Tempo a Milano - Cap. 1

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Chiusura SP500 1880 dopo aver sporcato al ribasso 1865.
Inverter hammer settimana prossima potrebbe essere probabile wasabi ??

Ciao Ivone,

la didattica dice che graficamente è un hammer di quanto sia inverted però non so dirti sono sincero :-) Recuperano qualche giornata?
A sensazione vedo la situazione compromessa, comunque mi aspetto un rimbalzo ma probabile in intraday e nemmeno daily...
Vediamo innanzitutto se riesce a recuperare la ema5 a 1911.
Ecco il mensile con Trend Heikin Ashi, 1834 su monthly ultimo livello di tenuta, per me...
Fammi sapere cosa ne pensi

w.
 

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Il MIB HEIKIN ASHI MENSILE.
Per me andiamo a 18.100 punti, dopo di che se rompe quei 17800 e passando a 15.000 facendo non so quali voli pindarici, con tempistiche che ignoro essendo IGNORANTE sui cicli, tornerà a quel triplo minimo a 12000 punti. Non ho contato nemmeno le barre MacD Grifo :D
 

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Cacchio Star Was ... ora sono diventato anche scozzese. Mac Grifo non me lo aveva mai detto nessuno prima !!! :)

P.S.
E fatti sentire piu' spesso durante la settimana eh ... non solo durante il week end !!!
 
Il MIB HEIKIN ASHI MENSILE.
Per me andiamo a 18.100 punti, dopo di che se rompe quei 17800 e passando a 15.000 facendo non so quali voli pindarici, con tempistiche che ignoro essendo IGNORANTE sui cicli, tornerà a quel triplo minimo a 12000 punti. Non ho contato nemmeno le barre MacD Grifo :D


Il grafico e' proprio bello. Stavolta hai superato te stesso !!!
 
Ciao Ivone,

la didattica dice che graficamente è un hammer di quanto sia inverted però non so dirti sono sincero :-) Recuperano qualche giornata?
A sensazione vedo la situazione compromessa, comunque mi aspetto un rimbalzo ma probabile in intraday e nemmeno daily...
Vediamo innanzitutto se riesce a recuperare la ema5 a 1911.
Ecco il mensile con Trend Heikin Ashi, 1834 su monthly ultimo livello di tenuta, per me...
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Grazie Was
 
http://www.kairospartners.com/sites/default/files/rn-20160114.pdf

Preziose le considerazioni di Fugnoli sui buy back americani:

"... Non è però molto noto il fatto che i buy - back, in America, non sono consentiti nelle cinque settimane che precedono la comunicazione degli utili, che si concentra tra la seconda metà di gennaio e la prima settimana di febbraio. Dal momento che i programmi di riacquisto non sono stati tagliati e in alcuni casi sono stati aumentati, nei prossimi giorni vedremo di nuovo i compratori sul mercato. Avremo quindi, come minimo, meno volatilità e, probabilmente, un po’ più di colore."



... e se le aziende Usa decidessero invece di monetizzare l'investimento vendendo le azioni proprie ed incassando i gains ... dato che il rialzo dei tassi (quattro quest'anno) rende di fatto piu' oneroso l'indebitamento per l'acquisto di azioni ? Questo perche' lo stesso Fugnoli constata giustamente:


"... Fischer, però, non ha messo condizioni per i quattro rialzi. Forse dà per scontato che l’economia sarà forte, ma quello che i mercati vedono in questo momento è una crescita debole e una Fed che, ugualmente, vuole andare avanti a testa bassa con i rialzi."


... un'economia forte ... oppure la persuasione di Draghi che baratta cosi' i tassi sopra l'1% della Fed, da raggiungere pressappoco in un anno o giu' di li', con uno status quo del Qe europeo ... senza cioe' ulteriori incrementi di acquisti mensili. Il tutto per mantenere stabile il rapporto Euro/Dollaro evitando cosi' un rimbalzo esagerato del green back ed una svalutazione eccessiva dell'Euro ... una tregua nella guerra delle valute insomma. Ad ogni buon conto Fugnoli e', giustamente a mio avviso, negativo sull'economia Usa quando afferma:


"... E' che è scomparso l’unico compratore rimasto sulla borsa americana (tranquilli, tornerà presto)."



