Tempo a Milano - Cap. 1

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USA, vendite case esistenti in crescita, ma sotto attese

La National Association of Realtors (l'Associazione Agenti Immobiliari degli USA) ha comunicato oggi che le vendite di case esistenti (Existing Home Sales) sono aumentati a dicembre del 2,4% a 5,04 milioni di unità. Gli economisti avevano previsto un aumento a 5,10 milioni di unità.
Il dato di novembre è stato rivisto leggermente al ribasso, da 4,93 a 4,92 milioni di unità.
Il prezzo medio di vendita è aumentato lo scorso mese da anno ad anno del 6% a $209.500.
Durante l'intero 2014 le vendite di case esistenti sono calate del 3,1% a 4,93 milioni di unità. Il prezzo medio di vendita è invece aumentato del 5,8% a $208.500. Si tratta dl più alto livello dal 2007.


Redazione Borsainside
 
EURO CIRCOLARE

grafico interessante trovato su tradingview

soprattutto se visto in parallelo con l'ipotesi di Kimble e del FMI del crollo delle comm nel 2015
 

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Stati Uniti, superindice a dicembre +0,5%, come da attese

Il Conference Board ha comunicato oggi che il suo "superindice" (Leading Indicators) per gli Stati Uniti è aumentato a dicembre dello 0,5%. Il dato è conforme alle previsioni degli economisti.
Il dato di novembre e' stato rivisto al ribasso, da +0,6% a +0,4%.
"L'aumento del supeindice di dicembre è stato dovuto alla maggior parte dei suoi componenti, ciò segnala che l'outlook di breve termine sta migliorando e che l'economia continua a rafforzarsi", indica il Conference Board in una nota.


Redazione Borsainside
 
Petrolio: Il WTI chiude ai minimi da quasi sei anni

Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi in netto ribasso. Il future sul WTI con scadenza febbraio ha perso al NYMEX l'1,6% a $45,59 al barile. Si tratta del più basso livello dall'11 marzo del 2009. Nel corso della settimana il WTI ha perso più del 7%.
Re Abdullah, sovrano dell’Arabia Saudita da quasi un decennio, è morto all’età di 90 anni. La notizia ha potuto sostenere solo temporaneamente il prezzo del petrolio. Salman bin Abdulaziz, nominato successore di Abdullah, ha dichiarato che Riad non cambierà la sua politica energetica.
L'Arabia Saudita, il primo produttore al mondo di petrolio, è stato il principale sostenitore del mancato taglio alla produzione dell’OPEC. La decisione ha accentuato il calo delle quotazioni durante le scorse settimane.
Sul prezzo del petrolio ha pesato oggi inoltre l'ulteriore apprezzamento del dollaro. Il Dollar Index, l'indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute è salito fino a 95,48 punti rispetto a 94,20 di ieri. Un dollaro più forte è un fattore negativo per le materie prime denominate in dollari, come il petrolio, perchè le rende più care per chi possiede altre divise.
A differenza del WTI il Brent ha chiuso in rialzo, anche se lontano dai massimi di seduta. Il future con scadenza marzo ha guadagnato all'ICE lo 0,6% a $48,79 al barile. Durante l'intera settimana il benchmark europeo ha perso il 2,8%.


Redazione Borsainside
 
Confindustria: Il Quantitative Easing aiuterà la ripresa

Il programma di allentamento quantitativo (Quantitative Easing) annunciato la scorsa settimana dalla BCE aiuterà la ripresa. Lo afferma Confindustria.

Il CsC, il centro studi dell'associazione degli industriali, stima che dal Quantitative Easing arriverà una spinta complessiva alla crescita dell'1,8% in due anni. Gli acquisti di asset faranno infatti scendere i tassi reali di lungo termine e il tasso di cambio dell'euro.
Nel dettaglio il CsC prevede che i minori tassi alzeranno il il PIL italiano dello 0,2% nel 2015 e di un ulteriore 0,4% nel 2016, mentre il cambio più debole avrà un effetto positivo dello 0,6% in ciascun anno. Il Quantitative Easing spingerà quindi l'economia dello 0,8% nel 2015 e dell'1% nel 2016.


Redazione Borsainside
 
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