:

Lsa decisione più saggia sarebbe stata la ristrutturazione del debito Greco con la sua fuoriuscita dall'Euro ed una pesante svalutazione dell'EURO. Non ci dimentichiamo che l'Italia di Craxi e company campava sullam svalutazione della LIRA per anni ci abbiamo campato e bene credo.
 
Ma ci rendiamo conto che questa Unione Europea è fatta di argilla. Come mai uno stato che non conto manco il 2% di tutto il pil Europeo se dovesse defaultare trascina tutta l'EUROPA nel baratro?

Siamo una Unione di fatto per dirla con un eufemismo e non di diritto/legislativo/economico/tassazione ecc..
Ognuno ha sempre fatto di testa sua msenza che ci fosse mai stata una vera armonizzazione delle decisioni dei singoli Stati. Ora ci accorgiamo che la Grecia ha falsificato i bilanci, che i paesi dell'est fatti entrare a forza nell'Unione sono una ciofeca inerarrabile, che le uniche nazioni che si salvano, forse sono la Germania e la Francia. FORSE:titanic:

Lsa decisione più saggia sarebbe stata la ristrutturazione del debito Greco con la sua fuoriuscita dall'Euro ed una pesante svalutazione dell'EURO. Non ci dimentichiamo che l'Italia di Craxi e company campava sullam svalutazione della LIRA per anni ci abbiamo campato e bene credo.

I tedeschi la svalutazione dell'euro non la vogliono più di tanto... gli sta bene fintantoché non genera inflazione ... loro il recupero di competitività rispetto all'Asia lo fanno con gli investimenti in ricerca, la riduzione della corruzione nella PA, il basso livello di evasione fiscale...

Come loro tutto il blocco francotedesco... noi mediterranei, o riusciamo ad essere un po' più come loro, oppure l'Euro non fa per noi...
 
Come sempre, fatto il bottom di ciclo dei rendimenti dei bond HY, le agenzie di rating "si accorgono" delle criticità del comparto.

E' la volta di Moody's, che segnala come, mentre nei passati cicli del debito HY, i distressed exchanges erano spesso utili nel migliorare in via stabile il merito di credito dell'emittente (il quale, ristrutturato il debito una volta, poi si metteva sulla giusta via grazie all'alleggerimento del fardello debitorio), è ben probabile che le cose non vadano così nel prossimo ciclo dei default (ndr: e già il fatto che se ne parli, vuol forse dire che non siamo più tanto lontani dalla ripartenza...).

Ciò per due ragioni:

1) il 30% degli emittenti ha rating post ristrutturazione pari a Caa2 (ossia resta a rischio default pressoché immediato) ed il 75% complessivo a rating Caa1 o inferiore (ossia a rischio default non appena la congiuntura dovesse mostrare segni di indebolimento o la liquidità sui mercati tornare critica);

2) c'è un nuovo innalzamento dell'ammontare del debito in scadenza fra il 2012 ed il 2014, ciò che potrebbe generare un nuovo flusso di distressed exchanges (o di default tecnici, dipendendo dalle circostanze).

Moody's: Many Companies With Distressed-Exchange Defaults in 2009 Are At Risk of Defaulting Again

New York, May 19, 2010 -- Many of the nearly 100 non-financial companies that defaulted through distressed exchanges in 2009 remain at risk of another default, Moody's Investors Service said in a new report.

"Historically, distressed exchanges have been reasonably successful in improving issuers' creditworthiness, but it is too soon to tell if that will hold true in this cycle," said Lenny Ajzenman, a Senior Vice President at Moody's. "Although distressed exchanges helped many companies deal with near-term liquidity pressures, in many cases they were no magic bullet for the underlying problems that landed the companies in distress in the first place."

About three-quarters of the Moody's-rated companies worldwide that defaulted through a distressed exchange in 2009 are currently rated Caa1 or lower. About 30% are rated Caa2 or lower, indicating high risk of near- to medium-term default, according to the report.

