Tempo a Milano - Cap. 1 (4 lettori)

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Grifo104

Forumer storico
Germania taglia stime Pil. Lo spettro recessione per Berlino scalda la pista QE della Bce

Oggi, 15:55
di Titta Ferraro


Berlino bandisce ancora la parola recessione, ma la locomotiva tedesca continua a palesare segnali di cedimento e il governo ha dovuto rivedere al ribasso le previsioni per il 2014 e il 2015. Confermato invece l’obiettivo del pareggio di bilancio.


Pesano crisi Ucraina e rallentamento generale dell'export
Berlino rivede al ribasso le stime di crescita per quest'anno e per il 2015. Il ministro dell'Economia, Sigmar Gabriel, ha reso noto che le nuove previsioni vedono l'economia tedesca espandersi al ritmo dell'1,2% quest'anno rispetto al +1,8% precedentemente indicato. Nel 2015 invece il Pil è atteso a +1,3% dal +2% precedente.
Gabriel ha rimarcato che il taglio delle stime è dovuto alle crisi in Ucraina e in Medio Oriente e a un generale rallentamento nei mercati di esportazione in tutto il mondo. "Non vi è alcun motivo di pensare che il paese è in una fase di recessione", ha detto l'esponente del governo Merkel precisando anche che rimane intatto l'obiettivo di pareggio di bilancio.


Concreto rischio recessione tecnica
I dati ufficiali sull'andamento della prima economia europea nel terzo trimestre arriveranno tra un mese, il 14 novembre. Un nuovo segno meno sancirebbe ufficialmente l'ingresso in recessione tecnica, ossia due trimestri consecutivi di contrazione dell'economia dopo il -0,2% t/t del secondo trimestre.


QE della Bce potrebbe palesarsi già a fine anno
Difficoltà della Germania che rendono ancora più calda la pista di un quantitative easing da parte della Bce. "Oltre alle vicende geopolitiche legate alla Russia e al rallentamento della Cina - commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG - gli investitori sembrano scontare un più rapido deterioramento della prima economia dell’eurozona e che il QE della BCE potrebbe non arrivare in tempo sufficiente ad evitare un ritorno alla recessione". "I recenti dati tedeschi aumentano le probabilità di un annuncio di una qualche misura di QE già a dicembre", rimarca Longo di IG.
Proprio la Germania è risultata fino ad oggi il principale freno al via di un quantitative easing da parte della Bce con il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che nello scorso weekend ha confermato i dubbi sull'efficacia delle misure messe in atto dalla Bce.

Fiducia investitori tedeschi ai minimi dal 2012
Oggi intanto l'indice Zew sulle aspettative economiche in Germania relativo al mese di ottobre è scivolato a -3,6 punti rispetto agli 6,9 punti della precedente rilevazione. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una lettura a quota 1. Lo Zew non scivolava in territorio negativo dal novembre del 2012.

L'indice Zew ha inanellato dieci cali consecutivi in scia al deterioramento della congiuntura tedesca. "Le tensioni geopolitiche e la debolezza economica in alcune parti della zona euro sono una fonte di persistente incertezza - afferma Clemens Fuest, presidente dell'istituto tedesco Zew - Questi fattori stanno appannando le aspettative di crescita in Germania. Dati deludenti, come la produzione industriale e la bilancia commerciale, hanno probabilmente contribuito al crescente pessimismo tra gli esperti dei mercati finanziari".





Fonte: Finanza.com
 

iulius

Forumer storico
Germania taglia stime Pil. Lo spettro recessione per Berlino scalda la pista QE della Bce

Oggi, 15:55
di Titta Ferraro


Berlino bandisce ancora la parola recessione, ma la locomotiva tedesca continua a palesare segnali di cedimento e il governo ha dovuto rivedere al ribasso le previsioni per il 2014 e il 2015. Confermato invece l’obiettivo del pareggio di bilancio.


Pesano crisi Ucraina e rallentamento generale dell'export
Berlino rivede al ribasso le stime di crescita per quest'anno e per il 2015. Il ministro dell'Economia, Sigmar Gabriel, ha reso noto che le nuove previsioni vedono l'economia tedesca espandersi al ritmo dell'1,2% quest'anno rispetto al +1,8% precedentemente indicato. Nel 2015 invece il Pil è atteso a +1,3% dal +2% precedente.
Gabriel ha rimarcato che il taglio delle stime è dovuto alle crisi in Ucraina e in Medio Oriente e a un generale rallentamento nei mercati di esportazione in tutto il mondo. "Non vi è alcun motivo di pensare che il paese è in una fase di recessione", ha detto l'esponente del governo Merkel precisando anche che rimane intatto l'obiettivo di pareggio di bilancio.


Concreto rischio recessione tecnica
I dati ufficiali sull'andamento della prima economia europea nel terzo trimestre arriveranno tra un mese, il 14 novembre. Un nuovo segno meno sancirebbe ufficialmente l'ingresso in recessione tecnica, ossia due trimestri consecutivi di contrazione dell'economia dopo il -0,2% t/t del secondo trimestre.


