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Unicredit vara un aumento di capitale da 3 miliardi
Un aumento di capitale da quasi 3 miliardi di euro e il pagamento del dividendo 2008 in azioni di nuova emissione (e non in denaro contante) per un valore di altre 3,6 miliardi. Ammontano a 6,6 miliardi le misure di rafforzamento patrimoniale approvate domenica sera dal consiglio d'amministrazione di UniCredit group al termine di una riunione fiume durata cnque ore. Con l'attuazione di queste misure - tra cui anche un piano di riduzione di costi, la dismissione delle partecipazioni in Generali e Atlantia e la valorizzazione del patrimonio immobiliare per oltre 1,5 miliardi - l'istituto di credito controllato dalle fondazioni bancarie di Verona, Torino e Carimonte e dal gruppo tedesco Allianz stima di aumentare il suo Core Tier 1 ratio al 6,7% contro il 5,7% del giugno 2008, ipotizzando un utile atteso a fine anno di 5,2 miliardi di euro (pari a un utile per azione di 0,39 euro contro l'obiettivo precedente di 0,52 euro). Il Core Tier 1 è costituito da patrimonio e riserve depurati di azioni proprie e attivi immateriali con l'esclusione degli strumenti innovativi di capitale.
L'intera operazione, curata da Mediobanca, Merril Lynch e dalla stessa UniCredit per il tramite della sua divisione di Market & Investment Banking, dovrà essere sottoposta in novembre al vaglio dell'assemblea straordinaria della banca e dovrebbe essere portata a termine entro il marzo 2009. Advisor legale dell'istituto è lo studio Cleary Gottlieb.
Il capitale di UniCredit sarà così aumento di 973mila azioni ordinarie, ciascuna delle quali sarà collocata a 3,083 euro (cifra comprendente un sovraprezzo per azione di 2,583 euro). Ma la quota eventualmente non sottoscritta dell'aumento di capitale potrà essere recuperata con l'emissione di un prestito obbligazionario caches, convertibile in azioni UniCredit, per un massimo di 3 miliardi di euro che potrà arrivare a coprire per intero l'ammontare della ricapitalizzazione. Si tratta in altre parole di un'operazione variabile che si configura per una parte - al momento non definibile - in un'operazione di capitale e per il resto in un'operazione di debito, a seconda di quelle che saranno le condizioni del mercato.
I principali azionisti hanno garantito l'adesione
L'aumento di capitale è garantito non già da un tradizionale consorzio di banche ma dall'impegno da parte dei maggiori azioni di UniCredit e di altri investitori istituzionali a sottoscrivere l'operazione fino a un massimo di 3 miliardi di euro: 2 già deliberati dai rispettivi consigli d'amministrazione e un miliardo la cui approvazione è prevista nei prossimi giorni.
I cashes, si legge in una nota di UniCredit, sono strumenti finanziari che danno la facoltà a chi li sottoscrive della conversione in azioni ordinarie UniCredit. Tali strumenti sono remunerati con una cedola pari all'Euribor a tre mesi maggiorato di 450 basis point e il loro prezzo di conversione è fissato a 3,083 euro. Potranno essere convertiti – prosegue la stessa nota – dopo 40 giorni dall'emissione e saranno convertiti automaticamente in azioni qualora la quotazione del titolo ordinario UniCredit ecceda del 150% il valore di conversione in un dato periodo a partire dal settimo anno.
L'a.d. Profumo illustra l'operazione agli analisti in una conference call lunedì mattina alle 8.00.
Un aumento di capitale da quasi 3 miliardi di euro e il pagamento del dividendo 2008 in azioni di nuova emissione (e non in denaro contante) per un valore di altre 3,6 miliardi. Ammontano a 6,6 miliardi le misure di rafforzamento patrimoniale approvate domenica sera dal consiglio d'amministrazione di UniCredit group al termine di una riunione fiume durata cnque ore. Con l'attuazione di queste misure - tra cui anche un piano di riduzione di costi, la dismissione delle partecipazioni in Generali e Atlantia e la valorizzazione del patrimonio immobiliare per oltre 1,5 miliardi - l'istituto di credito controllato dalle fondazioni bancarie di Verona, Torino e Carimonte e dal gruppo tedesco Allianz stima di aumentare il suo Core Tier 1 ratio al 6,7% contro il 5,7% del giugno 2008, ipotizzando un utile atteso a fine anno di 5,2 miliardi di euro (pari a un utile per azione di 0,39 euro contro l'obiettivo precedente di 0,52 euro). Il Core Tier 1 è costituito da patrimonio e riserve depurati di azioni proprie e attivi immateriali con l'esclusione degli strumenti innovativi di capitale.
L'intera operazione, curata da Mediobanca, Merril Lynch e dalla stessa UniCredit per il tramite della sua divisione di Market & Investment Banking, dovrà essere sottoposta in novembre al vaglio dell'assemblea straordinaria della banca e dovrebbe essere portata a termine entro il marzo 2009. Advisor legale dell'istituto è lo studio Cleary Gottlieb.
Il capitale di UniCredit sarà così aumento di 973mila azioni ordinarie, ciascuna delle quali sarà collocata a 3,083 euro (cifra comprendente un sovraprezzo per azione di 2,583 euro). Ma la quota eventualmente non sottoscritta dell'aumento di capitale potrà essere recuperata con l'emissione di un prestito obbligazionario caches, convertibile in azioni UniCredit, per un massimo di 3 miliardi di euro che potrà arrivare a coprire per intero l'ammontare della ricapitalizzazione. Si tratta in altre parole di un'operazione variabile che si configura per una parte - al momento non definibile - in un'operazione di capitale e per il resto in un'operazione di debito, a seconda di quelle che saranno le condizioni del mercato.
I principali azionisti hanno garantito l'adesione
L'aumento di capitale è garantito non già da un tradizionale consorzio di banche ma dall'impegno da parte dei maggiori azioni di UniCredit e di altri investitori istituzionali a sottoscrivere l'operazione fino a un massimo di 3 miliardi di euro: 2 già deliberati dai rispettivi consigli d'amministrazione e un miliardo la cui approvazione è prevista nei prossimi giorni.
I cashes, si legge in una nota di UniCredit, sono strumenti finanziari che danno la facoltà a chi li sottoscrive della conversione in azioni ordinarie UniCredit. Tali strumenti sono remunerati con una cedola pari all'Euribor a tre mesi maggiorato di 450 basis point e il loro prezzo di conversione è fissato a 3,083 euro. Potranno essere convertiti – prosegue la stessa nota – dopo 40 giorni dall'emissione e saranno convertiti automaticamente in azioni qualora la quotazione del titolo ordinario UniCredit ecceda del 150% il valore di conversione in un dato periodo a partire dal settimo anno.
L'a.d. Profumo illustra l'operazione agli analisti in una conference call lunedì mattina alle 8.00.