Tempo a Milano - Cap. 1

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Le Invasioni Barbariche:

29 giugno = 4169
3 luglio = 4435
25 luglio = 5550
31 luglio = 5054
15 agosto = 4748

Quale sarà mai l' attrazione fatale?
Io lo so: siamo una squadra fica ....oooppss :-o
;)
 
Ah si ... allora beccati questa Iulius. :)


Quei rapidi cambi d'umore sui mercati.

Se prima la regola era la ricerca del rendimento adesso il criterio e' la riduzione del rischio.

di Walter Riolfi. Estratto dal Sole 24 Ore del 09/08/14 - pag. 24


Con la stessa convinzione con cui meno di tre mesi fa spiegava perche' lo spread del Btp sarebbe sceso all'1% oggi quel gestore londinese di hedge fund ti racconta perche' i titoli italiani, azioni e Btp, sono da vendere: perche', dice, l'economia va peggio del previsto, perche' non sono state fatte le riforme strutturali, perche' si stanno deteriorando anche i conti pubblici. Tre mesi fa' lo spread era a 150: oggi a 180. Due mesi fa' i titoli bancari italiani - sottovalutati, secondo il gestore, rispetto a tutti gli altri - segnavano un rialzo del 40% da inizio anno; oggi hanno annullato quasi tutto il guadagno. E sono ancora da vendere. Due mesi fa' la bramosia dei grandi investitori internazionali per la "sottovalutata carta italiana" spingeva ad una corale corsa ai titoli del MPS a 2,2 E. e persino alle azioni Carige sotto aumento di capitalea 0,2 E.; oggi quella carta vale la meta' con gli analisti gia' all'opera nel tagliare i target price che avevano baldanzosamente alzato a maggio. In due o tre mesi le cose non sono cambiate molto in Italia, ne' in economia ne' in politica. Ma e' mutato l'umore degli investitori che e' piu' instabile del tempo. E come due - tre anni fa, al colmo della crisi dei debiti sovrani, i grandi investitori chiosavano sull'insostenibilita' del debito pubblico italiano, oggi rispolverano, come un refrain, le mancate riforme strutturali. Forse non hanno torto, ma quel tema suona un poco surreale in coincidenza della prima vera riforma strutturale approvata (il superamento del bicameralismo). Le riforme sono quelle per favorire l'ecomomia, incalzano gli investitori. Ma oltre a rendere piu' flessibile il lavoro, limare il carico fiscale, limitare la corruzione, ridurre la buracrazia e snellire il codice civile, cos'altro puo' fare un governo per stimolare l'economia italiana i cui limiti stanno proprio nella sua strutturale arretratezza ? E' gia' tanto che un governo italiano non faccia danni e, anche nella migliore delle ipotesi, gli effetti di una grande opera di riforme si farebbe sentire fra un lustro, forse.

I tempi brevi dei mercati.

Ma gli investitori ragionano solo sui tempi brevi e nella gran parte dei casi non per considerazioni macroeconomiche, ma per valutazioni relative e con una umorale percezione dei rischi. Oggi,una serie di eventi (forse le sanzioni alla Russia, forse valutazioni dei bond ad alto rendimento cresciute eccessivamente e, probabilmente, la vaga consapevolezza che Wall Street ha corso un po' troppo)hanno alzato leggermente la soglia del rischio. Probabilmente, seppure in una forma non ancora consapevole, e' la prospettiva di un'inevitabile innalzamento dei tassi d'interesse negli Usa ad aver innescato il processo, iniziato oltre un mese fa con una correzione sui junk bond, poi sui titoli di stato dei Paesi periferici d'Europa, poi sulle azioni europee e, da ultimo, su Wall Street: il tutto accompagnato da una modesta rivalutazione del dollaro. Se davvero ha giocato il vago timore di un'inversione nella politica monetaria della Fed, puo' sembrare paradossale che ad essere comprati sano proprio i Treasury Usa, i cui rendimenti non scontano nemmeno un piccolo rialzo del tasso Fed a fine 2015. Ma il processo che muove i flussi di denaro dei grandi investitori non e' lineare e spesso e' condizionato dai tempi brevi dei salti d'umore. Ragion per cui, nella contingenza e' conveniente per un investitore americano mettere i soldi nel Treasury a 5 anni che all'1,5% non copre l'inflazione o per uno internazionale nel Bund a 10 anni che all'1% non pareggia il costo della vita in Germania. Momentaneamente ha pure senso comprare il Bund a 2 anni allo 0% che e' sempre piu' del meno 0,10% che da' la Bce. Sono quasi sempre gli investitori americani a muovere le cose, nel bene o nel male per i mercati europei. Basta che una manciata di fondi Usa, spesso guidata dagli hedge fund o da una grande banca d'investimento, decida di disinvestire in Europa e sui Paesi periferici e subito si crea la coda sui mercati. Prima o poi i gestori piu' rapidi, quando i tempi saranno maturi, rimedieranno anche all'anomalia dei bassi rendimenti dei Treasury, trascinandosi dietro il gregge degli investitori. E' solo una questione di tempo.
 
Caro Grifo,
apprezzo molto le notizie che riporti ed il loro contenuto non fa che
rafforzare la mia convinzione: ignora tutte le opinioni da qualsiasi fonte
provengano e concentrati sul "prezzo". Nel prezzo è compreso tutto,
le aspettative, le delusioni, quello che dice o non dice o fa capire o ci
si barcamena il ns. dragone, per gli altri mercati quello che dice o non
dice la Yellen, e via discorrendo.
In sostanza segui l' analisi tecnica (o ciclica, come si deve), che significa
essere "trend follower".
Bene inteso anche così si può sbagliare ma meno che "andar di notte".
 
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