Accerchiati dai problemi di liquidità e solvibilità
16 Oct 2008
A cura di Rocki Gialanella
‘Le banche centrali possono risolvere i problemi di liquidità ma non quelli di solvibilità’, sostiene Tony Dolphin, Director of Economics and Asset Allocation di Henderson Global Investors
Quali sono, a suo avviso, i problemi più seri da affrontare in questo momento delicato?
I problemi sono due: la liquidità e la solvibilità. Le banche centrali possono risolvere il problema della liquidità con l’iniezione di un ammontare sufficiente di liquidità nei mercati monetari, ed esse hanno concentrato i propri sforzi in questa direzione. Non si verificheranno casi di fallimento di istituti di credito causati dal mancato supporto creditizio da parte delle banche centrali. Il problema più rilevante è la solvibilità. Le banche hanno perso somme consistenti l’anno scorso, e hanno registrato una crescita molto più lenta dei nuovi capitali. La combinazione di questi fattori ha determinato una sottocapitalizzazione che mette in risalto la necessità di ricapitalizzarsi. Ma gli istituti non sono in grado di centrare tale obiettivo nell’attuale scenario di mercato. Le autorità statunitensi hanno cercato di risolvere il problema con il Troubled Assets Relief Program (TARP). Il piano permette alle banche di scambiare i ‘troubled assets’ con titoli emessi dal Tesoro. La speranza è che questo provvedimento implicherà una riduzione delle incertezze che riguardano lo stato di salute delle banche e consenta ad esse di ricostituire il proprio capitale. Il piano ingloba due limiti: il primo è l’esigenza di un lungo periodo di tempo per essere adeguatamente implementato; il secondo è che non garantisce che gli istituti di credito si ricapitalizzeranno in ragione delle proprie necessità.
L’inflazione è ancora un pericolo?
La debolezza della crescita economica dovrebbe evitare l’incremento dell’inflazione nei paesi sviluppati. Se il recente calo del prezzo del greggio dimostrerà di essere un trend sostenibile e la riduzione dell’indice dei prezzi al consumo dei beni alimentari si porterà su livelli accettabili, potremmo assistere ad un ridimensionamento dell’inflazione nel 2009. Nei paesi emergenti c’è il rischio che l’inflazione si stabilizzi su livelli elevati.
Ritiene che il mercato obbligazionario presenti valutazioni corrette?
I rendimenti obbligazionari potrebbero scendere nel breve termine nel caso in cui le banche centrali decidano di tagliare i tassi di interesse sulla scia dei timori per un peggioramento dell’outlook relativo alla crescita. Il mercato dei bond non presenta valutazioni corrette se analizzato con un’ottica di medio termine e i rendimenti potrebbero cominciare a salire a partire dalla seconda metà del 2009 nel caso in cui si verifichi un miglioramento dell’outlook economico.
L’attuale livello raggiunto dalle quotazioni azionarie è conveniente?
Sembra che i mercati azionari presentino valutazioni convenienti, in parte perché gli investitori temono delle revisioni al ribasso degli utili per il 2009. Le quotazioni potrebbero pertanto trovare un supporto nell’inizio di una fase di miglioramento dell’economia nel corso del 2009. E’ probabile che i mercati azionari restino volatili nel breve termine o che accusino cadute a causa dell’arrivo di notizie negative dal settore finanziario o di segnali scoraggianti sul fronte della crescita economica. A partire dalla seconda metà del prossimo anno, ipotizzando un out look brillante per il 2010, le azioni potrebbero sperimentare una recupero sostenibile.
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