... siamo sicuri che la Fed vorra' procedere in un futuro prossimo con un ulteriore Qe ... oppure la palla passera' al governo Usa che potrebbe varare un maxi piano infrastrutturale senza precedenti ... finanziato inizialmente con la vendita degli asset che la Fed ha in pancia ... eredita' dei precedenti Qe (4 mila miliardi credo) ? Con il calo delle borse mondiali gli investitori globali troverebbero un validissimo safe heaven nei tips americani che potrebbero cosi' contare anche sull'effetto rarita' ... si vedrebbe cosi' un flusso di liquidita' senza precedenti che i vaqueros della Fed stiperanno nei verdi e tranquilli recinti dei Tips. Cosi' il dollaro si rafforzerebbe oltremodo vero ... mettendo momentaneamente in ginocchio l'export ... ma come contropartita otterrebbe di agevolare le acquisizioni all'estero da parte delle aziende americane (che sono piene di cash e lo saranno ancor di piu' quando venderanno le azioni proprie), nonche' l'acquisto a man bassa delle materie prime e delle risorse di base ... gia' oggi a buon mercato. Da notare che il dollaro forte non penalizzerebbe affatto il maxi piano infrastrutturale ... in quanto i lavori si svolgerebbero esclusivamente negli States ... con tutte le aziende mondiali che farebbero a gara per aggiudicarsi le commesse. Le implicazioni geopolitiche di un New Deal sono evidenti e la leadership Usa ne trarrebbe enorme giovamento. Come sempre ... parere personale (ed un grazie di cuore ad un galantuomo come Fugnoli per l'inestimabile ed insostituibile lavoro di analisi che condivide gratuitamente nei social network che, a mio avviso, devono essere lo spunto per riflessioni personali).


Articolo tratto da Plus 24 del Sole 24 Ore del 16/01/16 a pag. 13


Le italiane in pole position nella corsa agli investimenti

Salini Buzzi Unicem ed Astaldi pronte al Boom delle Infrastrutture

Per l'azienda Italia il sogno americano e' difficile, ma non impossibile. Qualcuno che si e' gia' attrezzato per poter partecipare agli investimenti infrastrutturali previsti negli Usa. "Di certo - dice Daniele Scognamiglio di Jci Capital Limited - assisteremo piu' frequentemente ad acquisizioni di aziende Usa da parte di imprese europee. Lo ha fatto di recente Salini Impregilo acquistando Lane Industries nella speranza di avere un accesso facilitato allo spumeggiante mercato statunitense e di compensare così la persistente crisi degli emergenti e la stagnazione del vecchio continente: con il merger il fatturato americano dell'italiana e' passato dal 4% al 21%". L'obiettivo dichiarato e' rafforzare la posizione competitiva nella partecipazione alle gare per il rinnovo delle infrastrutture, quando i fondi saranno resi disponibili, dopo aver gia' realizzato alcune opere in suolo Usa, come la metropolitana di San Francisco ed il tunnel sotto Lake Mead a Las Vegas. Un altro gruppo italiano che ha tutti i numeri per partecipare alla frenesia edilizia a stelle e striscie e' Buzzi Unicem Usa, nata dalla fusione con Lone Star Industries nel 2004. Il quartier generale e' in Pennsylvania e grazie a sette stabilimenti e grazie a sette stabilimenti ed una capacità produttiva di 8 milioni di tonnellate cubiche. Buzzi lavora per 21 Stati ed e' uno dei leader assoluti del cemento yankee. Ancora il general contractor Astaldi opera negli Stati Uniti attraverso la controllata Astaldi Construction Corporation. Nel sud della Florida ha gia' realizzato opere stradali per conto della Florida Department of Transportation o per amministrazioni locali e per il futuro guarda con interesse alla crescita nel mercato nazionale di iniziative gestite in project finance, settore nel quale il gruppo puo' vantare significative esperienze. Tre aziende italiane pronte a prendersi la loro fetta dei 305 miliardi di dollari gia' stanziati per il prossimo quinquennio per il mantenimento e l'estensione della rete autostradale, con l'avvio di vari progetti per il trasporto di massa. Una cifra davvero enorme se si considera che la prima proiezione di spesa dopo il 2012 era nell'ordine di 109 miliardi. Contestualmente il Congresso ha individuato una serie di strategie per coprire i costi. "Piuttosto che imporre nuove tasse sulla benzina, come in passato - continua Scognamiglio - verranno vendute le scorte di emergenza del greggio, utilizzato il surplus della Fed e tagliato il dividendo pagato periodicamente alle maggiori banche. Hillary Clinton ha promesso un ulteriore piano di spesa per 275 miliardi di dollari in infrastrutture (in America siamo in piena stagione elettorale che culminera' in novembre con le elezioni ... questo lo dice Grifo eh), da finanziare con gli introiti derivanti da una non ben definita riforma del sistema fiscale per le imprese". Cosi' mentre l'edilizia festeggia, lampeggia una spia di allarme per i grandi gruppi Usa "che - conclude Scognamiglio - hanno accumulato ingenti capitali all'estero, e le aziende che hanno attuato la tax inversion trasferendo la propria sede fiscale all'estero per mezzo di acquisizioni o fusioni".