QE della Bce potrebbe palesarsi già a fine anno
Difficoltà della Germania che rendono ancora più calda la pista di un quantitative easing da parte della Bce. "Oltre alle vicende geopolitiche legate alla Russia e al rallentamento della Cina - commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG - gli investitori sembrano scontare un più rapido deterioramento della prima economia dell’eurozona e che il QE della BCE potrebbe non arrivare in tempo sufficiente ad evitare un ritorno alla recessione". "I recenti dati tedeschi aumentano le probabilità di un annuncio di una qualche misura di QE già a dicembre", rimarca Longo di IG.
Proprio la Germania è risultata fino ad oggi il principale freno al via di un quantitative easing da parte della Bce con il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che nello scorso weekend ha confermato i dubbi sull'efficacia delle misure messe in atto dalla Bce.

Fiducia investitori tedeschi ai minimi dal 2012
Oggi intanto l'indice Zew sulle aspettative economiche in Germania relativo al mese di ottobre è scivolato a -3,6 punti rispetto agli 6,9 punti della precedente rilevazione. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una lettura a quota 1. Lo Zew non scivolava in territorio negativo dal novembre del 2012.

L'indice Zew ha inanellato dieci cali consecutivi in scia al deterioramento della congiuntura tedesca. "Le tensioni geopolitiche e la debolezza economica in alcune parti della zona euro sono una fonte di persistente incertezza - afferma Clemens Fuest, presidente dell'istituto tedesco Zew - Questi fattori stanno appannando le aspettative di crescita in Germania. Dati deludenti, come la produzione industriale e la bilancia commerciale, hanno probabilmente contribuito al crescente pessimismo tra gli esperti dei mercati finanziari".


Fonte: Finanza.com

E certo!!
Se tocca Berlino allora qualcosa si farà, altrimenti: :stop:
 

iulius

Forumer storico
L' ineffabile Yahoooo!

Come potete vedere l' ora riferita al DowJones è: 18:02
Ora guardate l' ora e la quotazione del Ftsemib.

Sono cose che non potrò mai capire.
Se fossi l' ad di Yahoo un calcio in kulo al responsabile
del servizio non lo impedirebbe nessuno!
 

Allegati

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Grifo104

Forumer storico
J.P. Morgan torna all'utile nel terzo trimestre, ricavi +5%

J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) ha annunciato oggi di aver generato nel terzo trimestre del 2014 un utile netto di $5,14 miliardi, pari a $1,36 per azione. Il consensus era di $1,38 per azione. La banca statunitense aveva chiuso lo stesso periodo dello scorso anno in rosso di $380 milioni, pari a $0,17 per azione. A pesare erano state spese legali ante imposte per circa $9,2 miliardi.I ricavi sono aumentati del 5% a $24,25 miliardi. Gli analisti avevano previsto ricavi di $24 miliardi.
I ricavi dell'investment banking son calati da anno ad anno del 6%. Le accensioni di mutui sono crollate del 48% a $21,2 miliardi.
I depositi sono cresciuti dell'8% a $492 miliardi. Le vendite nelle carte di credito sono aumentate del 12% a $119,5 miliardi.
Il Common Equity Tier è migliorato al 10,1%, dal 9,8% del secondo trimestre.

J.P. Morgan scende al momento nel pre-borsa dello 0,3%.


Redazione Borsainside
 

Grifo104

Forumer storico
Banche: Le sofferenze lorde aumentano a 174 miliardi, nuovo record


Le sofferenze delle banche italiane sono aumentate ulteriormente e raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall'ultimo bollettino mensile dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).

Le sofferenze lorde sono cresciute ad agosto di €1,6 miliardi rispetto a luglio e di €32,1 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+22,6%) arrivando ad un totale di circa €174 miliardi.

L'ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate ad agosto pari a €79,5 miliardi, €1,3 miliardi in più rispetto al mese precedente e €6 miliardi in più rispetto al luglio 2013 (+8,2% l’incremento annuo).

In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari al 9,2% ad agosto (7,3% un anno prima). Si tratta del più alto livello dall'agosto del 1998. Tale valore raggiunge il 15,5% per i piccoli operatori economici (13,1% ad agosto 2013), il 15,2% per le imprese (11,7% un anno prima) ed il 6,7% per le famiglie consumatrici (6,1% ad agosto 2013).

Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,41%, dal 4,30% di luglio e dal 3,93% di agosto 2013.

Per quanto riguarda i prestiti bancari a settembre c'è stato, secondo l'ABI, un miglioramento della dinamica annua. Sulla base di prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) si è attestato a €1.819,5 miliardi, segnando una variazione annua di -2,3% (-2,5% il mese precedente).

I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato a settembre a €1.420 miliardi, con una variazione annua di -0,9%, il miglior risultato da maggio 2012 (-1,2% ad agosto 2014).

Nel mese di agosto la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -3,8% (-3,9% il mese precedente). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-0,8% ad agosto 2014, -0,7% il mese precedente).

Redazione Borsainside
 
Stato
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