Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Riporto un bel confronto fatto su threat dei derivati:



QUOTE=Smarmellatutto;4073227]Ciao Grifo.
Condivido quasi tutto ciò che hai scritto, l'unica parte che mi lascia un pò perplesso è quella in cui la FED realizza i gain con i tips e finanzia il New very new Deal.
Mi spiego: ammesso che riescano in un crollo "controllato" dei loro indici, vero è che noi saremmo spappolati visto che gli USA tengono i Crukki per i cosidetti, ma non sarei così sicuro che Cina India E Russia se ne stiano lì a guardare mentre i cetrioli volano ad altezze improbabili. In sintensi, se gli americani erano i primi a cadere ed i primi a rialzarsi probabilmente erano gli unici Big Player del gioco, adesso i Big sono tanti, qualcuno sa anche come si gioca a scacchi...[/QUOTE]

Ottime considerazioni Smarmellatutto. Oggi i Brics sono cresciuti tant'e' che stanno costituendo una loro banca che possa far da contraltare alla Fed. Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica vogliono contare di piu' nello scacchiere internazionale ed effettivamente contano di piu'. Ma vediamo nel dettaglio cosa puo' fare ogniuno di loro. Il Brasile aderisce alla cosa ma e' sempre molto guardingo sulle mosse degli altri Brics. E' tutto concentrato sulla crescita interna e dilaniato tra grandi latifondisti e populisti. Non ha mire egemoniche e politicamente e' neutro. Il Sudafrica e' alle prese con la pesante crisi economica e con gli scioperi nelle sue miniere. E' pur sempre un paese anglofono ... il piu' simile agli States di tutti i Brics. L'India ama tenere i piedi su piu' staffe ... non e' quello che si suol dire un'alleato fidato. Cina e Russia stanno effettivamente studiando strategie comuni in campo militare, nelle infrastrutture, nelle tecnologie e nell'energia. Ma a livello finanziario la Cina e' molto piu' aperta della Russia ai capitali stranieri ... tant'e' che ... dopo la Fed e' la maggior detentrice di debito pubblico americano al mondo. Cosa succederebbe se il dollaro si apprezzasse in maniera costante ? Le sue riserve in dollari si apprezzerebbero di conseguenza ... e lo yuan (attualmente ancorato al dollaro) si deprezzerebbe. In pratica guadagnerebbe sia sul fronte riserve che sul fronte dell'export. Ho sempre pensato che tra i due partner la Cina prediliga gli States alla Russia. I dati dell'export e della finanza sono ancora in maniera preponderante a favore dell'asse Sino Americano piuttosto che Russo Cinese. Ora la Russia sembrerebbe isolata ... e la sola a perderci da tutto questo bailamme. Ad ogni modo Putin si e' gia' annesso la Crimea e tra non molto si annettera' anche le regioni russofone dell'Ucraina. Con Obama che sbraita molto ma non fa nulla per impedirlo. Come non fara' nulla per impedire che i partner europei si vincolino di piu' alla Russia sul fronte dell'energia. Che io sappia Exxon e Rosneft stanno sviluppando insieme un giacimento giant di oil e gas nella penisola di Kamciackta. E si stimano riserve nell'area pari in qualita' e quantita' a quelle dell'Arabia Saudita. Quindi di fatto non credo che siano cosi' nemici in fin dei conti. Sicuri quindi che quanto stia succedendo oggi non sia stato gia' in linea di massima concordato da Davos nel mese di gennaio tra le nazioni piu' potenti del pianeta: cioe' USA, Russia e Cina ? Un bel triumvirato a livello mondiale ... non credete ? Questa e' la mia fanta politica. Cosa ne pensate ?
 
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Wall Street: L'agenda della prossima settimana (3-7 novembre)


Molti gli appuntamenti di rilievo in programma la prossima settimana a Wall Street. Sul fronte macroeconomico i dati più attesi sono quelli relativi al settore manifatturiero e al mercato del lavoro. Gli investitori seguiranno inoltre con particolare attenzione le indicazioni che arriveranno giovedì dalla BCE e venerdì da un discorso di Janet Yellen.

Sul fronte societario è attesa una nuova ondata di trimestrali. Tra le imprese che annunceranno nei prossimi giorni i loro risultati segnaliamo AIG, Alibaba, Time Warner, Qualcomm, Tesla, Disney e Berkshire Hathaway.

Attenzione infine anche alle elezioni di metà mandato, in programma martedì, il loro esito potrebbe avere un impatto sui mercati finanziari statunitensi.

