TAV-Incredibile Azione Violenta di una Manifestante No TAV ai Danni delle Forze dell'

203 views La Corte dei Conti francese boccia la Tav Torino-Lione: troppo costosa


FONTE ORIGINALE: Lo spiffero, quello che gli altri non dicono


La Corte dei Conti francese boccia la Tav tra Lione e Torino.

Secondo i giudici contabili transalpini i costi sono aumentati a dismisura e non ci sono certezze sugli effettivi benefici, anche dopo la crisi.



Il 3 dicembre Monti ne parlerà con Hollande a Lione.
Il gioco non vale più la candela. Almeno secondo la Corte dei Conti francese, che ritiene il Tav un’opera troppo onerosa e dai ricavi quanto mai incerti.

Secondo i giudici contabili transalpini i costi sono aumentati a dismisura, da 12 a 26 miliardi di euro, mentre il flusso delle merci diminuiva.


Come riportato sul sito del Fatto Quotidiano, “Il carattere internazionale del progetto, la sua anzianità e la sua complessità rendono difficile esprimere delle raccomandazioni”, scrive il presidente della Corte Didier Migaud, che chiede di non trascurare soluzioni alternative, cioè i miglioramenti della linea esistente, e di considerare delle misure per spostare il traffico transalpino dalla strada alla ferrovia. I costi del progetto vanno considerati in maniera sistematica, consiglia, tenendo conto della situazione finanziaria del Paese, della rendita dell’opera e della sua capacità di far crescere l’economia.

Il progetto è stato “concepito in un contesto di forte crescita dei traffici attraverso l’arco alpino”, scrive Migaud, per questo ora bisognerebbe rivalutare i flussi.
Nel 1991, negli anni in cui venne lanciata l’idea della Torino-Lione, il rapporto Legrand prevedeva che i passaggi di merci sarebbero più che raddoppiati tra il 1987 e il 2010, ma già nel 1993 uno studio riteneva che quel rapporto sovrastimasse i passaggi e la crescita. Poi, dal 1999, i traffici sono diminuiti: da una parte la chiusura temporanea del Monte Bianco, dall’altra l’apertura di nuove vie in Svizzera, la fine dei transiti notturni e la crisi. Tutti i passaggi tra Francia e Italia ne hanno risentito, fatta eccezione di Ventimiglia su cui arrivano i flussi dalla Spagna. Solo nel 2035, ricorda la Corte citando uno studio dei flussi voluto da Ltf (Lyon-Turin ferroviaire, società che gestisce l’opera), è prevista la saturazione della linea storica.


Il documento giunge come una doccia fredda, largamewnte inaspettato, a pochi giorni dal vertice sul Tav tra Mario Monti e François Hollande a Lione, previsto per il prossimo 3 dicembre e proprio mentre i deputati piemontesi sostenitori della linea pro Tav Stefano Esposito (Pd) e Agostino Ghiglia (Pdl) si trovano al Senato francese per ribadire, ancora una volta, le tesi a favore dell’opera.
 
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Torino-Lione e trivelle: blitz nella notte, come in guerra

Scritto il 13/11/12 • nella Categoria: segnalazioni





Di sorpresa e col favore delle tenebre: come per un’operazione di guerra. Dopo la mezzanotte, al termine di una giornata i cui i No-Tav sono rimasti inutilmente autoconvocati (e depistati) per ore, a Chiomonte, in attesa dell’annunciata visita del ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri – confermata, poi smentita e quindi annullata, nonostante lo straordinario presidio di polizia – all’1,30 di notte un corteo composto da quattro colonne di blindati, non meno di mille uomini secondo “La Stampa”, ha scortato 12 Tir da Orbassano nell’hinterland torinese fino all’autoporto di Susa, dove un’ottantina di operai e tecnici procederanno alle nuove prospezioni geologiche in vista dell’apertura del cantiere per la Torino-Lione nella primavera 2013. Tutto questo, alla vigilia del summit del 3 dicembre a Lione tra Hollande e Monti, dopo il verdetto negativo della Corte dei Conti francese: la maxi-opera, come sostengono i No-Tav, sarebbe inutile e troppo costosa.

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Torino-Lione e trivelle: blitz nella notte, come in guerra | LIBRE
 
Tav Torino-Lione: aumentano le proteste e i costi, ma il vertice franco-italiano cerca di "salvare" il progetto

Parigi e Roma "cercano di salvare" il treno ad alta velocità Torino-Lione, progetto "sempre più contestato" e "piatto forte" del vertice franco-italiano di oggi a Lione.

Gli ecologisti che si oppongono alla costruzione di questa linea ferroviaria manifestano in una Lione blindata, ma "il principale freno al cantiere" rimane il suo costo, scrive Les Echos, anticipando che la dichiarazione finale del vertice tra François Hollande e Mario Monti dovrebbe menzionare una condizione: l'ottenimento di un finanziamento europeo del 40% per I lavori e del 50% per gli studi.


