disclaimer: estratto da un giornale di parte
Anticorruzione, altolà del Pdl
Irritazione di Berlusconi per l’iniziativa della Severino di presentare la sua proposta ai partiti
Un vero e proprio altolà. Il Pdl non ha gradito «il metodo» Monti-severino sulla giustizia, l’appuntamento di venerdì con tutti i capigruppo della maggioranza per scoprire le carte su intercettazioni, responsabilità civile e soprattutto anticorruzione. Prima di sedersi a un tavolo politico per discutere le proposte del governo, Silvio Berlusconi vuole leggere i testi, vedere le carte, dire la sua finanche sui punti e sulle virgole, sulle "e" e sulle "o" perché - come non si stanca di ripetere il suo avvocato, l’onorevole Niccolò Ghedini - «a seconda di come scrivi, cambia il mondo». E allora non c’è summit internazionale che tenga: il presidente del Consiglio, a Seul, è costretto ad allontanarsi proprio mentre parla il presidente americano Barack Obama (perdendosi, tra l’altro, una citazione del suo discorso) per rispondere alla telefonata del capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, tentando di evitare che salti un’altra volta il tavolo. Come già in occasione del vertice di palazzo Chigi, due settimane fa, ABC erano stati contattati e Alfano, ancora una volta, non aveva obiettato nulla sul metodo. Tanto meno Cicchitto. Ma tant’è. Alla notizia che sull’anticorruzione il ministro della Giustizia avrebbe portato una bozza di proposta, senza averla preventivamente sottoposta al placet di Ghedini, Berlusconi ha ordinato l’altolà e ha preteso, di fatto, un piccolo passo indietro.