Lunedì 3 novembre

Macroeconomia

Indice ISM manifatturiero - ottobre (ore 16:00) - Previsioni: 56,2 punti

Spese per costruzioni - settembre (ore 16:00) - Previsioni: 0,7%

Vendite di automobili e camion - ottobre (ore 20:00)

Trimestrali

AIG, Marathon Oil, Anglogold Ashanti, Herbalife, Sprint

Martedì 4 novembre

Macroeconomia

Bilancia commerciale - settembre (ore 14:30) - Previsioni: -$40,1 miliardi

Ordinativi all'industria - settembre (ore 16:00) - Previsioni: -0,5%

Trimestrali

Alibaba, Archer Daniels Midland, Burger King, Michael Kors, Estee Lauder, Intercontinental Exchange, Valero Energy, Activision Blizzard, Priceline, Dish Networks

Mercoledì 5 novembre

Macroeconomia

Indice MBA sulle richieste di mutui - settimana terminata il 011.10 (ore 13:00)

Occupati ADP - ottobre (ore 14:15) - Previsioni: 220.000

Indice ISM non-manifatturiero - ottobre (ore 16:00) - Previsioni: 58,0 punti

Scorte di petrolio - settimana terminata il 01.11 (ore 16:30)

Trimestrali

Time Warner, Mondelez, Qualcomm, CBS, Tim Hortons, Chesapeake Energy, Whole Foods, Tesla Motors, News Corp

Giovedì 6 novembre

Macroeconomia

Decisione della BCE sui tassi - (ore 13:45)

Richieste di sussidi alla disoccupazione - settimana terminata il 01.11 (ore 14:30) - Previsioni: 285.000

Produttività - terzo trimestre (ore 14:30) - Previsioni: 1,4%

Costo unitario del lavoro - terzo trimestre (ore 14:30) - Previsioni: 0,9%

Scorte di gas naturale - settimana terminata il 01.11 (ore 16:30)

Trimestrali

Disney, AOL, Cablevision, Echostar, Apache, Zynga

Venerdì 7 novembre

Macroeconomia

Salariati settore non agricolo - ottobre (ore 14:30) - Previsioni: 235.000

Tasso di disoccupazione - ottobre (ore 14:30) - Previsioni: 5,9%

Salario orario medio - ottobre (ore 14:30) - Previsioni: 0,2%

Discorso di Janet Yellen - (ore 16:15)

Crediti al consumo - settembre (ore 21:00) - Previsioni: $16,0 miliardi

Trimestrali

Berkshire Hathaway, Humana

Redazione Borsainside
 
Riporto un bel confronto fatto su threat dei derivati:



QUOTE=Smarmellatutto;4073227]Ciao Grifo.
Condivido quasi tutto ciò che hai scritto, l'unica parte che mi lascia un pò perplesso è quella in cui la FED realizza i gain con i tips e finanzia il New very new Deal.
Mi spiego: ammesso che riescano in un crollo "controllato" dei loro indici, vero è che noi saremmo spappolati visto che gli USA tengono i Crukki per i cosidetti, ma non sarei così sicuro che Cina India E Russia se ne stiano lì a guardare mentre i cetrioli volano ad altezze improbabili. In sintensi, se gli americani erano i primi a cadere ed i primi a rialzarsi probabilmente erano gli unici Big Player del gioco, adesso i Big sono tanti, qualcuno sa anche come si gioca a scacchi...