In contrast, about one-quarter of the companies that had distressed exchanges in 2009 are rated in the higher, single-B category because their distressed exchanges addressed a large portion of their capital structure, or they saw improvements in operating performance, the report said.

Moody's said it expects fewer distressed exchanges in 2010 because of a declining default rate, healthier capital markets and a nascent economic recovery. However, a surge in debt maturities from 2012 to 2014 and high debt burdens at many low-rated companies may result in another wave of distressed exchanges in the future.

Distressed exchanges are debt exchanges made by distressed issuers at discounts to par which have the effect of allowing the issuer to avoid a bankruptcy filing or payment default.

Last year, defaults via distressed exchange contributed to a surge in Moody's global speculative-grade default rate to 13% at the end of 2009, almost triple the 2008 year-end level. Distressed exchanges accounted for a higher-than-average 34.9% of total initial defaults in 2009, compared with 23.5% in 2008 and just 11% during the period 1983 through 2007.

The full report, "Distressed-Exchange Defaults Surged in 2009, and Many Could Default Again," is available at OpenDNS.
 
Ultima modifica:
I tedeschi , che sono abituati a lavorare in maniera preventiva , non possono peremttersi che la loro Moneta sia in balia di alzate di mano .
L' economia reale , quella delle micro e medie imprese ha gia' alzato non solo le mani ma anche i braccini e questo in tutta europa e non solo in Italia . L' euro basso (pilotato o no') insieme alle riforme e' l' unico mezzo per dare vigore a sta' stagnazione . Vediamo come ce la caviamo ....:D

Chi non ce la fa, alzerà la mano e lo dirà... a quel punto si deciderà il da farsi... un eventuale ristrutturazione del debito greco regalerebbe alcuni anni (una tantum) per un drastico cambiamento dell'economia quale quello varato dal governo Papandreou.. ultimo treno: o si riesce a salire, o si esce dall'euro...

Gli altri mediterranei si stanno cimentando nell'impresa oggi, nel tentativo di restare un po' al riparo dalle scosse quando la Grecia dovesse alzare bandiera bianca (nel caso, succederà dopo il repo semestrale all-in con cui la BCE ha preso in carico anche i titoli greci...)...

Poi noi un po' di strada la avevamo fatta, gli spagnoli hanno tutto sommato ancora un debito pubblico accettabile... insomma, non siamo poi messi come i greci, qualche carta da giocare la abbiamo... ;)
 
Lascio qui questo interessante report di Fitch che riprende un discorso che avevo provato a fare, ossia quello del tenere d'occhio alcuni corporate bonds di emittenti spagnoli o portoghesi (ai quali Fitch aggiunge considerazioni su quelli greci) circa la possibilità di beneficiare di possibili fasi di flight to quality per comprare roba solida a poco...

Per ora devo dire che ho visto poco effetto su quanto principalmente mi interessava (Repsol, Iberdrola, Enagas e Red Electrica), però per chi volesse puntare il cannocchiale, questo report si rivela molto utile perché dà indicazioni su quali sono le scadenze debitorie nei prox 2 anni degli emittenti corporate potenzialmente interessati da movimenti di flight to quality su cui incida il rischio paese, e spiega come è andata finora, ossia in che misura ad oggi episodi di crescita dei CDS sul debito sovereign si siano ripercossi su taluni degli emittenti corporate presi in esame...;)
 

Allegati

E lascio qui anche questo report riepilogativo della situazione degli emittenti europei del comparto consumer goods e del comparto GDO, con l'outlook di Fitch per il secondo semestre del 2010.

Rammento che quello postato in passato per l'H1 2010 era piaciuto ed in effetti ci sono molte tabelle di sintesi assai utili per seguire "a colpo d'occhio" singoli emittenti ed interi sottocomparti del consumer goods: dall'alcoholic beverage al tobacco e al food...
 

