Tbond-tbills-tBUND-ti amo MARJA (VM 10 anni in borsa)

non è che nei giorni scorsi erano chiuse ed ora si stanno riallineando ?

Io stò osservando il Tase israeliano che era rimasto chiuso da mercoledì sera perchè giovedì celebravano lo Yom Kippur ... giovedì e venerdì quindi borsa israeliana chiusa ... oggi ha aperto ed è finita a -17%, ma adesso in buon recupero, batte appena un -5,49% ... considerando che lo S&P500 tra giovedì e venerdì ha perso un buon 14%, volendo equiparare le percetuali tra le 2 borse è come se oggi il Tase stesse rimbalzando.


:up::up::up:
ottimo, Ditro
buon lavoro serio di un trader informato

ps
oggi ero a Bassano, in occasione del 500 anni palladiani
ci si deve organizzare e bersi insieme qualcosa :):):):)
 
col senno di poi...

open in gap up su tutto dal valutario all'azionario....lavorare in questi giorni è praticamente impossibile se non andando over e facendosi il segno della croce...porko zio
 
buon giorno a tutti, gran bell'articolo ... estrapolo da qui

http://www.wallstreetitalia.com/articolo.aspx?art_id=626620



Quanto costerà questa immensa operazione anti-crisi ai cittadini contribuenti? Poiché l´applicazione di questi interventi resta una prerogativa dei governi nazionali, il costo totale ieri sera è rimasto nel vago. Entro mercoledì ogni governo dovrebbe annunciare quanto stanzierà. Alcuni ordini di grandezza: la Gran Bretagna ha già messo in conto di spendere almeno 250 miliardi di sterline per la garanzia sui crediti interbancari, e 50 miliardi per le nazionalizzazioni; in Germania stamattina il governo dovrebbe varare interventi analoghi per un costo stimato a 400 miliardi di euro; la piccola Norvegia ha stanziato 41 miliardi di euro. Siamo ben oltre i 20 miliardi di euro che il governo italiano aveva indicato per i suoi interventi di emergenza.

Un primo problema è questo: il vero onere dell´ombrello "nucleare" di garanzia e delle nazionalizzazioni al momento non lo conosce nessuno. Rischia di essere molto elevato. Non tutti gli Stati europei hanno gli stessi mezzi per affrontarlo. La situazione delle finanze pubbliche in Italia è tra le peggiori.

Un´altra zona d´ombra nel piano europeo riguarda le nuove regole contabili promesse alle banche, perché non debbano scaricare subito sui loro bilanci le voragini di perdite create dai "titoli tossici". Se questo sarà un regalo ai banchieri, un "liberi tutti", un´indulgenza plenaria per attribuire a quei titoli dei valori generosi, sarebbe un grave errore foriero di nuovi abusi.

In questa fase in cui la priorità è rianimare un sistema creditizio che ha subito un vero e proprio infarto, bisogna evitare di offrirgli al tempo stesso una stecca di sigarette e una bottiglia di grappa perché ricominci la vita di prima. Nell´economia di mercato le crisi devono servire anche ad eliminare i soggetti più inefficienti, possibilmente limitando i danni inflitti a vittime innocenti: questa regola andrà tenuta ferma nell´applicazione del piano europeo.

Nella migliore delle ipotesi il vertice di Parigi sarà stato utile per tappare la falla immediata, l´emergenza acuta che attanaglia il sistema finanziario, diffonde panico, raziona i fondi a tutte le attività economiche. Ma anche se si riesce ad arrestare questa calamità, dietro incombe una tempesta altrettanto grave.

E´ la recessione mondiale, un calo pesante dei consumi, interi settori industriali e di servizi colpiti duramente, emorragie di posti di lavoro. La recessione sarà sofferta dalla maggioranza delle popolazioni. Il vertice dell´Eurogruppo ieri si è concentrato a spegnere l´incendio vicino, e non ha affrontato l´altro problema che incombe. L´attenzione va riequilibrata rapidamente.

I cittadini non accetteranno che i loro disagi economici non abbiano la stessa priorità dei crac bancari. Ieri alcuni leader avrebbero voluto che dal summit di Parigi uscisse una cifra tonda, un totale dello sforzo finanziario messo in campo dall´Europa. Da un lato quel numero poteva servire a "impressionare" i mercati; dall´altro doveva rassicurare i contribuenti indicando che il soccorso alle banche avrà dei limiti. Nelle prossime ore ogni governo dovrà rispondere per la sua parte, rivelando i costi nazionali dell´operazione. E´ essenziale che non ricominci in quella fase la cacofonia, che aprirebbe la strada a giochi concorrenziali e fughe di capitali da un paese all´altro.