In discussione da vent'anni, la Tav Torino-Lione dovrebbe accorciare il tempo di percorrenza tra le due città da 3 ore e mezza a un'ora e mezza. Ma i costi lievitano: dai 12 miliardi di euro stimati nel 2002 si è passati ai 25 miliardi stimati attualmente.
Ecco perché – spiega Les Echos - i fautori del progetto insistono per suddividere il progetto in fasi, dando la priorità alla realizzazione di un tunnel di base, lungo 57 chilometri a 500 metri d'altezza, invece dei 1.300 metri previsti dal progetto attuale. Il costo di questo progetto è valutato 8,5 miliardi di euro. Di questa somma, il 40% potrebbe essere a carico dell'Unione europea, il resto sarebbe a carico dell'Italia (2,9 miliardi) e della Francia (2,2 miliardi). L'ottenimento del finanziamento europeo, nonostante i vincoli di bilancio, dovrebbe rientrare "nel campo del possibile" – dicono i francesi - anche perché da tempo la Commissione europea considera questo progetto come strategico.

La stampa d'Oltralpe ha gli occhi puntati sulla Torino-Lione, "sempre più contestata": in Francia aumentano i mugugni contro questo collegamento ferroviario e la contestazione – osserva Le Monde – apre un nuovo fronte tra gli ecologisti e il governo, dopo l'aeroporto di Notre-Dame-des Landes.
I militanti italiani contrari alla costruzione della linea ad alta velocità – scrive ancora Le Monde - assistono "impotenti" allo scavo della prima galleria. "Troveranno dal lato francese il fiato per proseguire la loro battaglia?".
Mobilitati da vent'anni, continua il quotidiano, gli oppositori italiani "non sono riusciti a intaccare la volontà del potere pubblico di proseguire il progetto". Se è stato rallentato, ciò è dovuto non solo alla loro azione ma anche alla "proverbiale lentezza dell'amministrazione italiana".
La "guerra d'usura" sembra avere avvantaggiato i fautori del progetto, prosegue Le Monde, sottolineando che il movimento No Tav è passato sotto il controllo dell'ala più radicale e ha man mano perso appoggi presso le autorità locali. La giornata del 29 novembre – aggiunge - può essere considerata "il simbolo della loro battaglia lunga e infruttuosa": quel giorno a Torino la polizia ha effettuato nove arresti negli ambienti anarchici e si è svolta la prima udienza del processo di una quarantina di militanti accusati di violenze contro le forze dell'ordine, mentre a Chiomonte è stato avviato lo scavo della prima galleria esplorativa.
Gli ecologisti si stanno dunque mobilitando anche in Francia. Europe Ecologie-Les Verts - informa il Nouvel Observateur - ha organizzato a Lione un "controvertice" e una controproposta. Il segretario nazionale Pascal Durand ha definito il progetto "l'illustrazione di una tecnocrazia che non è capace di rimettersi in causa". I No Tav provenienti dai due lati della frontiera sfilano oggi pomeriggio a Lione, accolti da severe misure di sicurezza.
Il vertice franco-italiano punta a fare avanzare il progetto. Da parte francese – si legge in un lancio Afp sul Nouvel Obs - si riconosce che la questione del finanziamento "è complessa in un periodo di limitazioni di bilancio", ma il progetto (la cui realizzazione è stata spostata dal 2025 al 2028-2029) non è "un elefante bianco".
Libération sottolinea che gli "anti-Tgv" francesi tentano di strutturarsi e fa il punto sulla posta in gioco. "Il progetto si basa su un ipotetico sviluppo del trasporto merci. La costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità Lione-Torino, voluta dalla Francia e dall'Italia, è giustificata?".
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Tav: “Torino-Lione intoccabile, è il bancomat dei partiti”

“Queste grandi opere sono il bancomat dei partiti, così come hanno dimostrato tutte le inchieste giudiziarie che si stanno svolgendo in tutta Italia, meno che a Torino”. È quanto sostiene il portavoce No-Tav Alberto Perino in merito alla linea ad alta velocità Torino-Lione.

di Giorgio Cattaneo - 3 Dicembre 2012

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"Queste grandi opere sono il bancomat dei partiti", sostiene il portavoce No-Tav Alberto Perino
Le grandi opere? “Sono il bancomat dei partiti”. Una verità politica, e ormai “anche giudiziaria”, tranne per che per l’opera più costosa e misteriosa: la Torino-Lione. È mai possibile, si domanda il portavoce No-Tav Alberto Perino, che solo la magistratura torinese non veda il problema?
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Tav: ?Torino-Lione intoccabile, è il bancomat dei partiti? | Territorio - ilCambiamento.it
 

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