Allegati

Ci stavo riririflettendo , pfiu ! hai messo giu' 2/3 punti che se dovessero avere qualche concomitanza ....... ; All' ultimo giro c'era da avere paura anche nello stare liquido sulle banche sbagliate ! E nel detto che e' meglio avere paura che buscarne su cosa ti posizioneresti ?:)

No, non solo la Grecia ... è che, se leggi i primi post di questo 3D, si è volatilizzata la liquidità generata da cartolarizzazione dei crediti, sostituita in parte da quella immessa nel sistema con la crscita della spesa pubblica, ed in parte con l'espansione dei bilanci delle banche centrali.

La Grecia ha segnato un turning point, che sarà enfatizzato in autunno dagli USA ed è già confermato oggi dalle manovre di consolidamento fiscale in corso da parte di Eurolandia, UK ecc.

In soldoni, la crescita dei debiti pubblici che aveva consentito una certa fase di atterraggio morbido dell'economia, volge al termine. Il default greco avrebbe un impatto (io credo che la Grecia potrebbe chiedere di ristrutturare...), ma l'impatto vero è dato dal fatto che i deficit pubblici smettono di fare da propulsore alla ripresa, ed anzi, le manovre di taglio della spesa e di varo di nuove tasse comprimeranno una eventuale ripartenza del ciclo economico.


Poi c'è da capire come impatta su questo scenario la riforma finanziaria USA in termini di possibilità di fare defaultare i soggetti finanziari "too big to fail"... ma qui devo ancora studiare... ;)
 
Chi non ce la fa, alzerà la mano e lo dirà... a quel punto si deciderà il da farsi... un eventuale ristrutturazione del debito greco regalerebbe alcuni anni (una tantum) per un drastico cambiamento dell'economia quale quello varato dal governo Papandreou.. ultimo treno: o si riesce a salire, o si esce dall'euro...

Gli altri mediterranei si stanno cimentando nell'impresa oggi, nel tentativo di restare un po' al riparo dalle scosse quando la Grecia dovesse alzare bandiera bianca (nel caso, succederà dopo il repo semestrale all-in con cui la BCE ha preso in carico anche i titoli greci...)...

Poi noi un po' di strada la avevamo fatta, gli spagnoli hanno tutto sommato ancora un debito pubblico accettabile... insomma, non siamo poi messi come i greci, qualche carta da giocare la abbiamo... ;)

Mark, concordo con te e non do molto credito al salvataggio greco... potrebbe essere in primis un tentativo di rendere gestibili le perdite per le banche francesi e tedesche e per cosentire loro di uscire dalle posizioni trasferendo il rischio sul mercato (fondi d'inv. - inv. retail) e nelle sacche del bilancio della BCE (ed in questo il rescue plan ...sta andando bene:V).

Poi fanno fare "the Job" :cool: alla Grecia...il cui governo potrebbe essere anche diverso da quello attuale ...

Insomma le date critiche sono quelle di scadenza dei repo BCE.... l'attuale 6mesi ...fatto in emergenza a maggio scadrà a novembre... quello grosso dell'anno scorso 12.6.2009 è imminente, quello del 12.2009 al dicembre prossimo. Un bel lavoro per la Banca Centrale... saltata l'exit strategy... che si dovrà fare?;)
 
Mark, concordo con te e non do molto credito al salvataggio greco... potrebbe essere in primis un tentativo di rendere gestibili le perdite per le banche francesi e tedesche e per cosentire loro di uscire dalle posizioni trasferendo il rischio sul mercato (fondi d'inv. - inv. retail) e nelle sacche del bilancio della BCE (ed in questo il rescue plan ...sta andando bene:V).

Poi fanno fare "the Job" :cool: alla Grecia...il cui governo potrebbe essere anche diverso da quello attuale ...

Insomma le date critiche sono quelle di scadenza dei repo BCE.... l'attuale 6mesi ...fatto in emergenza a maggio scadrà a novembre... quello grosso dell'anno scorso 12.6.2009 è imminente, quello del 12.2009 al dicembre prossimo. Un bel lavoro per la Banca Centrale... saltata l'exit strategy... che si dovrà fare?;)

Quello che si fa nelle fasi di flight to quality: ridurre l'esposizione ai temi speculativi, arrivare con maggiore dotazione di liquidità, tenedo conto che cash is king in queste circostanze..
 

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