Tbond-tbills-tBUND-ti amo MARJA (VM 10 anni in borsa)

Ditro il petrolio è in dollari (quotava sopra mediamente 1,55) la benzina in euro, fammi il conto pliz :specchio:
vabbè quick ... a spanne ... il cambio è calato di un 15% ... 18% calo diesel + 15% calo cambio fanno in totale un -33%.

Siamo sempre distanti di un 20% tra il -53% del calo del crudo .... quel 20% qualcuno se lo è intascato. :-o
 
vabbè quick ... a spanne ... il cambio è calato di un 15% ... 18% calo diesel + 15% calo cambio fanno in totale un -33%.

Siamo sempre distanti di un 20% tra il -53% del calo del crudo .... quel 20% qualcuno se lo è intascato. :-o


ok, però siamo piu realistici ora :) scusa ma bisogna essere coerenti quando si fanno questi discorsi, visto anche che conosciamo la materia :)
 
Accerchiati dai problemi di liquidità e solvibilità
16 Oct 2008
A cura di Rocki Gialanella

‘Le banche centrali possono risolvere i problemi di liquidità ma non quelli di solvibilità’, sostiene Tony Dolphin, Director of Economics and Asset Allocation di Henderson Global Investors

Quali sono, a suo avviso, i problemi più seri da affrontare in questo momento delicato?

I problemi sono due: la liquidità e la solvibilità. Le banche centrali possono risolvere il problema della liquidità con l’iniezione di un ammontare sufficiente di liquidità nei mercati monetari, ed esse hanno concentrato i propri sforzi in questa direzione. Non si verificheranno casi di fallimento di istituti di credito causati dal mancato supporto creditizio da parte delle banche centrali. Il problema più rilevante è la solvibilità. Le banche hanno perso somme consistenti l’anno scorso, e hanno registrato una crescita molto più lenta dei nuovi capitali. La combinazione di questi fattori ha determinato una sottocapitalizzazione che mette in risalto la necessità di ricapitalizzarsi. Ma gli istituti non sono in grado di centrare tale obiettivo nell’attuale scenario di mercato. Le autorità statunitensi hanno cercato di risolvere il problema con il Troubled Assets Relief Program (TARP). Il piano permette alle banche di scambiare i ‘troubled assets’ con titoli emessi dal Tesoro. La speranza è che questo provvedimento implicherà una riduzione delle incertezze che riguardano lo stato di salute delle banche e consenta ad esse di ricostituire il proprio capitale. Il piano ingloba due limiti: il primo è l’esigenza di un lungo periodo di tempo per essere adeguatamente implementato; il secondo è che non garantisce che gli istituti di credito si ricapitalizzeranno in ragione delle proprie necessità.

L’inflazione è ancora un pericolo?

La debolezza della crescita economica dovrebbe evitare l’incremento dell’inflazione nei paesi sviluppati. Se il recente calo del prezzo del greggio dimostrerà di essere un trend sostenibile e la riduzione dell’indice dei prezzi al consumo dei beni alimentari si porterà su livelli accettabili, potremmo assistere ad un ridimensionamento dell’inflazione nel 2009. Nei paesi emergenti c’è il rischio che l’inflazione si stabilizzi su livelli elevati.

Ritiene che il mercato obbligazionario presenti valutazioni corrette?

I rendimenti obbligazionari potrebbero scendere nel breve termine nel caso in cui le banche centrali decidano di tagliare i tassi di interesse sulla scia dei timori per un peggioramento dell’outlook relativo alla crescita. Il mercato dei bond non presenta valutazioni corrette se analizzato con un’ottica di medio termine e i rendimenti potrebbero cominciare a salire a partire dalla seconda metà del 2009 nel caso in cui si verifichi un miglioramento dell’outlook economico.

L’attuale livello raggiunto dalle quotazioni azionarie è conveniente?

Sembra che i mercati azionari presentino valutazioni convenienti, in parte perché gli investitori temono delle revisioni al ribasso degli utili per il 2009. Le quotazioni potrebbero pertanto trovare un supporto nell’inizio di una fase di miglioramento dell’economia nel corso del 2009. E’ probabile che i mercati azionari restino volatili nel breve termine o che accusino cadute a causa dell’arrivo di notizie negative dal settore finanziario o di segnali scoraggianti sul fronte della crescita economica. A partire dalla seconda metà del prossimo anno, ipotizzando un out look brillante per il 2010, le azioni potrebbero sperimentare una recupero sostenibile.

http://www.fondionline.it/indicecms.php?idpagina=art&idart=18895
 
Il rimbalzo sembra ripartito e forse magari leggermente piu consistente, un conto è prezzare un meltdown ed un conto è prezzare una forte recessione.
Il mercato ai minimi della settimana scorsa stava prezzando un meltdown, questa settimana prezzava una recessione sugli stessi prezzi del meltdown e questo forse è sembrato eccessivo.
La divergenza tra prezzo e volatilità ha segnalato che il panico e la sfiducia era ancora più elevata questa settimana che la scorsa e questo in ottica contrarian è importante.

Detto questo questa sera vorrei condividere con voi questo interessante report che analizza la crisi del 1907 che mostra alcune analogie con l'attuale.
Crisi del sistema finanziario USA (in particolare newyorkese), crisi dipendente dalla crescita smodata dei trust e banche statali meno regolamentate delle banche nazionali, mancata possibilità da parte dagli organismi di controllo dell'epoca di poter monitorare la situazione patrimoniale ed economica di queste banche e quindi il mancato intervento delle stesse e poi l'urgenza del sistema finanziario nazionale di intervenire direttamente per impedire il contagio all'intero sistema finanziario.

Allegato il chart del dow jones di quel periodo con l'elenco delle principali fasi della crisi... interessante e un report della FEd che parla in maniera accurata di quella crisi.

chart01.gif
 

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