Ottime considerazioni Smarmellatutto. Oggi i Brics sono cresciuti tant'e' che stanno costituendo una loro banca che possa far da contraltare alla Fed. Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica vogliono contare di piu' nello scacchiere internazionale ed effettivamente contano di piu'. Ma vediamo nel dettaglio cosa puo' fare ogniuno di loro. Il Brasile aderisce alla cosa ma e' sempre molto guardingo sulle mosse degli altri Brics. E' tutto concentrato sulla crescita interna e dilaniato tra grandi latifondisti e populisti. Non ha mire egemoniche e politicamente e' neutro. Il Sudafrica e' alle prese con la pesante crisi economica e con gli scioperi nelle sue miniere. E' pur sempre un paese anglofono ... il piu' simile agli States di tutti i Brics. L'India ama tenere i piedi su piu' staffe ... non e' quello che si suol dire un'alleato fidato. Cina e Russia stanno effettivamente studiando strategie comuni in campo militare, nelle infrastrutture, nelle tecnologie e nell'energia. Ma a livello finanziario la Cina e' molto piu' aperta della Russia ai capitali stranieri ... tant'e' che ... dopo la Fed e' la maggior detentrice di debito pubblico americano al mondo. Cosa succederebbe se il dollaro si apprezzasse in maniera costante ? Le sue riserve in dollari si apprezzerebbero di conseguenza ... e lo yuan (attualmente ancorato al dollaro) si deprezzerebbe. In pratica guadagnerebbe sia sul fronte riserve che sul fronte dell'export. Ho sempre pensato che tra i due partner la Cina prediliga gli States alla Russia. I dati dell'export e della finanza sono ancora in maniera preponderante a favore dell'asse Sino Americano piuttosto che Russo Cinese. Ora la Russia sembrerebbe isolata ... e la sola a perderci da tutto questo bailamme. Ad ogni modo Putin si e' gia' annesso la Crimea e tra non molto si annettera' anche le regioni russofone dell'Ucraina. Con Obama che sbraita molto ma non fa nulla per impedirlo. Come non fara' nulla per impedire che i partner europei si vincolino di piu' alla Russia sul fronte dell'energia. Che io sappia Exxon e Rosneft stanno sviluppando insieme un giacimento giant di oil e gas nella penisola di Kamciackta. E si stimano riserve nell'area pari in qualita' e quantita' a quelle dell'Arabia Saudita. Quindi di fatto non credo che siano cosi' nemici in fin dei conti. Sicuri quindi che quanto stia succedendo oggi non sia stato gia' in linea di massima concordato da Davos nel mese di gennaio tra le nazioni piu' potenti del pianeta: cioe' USA, Russia e Cina ? Un bel triumvirato a livello mondiale ... non credete ? Questa e' la mia fanta politica. Cosa ne pensate ?[/QUOTE]


Ottimo. Mi ricorda la spartizione del pianeta pensata da G. Orwell.
 
Beh ... dollaro in rafforzamento ed euro e le altre valute in indebolimento, commodities deboli (agricole le piu' resilienti mentre le energetiche le piu' vulnerabili). Un rebus invece i preziosi perche':

1) il palladio e' supportato dall'effetto rarita' dovuto alla presunta esiguita' delle riserve russe mentre continuano gli scioperi in Sudafrica. Finche' l'automotive si trovera' ai livelli attuali non crollera' in quanto sia palladio che platino vengono sistematicamente impiegati in questo settore
2) l'oro ha raggiunto la quota per cui diventa meno conveniente tenere aperte le miniere marginali. Potrebbe quindi venir supportato anch'esso dall'effetto rarita'. Non dimentichiamoci poi che sono comparsi sul radar degli investitori le prime avvisaglie di un aumento dell'inflazione in Eurozona ... la grande malata. E quindi l'oro potrebbe aver trovato un preziosissimo alleato nella sua eterna lotta contro il dollaro
3) l'argento invece e' stato preso di punta dalla speculazione ... ed e' quello piu' vulnerabile tra i preziosi. Si tenga presente che, insieme alle terre rare, e' usato nella componentistica elettronica ... e che entrambi gli asset sono in caduta libera

Anche i preziosi comunque sono bastonati dalla forza del dollaro che e' sempre stato la bestia nera dei mercati. Ma potrebbero trovare la forza per rimbalzare da qui a fine anno. Trattasi comunque di rimbalzo e non di cambio di trend. A mio avviso gli eccessi speculativi sulle commodities (dovute anche alla collusione LMA/shadow banking cinese con relativo accumulo di riserve in magazzini portuali per giunta ripetutamente date in garanzia per ottenere prestiti e quindi dalle consistenze volutamente gonfiate ... cosa su cui indaga la giustizia cinese) sono finalmente terminati. Per me si torna alla "vera" normalita' e non piu' a quella "edulcorata". Per cui i corsi delle commodities in generale potrebbero ulteriormente ridimensionarsi ... come ho detto fanno eccezione quelle agricole che reputo attualmente a sconto. La Bce non attuera' mai un Qe con i titoli di stato (sia perche' non lo vuole la Germina ma anche perche' l'inflazione sta iniziando a manifestarsi sia in USA che in Eurozona) ... ecco perche' e' intervenuta la Boj (a cui veramente serve produrre piu' inflazione per invertire un trend consolidato poliennale) ... a mio modo di vedere pero' il mercato ... visto il crollo dei consumi della Krucconia (notizia passata sottotraccia ... un crollo del 3% mensile) ... ancora ci spera e lo agogna. Al mercato non basta il Qe giapponese ... di cui beneficieranno solo le banche giapponesi. Vuole un Qe europeo ... e se il 06/11/14 non lo otterra' credo che vedremo un bello scivolone ... che si potrebbe arrestare ed invertire in occasione del Thanksgiving day (27/11/14). Gli americani non vogliono che nulla turbi le loro feste consumistiche. Per poi continuare a crollare fino a fine anno. Come sempre ... parere personale.
 
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