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col senno di poi...

open in gap up su tutto dal valutario all'azionario....lavorare in questi giorni è praticamente impossibile se non andando over e facendosi il segno della croce...porko zio
se rimanevo a letto fino al 31/12/2008 era mejo :wall::wall::wall:

adesso lo stox aprirà a 2600 :wall::wall::wall::wall: il fib a 22.000 :wall::wall::wall::wall:

eni a 22 :D:D:D:D:D:D meno male che ci abbiamo Zilvio zio campanile ---se ci era il mortadella a quest'ora ci avevano annessi all'africa :wall::cool::D

e cmm volevo prendermi l'euro/yen a 130...invece venerdì si son femrati troppo presto...ho ciccato l'aud sul supporto a 0,6340 (neanche l'ho vista arrivare li)...
nun se pò shortà i titoli
nun se pò vive così
Maria portami il caffè
chi vuol farsi una partita a dama?
:wall::wall::wall::wall::wall:

dovevo entrare sullo stox venerdì e lo sapevo :wall::wall::wall::wall::wall::wall::wall:
 
hai detto bene ... l'ideale ... ma sappiamo che così non sarà ... l'attuale sistema di potere sta facendo tutto e di più per rimanere in sella .... e sappiamo che il conto alla fine non lo pagheranno loro .. ma ahime noi .... con tutta qs moneta che useranno per inondare i mercati, creerà una super inflazione, ma sicuramente zio Silvio comanderà all'istat di creare un paniere tale affinchè risulti zero inflazione .... compriamoci un po di vaselina che ci servirà per sentire un po meno di bruciore ....:wall::wall::wall::wall:


Non dovete preoccuparvi dell'inflazione,
tanto l'inflazione è inevitabile.

Tutto l'occidente stà vivendo sopra le sue possibilità,
consumendo più di ciò che produce,
vivendo grazie alla leva finanziaria.

Crisi o non crisi, in un mese o in 20 anni, noi dovremo inflazionare per raggiungere l'equilibrio.

dovremo ridurre il nostro tenore di vita è inevitabile.

La crisi sta solo rendendo più evidente a molti questo fenomeno,
ma già era ben noto e discusso.


Ieri sera sono uscito a bere una birra,
il centro era pieno, non c'era posto in alcun locale,
tutti giovani inconsapevoli di vivere a leva,
che dovranno vivere un futuro diverso da quello che hanno impostato.

Nota: Rimini è piena di locali, e siamo i più californiani d'Italia.
 
Non dovete preoccuparvi dell'inflazione,
tanto l'inflazione è inevitabile.

Tutto l'occidente stà vivendo sopra le sue possibilità,
consumendo più di ciò che produce,
vivendo grazie alla leva finanziaria.

Crisi o non crisi, in un mese o in 20 anni, noi dovremo inflazionare per raggiungere l'equilibrio.

dovremo ridurre il nostro tenore di vita è inevitabile.

La crisi sta solo rendendo più evidente a molti questo fenomeno,
ma già era ben noto e discusso.


Ieri sera sono uscito a bere una birra,
il centro era pieno, non c'era posto in alcun locale,
tutti giovani inconsapevoli di vivere a leva,
che dovranno vivere un futuro diverso da quello che hanno impostato.

Nota: Rimini è piena di locali, e siamo i più californiani d'Italia.
ma perchè a Rimini si beve a leva? se mi dici dove vengo subito :D:D:D
 
Non dovete preoccuparvi dell'inflazione,
tanto l'inflazione è inevitabile.

Tutto l'occidente stà vivendo sopra le sue possibilità,
consumendo più di ciò che produce,
vivendo grazie alla leva finanziaria.

Crisi o non crisi, in un mese o in 20 anni, noi dovremo inflazionare per raggiungere l'equilibrio.

dovremo ridurre il nostro tenore di vita è inevitabile.

La crisi sta solo rendendo più evidente a molti questo fenomeno,
ma già era ben noto e discusso.


Ieri sera sono uscito a bere una birra,
il centro era pieno, non c'era posto in alcun locale,
tutti giovani inconsapevoli di vivere a leva,
che dovranno vivere un futuro diverso da quello che hanno impostato.

Nota: Rimini è piena di locali, e siamo i più californiani d'Italia.
Come fa ad esserci inflazione in presenza di una depressione generalizzata?

Al Sud hanno già messo i remi in barca e la recessione si vede, nei negozi. Qui la cultura dei soldi facili e dell'apparire c'è di meno e c'è anche meno sballo (devo dire che c'è anche meno solitudine).
 

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