mettiamo anche questa articolessa nel dibattito, qui si sostiene che la fed compra solo titoli a breve
La guerra della Fed contro la deflazione
DI ANTONIO CESARANO*
L’evoluzione delle manovre di politica monetaria è continua non soltanto in termini di entità delle azioni poste in essere ma anche con riferimento alla tipologia di decisioni adottate. Dopo i bruschi tagli dei tassi di riferimento delle banche centrali mondiali, La Fed ha drasticamente innalzato il livello di supporto ai mercati finanziari, comunicando un programma di acquisto di titoli emessi dalle agenzie che si occupano sui mutui, prime fra tutte i due colossi Fannie Mae e Freddie Mac, che complessivamente hanno emesso o garantito più di 5000 miliardi di dollari. Il programma prevede l’acquisto fino a ben 600 miliardi di dollari di tale tipologia di titoli. La finalità dichiarata è quella di favorire la ripresa del mercato dei mutui.
La Fed sta procedendo ad una vera e propria politica di creazione di moneta. Allora può essere opportuno cercare di leggere tra le righe le reali intenzioni della Fed, oltre che quelle prima citate ed esplicitamente manifestate. Non che si tratti di intenzioni non vere. Ma a ben vedere se ne possono scorgere ulteriori, benché non manifeste, che meritano comunque attenzione. Per cercare di comprenderle può essere utile rileggere un discorso che Bernake, allora membro della Fed, tenne nel novembre del 2002 sul tema: "Deflazione: assicurarsi che non si verifichi qui". In quella circostanza Bernanke dichiarò che, laddove il calo dei tassi non avesse avuto l’effetto sperato, la banca centrale si sarebbe dovuta spingere fino a fissare come obiettivo il mantenimento dei tassi di interesse su livelli contenuti. In che modo? In questo caso indica anche la strada: la Fed acquista senza limite titoli di Stato con scadenza fino a due anni. Lo scopo della Fed è allora palese: cercare di inflazionare il sistema finanziario per evitare lo spettro della deflazione che oggi le banche centrali temono in modo particolare, soprattutto perché si tratterebbe di un fenomeno su scala pressoché globale e non più limitato ad una singola area, come accadde per il Giappone negli anni ’90. Nei prossimi mesi pertanto non è escluso che la Fed estenda l’obiettivo degli acquisti anche ai titoli di Stato come preannunciato nel 2002.
* Responsabile ufficio Market Strategy
MPS Capital Services