Imposte (capital gain, minus, plus) Tassazione rendite finanziarie al 20% e Imposta di bollo deposito titoli

min 34,2 (il vecchio bollo) max 1200 per conto.
Chi ha aperto 3 conti per distribuire i titoli rischia di farsi peggior danno.

Si ma non c'è un minimo esentato?
E la % di quest'anno?
Per il prossimo il 0.10% viene calcolato sul valore di carico o di quotazione di qunado?
 
Mi pare 5.000 esenti.

La base è il valore di mercato o, se non disponibile, quello di carico o di rimborso.

Quest'anno francamente non ho capito manco io se si va col berlusca o col vecchio metodo
 
Ultima modifica:
Mi pare 5.000 esenti.

La base è il valore di mercato o, se non disponibile, quello di carico o di rimborso.

Quest'anno francamente non ho capito manco io se si va col berlusca o col vecchio metodo

Ti ringrazio, l'ultima cosa ma sui c/c come si comportano? si sommano con il deposito titoli?
 
E intanto esponenti delle sinistre hanno ricominciato di nuovo a menarla con le rendite finanziarie sostenendo che il 20% di tassazione è troppo poco ed auspicandone un aumento quanto meno al 23% (ma anche oltre) in linea con gli altri paesi d'europa. Si sostiene che non si vede per quale motivo i redditi di lavoro debbano essere soggetti ad irpef con aliquota minima del 23% e i redditi di capitale debbano essere tassati al 20%, per cui si auspica un incremento della tassazione che - dal punto di vista delle maggiori entrate - dovrebbe prendere il posto del blocco degli adeguamenti delle pensioni all'inflazione.
E' evidente l'assoluta ottusità di questa gente.
A parte il fatto che il paragone con gli altri paesi andrebbe fatto sulla pressione fiscale complessiva degli stessi, che al riguardo ci vede primeggiare; costoro ignorano (o fanno finta di ignorare) che i redditi da lavoro al momento della percezione non sono tassati mentre quelli da capitale hanno già subito una prima stangata in sede di imposta sul reddito; in sostanza gli investimenti derivanti dal risparmio, di solito, sono frutto di redditi di lavoro già precedentemente ed ampiamente tassati. Motivo per cui non si vede proprio per quale motivo logico le cedole percepite debbano subire un ulteriore aumento dell'imposizione. Semmai ciò che dovrebbe essere oggetto di tassazione (al limite anche portando l'aliquota al 25%) è la vera e propria rendita parassitaria, e cioè le plusvalenze ottenute comprando e rivendendo i titoli anche a distanza di pochi giorni (se non di ore).
A fronte di questa banalissima verità sentire discorsi come quelli sopra riferiti necessariamente mi porta a pensare che costoro o sono cretini o sono palesemente in mala fede.

Monti ha detto una cosa giusta: il debito pubblico lo hanno creato gli italiani 40 anni fa non preoccupandosi di chi sarebbe venuto dopo. Però ha fatto una cosa sbagliata: ha imposto altre vessazioni e sacrifici a chi c'è e a chi deve ancora venire. E' evidente che nessuna forza politica sarà in grado di cambiare le cose né adesso né dopo, perché è il sistema che funziona così. Un sistema che ha le sue radici nell'avida natura umana e che trova le fondamenta nelle banche e si avvale dei media per convincere i cittadini ad accettare supinamente i "sacrifici" per evitare rivolte sociali. La classe politica è solo una derivazione, l'effetto, non la causa. Ci vorrebbe una rivoluzione che cambi le regole alla base. Ci vorrebbe un dittatore che facesse pagare il conto a chi si è abbuffato lasciando le briciole ai posteri. Dovrebbero pagarla loro la patrimoniale sui depositi.
 
Beh, in assenza di normativa nuova suppongo che vada come è sempre andato col suo bravo bollo fisso.

Prego :)

Però così mi sembra assurdo.
Se vendo tutto il giorno prima della rendicontazione e ricompro il giorno dopo non pago nulla :-? perchè sul c/c è solo 34.2 euro?
 

Sicuro? Sembrerebbero tassati invece ;)

Posto un estratto da La relazione tecnica al decreto "salva Italia" - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

Articolo 19 - Disposizioni in materia di imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti
finanziari nonché su valori “scudati”

Riforma bollo titoli

La proposta in oggetto modifica l’attuale tassazione sul bollo per gli strumenti finanziari,
andando ad operare una variazione a quanto già stabilito in sede di DL 98/2011, introducendo in tal

senso una imposizione su base proporzionale pari allo 0,1% per il 2012 e allo 0,15% dal 2013, con
importo minimo pari a € 34,2 e massimo pari a € 1.200.

Inoltre propone di ampliare la base imponibile su cui insiste l’imposta, introducendo la
tassazione anche per i prodotti finanziari non soggetti all’obbligo di deposito. Da fonte Banca

d’Italia, anno 2010, risulta che l’ammontare dei patrimoni detenuti all’interno dei conti deposito e
degli strumenti finanziari non soggetti ad obbligo di deposito (Fonte:Banca d’Italia e Ania anno
2010) è di circa 1.900 miliardi di euro.

Applicando le nuove tariffe agli ammontari sopra evidenziati, si ottiene un incremento di
gettito di competenza di circa 1.982 milioni di euro annui per il primo anno e di circa 3.018 milioni
di euro per gli anni a partire dal 2013.
 

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