Petrolio: L'accordo con l'Iran pesa solo brevemente sulle quotazioni
Il
prezzo del petrolio ha chiuso oggi in netto rialzo. Il
future sul
WTI con scadenza agosto ha guadagnato al
NYMEX l'1,6% a $53,04 al barile. Si tratta del più alto livello da quasi due settimane.
I guadagni del
Brent sono stati più contenuti. Il future con scadenza agosto è salito all'
ICE dell'1,1% a $58,51 al barile.
L'
Iran ha raggiunto un accordo con le potenze mondiali sul futuro del suo programma nucleare. La notizia ha pesato solo brevemente sulle quotazioni del petrolio. Alcuni analisti hanno indicato che la ripresa delle esportazioni di Teheran sarà molto graduale.
Commerzbank, per esempio, prevede che l'offerta iraniana aumenterà di soli 500.000 barili al giorno entro la metà del 2016.
In effetti la fine delle sanzioni dipenderà dalle valutazioni dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (
Aiea). I risultati delle prime verifiche del rispetto degli accordi da parte dell'Iran arriveranno a dicembre. Almeno fino ad allora non ci sarà alcuna ripresa delle esportazioni del quinto maggiore produttore dell'
OPEC.
Societe Generale si attende per questo motivo che il petrolio di Teheran tornerà sul mercato proprio in tempo per soddisfare la maggiore domanda dovuta al rafforzamento dell'economia globale. Per la banca d'affari francese l'impatto sulle quotazioni sarà quindi contenuto.
Le sanzioni, applicate nel 2012, hanno ridotto le esportazioni iraniane di greggio di circa il 50%. In precedenza l'Iran esportava quasi tre milioni di barili al giorno ed era il secondo maggiore produttore dell'OPEC.
Redazione Borsainside