Grecia: si vota
Da Rossana Prezioso | Trend Online – 2 ore 12 minuti fa
L'ondata di profughi è ancora cronaca di tutti i giorni e questo potrebbe essere uno di que fattori che decideranno le sorti nell'immediato delle elezioni in Grecia che si terranno oggi. E il sui esito è tra i più incerti.
Elezioni. Di nuovo8 mesi e tre chiamate alle urne per i greci. Numeri che sembrano alti persino per una nazione come l'Italia dove la caduta dei governi era qualcosa che avveniva con una cadenza puntualmente annuale e che faceva diventare le elezioni anticipate un particolare standard della politica dello Stivale. Questa volta Atene, nell'eterna lotta che vede Grecia e Italia sempre più simili (in negativo) in Europa, vede vincere nella classifica dell'instabilità la penisola ellenica. Così come anche nelle proiezioni sui possibili vincitori. Nea Dimokratia e Syriza sembrano essere alla pari entrambe intono al 30% delle preferenze, nessuna delle due anche solo vicina a quella maggioranza assoluta che permetterebbe a un partito di governare stabilmente e con il premio di maggioranza di 50 seggi su 300. Ma non si può nemmeno sperare in un'alleanza tra i due dal momento che è stata esclusa da entrambe le fazioni (in relatà Syriza nel suo passato ha dimostrato di essere piuttosto elastica nelle scelte…).
Quindi?Quello delle alleanze sarà il problema principale per il vincitore anche perché il fronte di Alba Dorata proprio grazie all'ondata di profughi e all'emergenza mal gestita da parte del governo di Alexis Tsipras ha visto aumentar ele sue preferenze, il che le permetterebbe non solo di andare oltre quel 7% circa riscosso alle ultime consultazioni popolari entrando in Parlamento, cosa che ha già fatto, ma addirittura di poter diventare la terza forza dopo appunto Syriza e Nea Dimokratia. Con tutto ciò che ne consegue in fatto di alleanze e di eventuali difficoltà nel formare un governo, difficoltà che vanno ben oltre la dissertazione puramente teorica per approdare con placida tranquilità sul fronte delle opzioni più che concrete.
L'entusiasmo e la popolarità persiIntanto anche il Primo Ministro, o per meglio dire l'ex primo ministro Alexis Tsipras, rischia di segnare un clamoroso autogol: forte dell'appoggio popolare di cui ha goduto anche nei momenti peggiori della crisi, nel momento in cui ad agosto si è dimesso è ha convocato nuove elezioni, sperava di poter sfruttare a suo favore la preferenza dei greci per riuscire a trovare nuova forza e legittimare ulteriormente il suo mandato. Ma i numeri su disoccupazione e sopratutto previsioni di crescita con un Pil in contrazione forse anche del 4% per alcuni esperti danno torto alle speranze di un ritorno sulle scene con uno smalto che non è più lucido. Ma forse la lucidità è stata persa da Tsipras e cmpagni molto prima di queste elezioni…