P.S.
Quanta carne a cuocere eh ... chissa' a quale surplus della Fed fa riferimento l'articolista (ricordiamoci che ha in pancia quasi 4.000 miliardi di asset liquidabili). Quasi 500 miliardi di piani infrastrutturali solo per la manutenzione stradale e la costruzione di nuove opere viarie ... fiuuu ... gli americani fanno proprio le cose in grande. Vogliono far rientrare quanti piu' capitali possibili negli States per avere la certezza che l'imminente New Deal ... da realizzarsi in tempi e modi gia' stabiliti a mio modo di vedere ... possa avere successo !!! Anche stavolta ... parere personale !!!
 
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Wall Street: L'agenda della prossima settimana (18 - 22 gennaio)

La prossima settimana a Wall Street è attesa la prima ondata di trimestrali della nuova stagione degli utili. Tra le molte imprese che annunceranno i loro risultati segnaliamo: Bank of America, Morgan Stanley, IBM, Netflix, Goldman Sachs, American Express, Starbucks, Verizon e General Electric.
Il calendario macroeconomico è povero di appuntamenti anche perché le borse statunitensi resteranno lunedì chiuse per il Martin Luther King Jr. Day. Particolarmente attesi sono i dati sulle costruzioni di nuove case e l’indice dei prezzi al consumo.

Lunedì 18 gennaio
Martin Luther King Jr. Day, Wall Street resta chiusa

Martedì 19 gennaio
Macroeconomia
Indice fiducia costruttori edili - gennaio (ore 16:00) - Previsioni: 61 punti
Trimestrali
Bank of America, Morgan Stanley, UnitedHealth, Charles Schwab, Comerica, IBM, Netflix

Mercoledì 20 gennaio
Macroeconomia
Indice MBA sulle richieste di mutui - settimana terminata il 16.01 (ore 13:00)
Costruzioni di nuove case - dicembre (ore 14:30) - Previsioni: 1.197.000
Permessi di costruzione - dicembre (ore 14:30) - Previsioni: 1.200.000
Prezzi al consumo - dicembre (ore 14:30) - Previsioni: 0,0%
Prezzi al consumo "core" - dicembre (ore 14:30) - Previsioni: 0,2%
Trimestrali
Goldman Sachs, F5 Networks, TD Ameritrade, Xilinx

Giovedì 21 gennaio
Macroeconomia
Philadelphia Fed Index - gennaio (ore 16:00) - Previsioni: -4,0 punti
Richieste di sussidi alla disoccupazione - settimana terminata il 16.01 (ore 14:30) - Previsioni: 280.000
Scorte di gas naturale - settimana terminata il 16.01 (ore 16:30)
Scorte di petrolio - settimana terminata il 16.01 (ore 17:00)
Trimestrali
American Express, Travelers, Starbucks, Intuitive Surgical, Union Pacific, Verizon, Bank of NY Mellon, Alaska Air, Southwest Air, Canadian Pacific Railway, Schlumberger

Venerdì 22 gennaio
Macroeconomia
Chicago Fed National Activity Index - novembre (ore 14:30)
Indice PMI manifatturiero di Markit - gennaio (ore 15:45)
Vendite di case esistenti - dicembre (ore 16:00) - Previsioni: 5,12 milioni
Superindice - dicembre (ore 16:00) – Previsioni: -0,1%
Trimestrali
General Electric, Kansas City Southern, SunTrust, Legg Mason

Redazione Borsainside
 
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