Val
Torniamo alla LIRA
Una legge semplice. Molto semplice. Il minore in riformatorio.
I genitori responsabili penalmente del minore. In galera, ma quella vera, dietro le sbarre.
Alternativa. Espulsione dal paese.
Massacrata al volto a colpi di cellulare. Perdeva sangue dal naso e dalla bocca.
A salvarla l'intervento del personale della stazione della metropolitana che è intervenuto chiamando l'ambulanza e poi la polizia.
Quando la signora Maria Assunta D., 63 anni, è arrivata al pronto soccorso dell'Umberto I era una maschera di sangue.
Chi l'ha ridotta così? Una bambina rom. Di appena 9 anni.
Una delle tante che fanno il bello e il cattivo tempo nella metropolitana della Capitale pronte a rubare portafogli e cellulari ai passeggeri, ad aggredire chi si ribella o chi interviene.
Per lei nessun problema: i poliziotti l'hanno fermata, portata prima al commissariato Trevi e poi accompagnata in un centro di assistenza per minori.
INFERNO BARBERINI
È successo mercoledì pomeriggio. Nella stazione Barberini della linea A della metro.
Una delle preferite dalle bande di baby rom che ogni giorno derubano pendolari e turisti.
Sono lì, tutti i giorni, sulla linea A e B e, soprattutto, nelle stazioni più centrali e affollate della linea A.
Le preferite sono Termini, Repubblica, Spagna, Colosseo, San Giovanni, San Pietro e appunto Barberini.
Conoscono orari, inefficienze e criticità della metro meglio di qualsiasi amministratore delegato dell'Atac.
Lavorano in squadra, si coprono, si aiutano, accerchiano le vittime, minacciano chi si intromette.
«Sono le padrone spalanca le braccia una delle guardie giurate in servizio a Barberini Non gli possiamo fare niente noi e nemmeno i militari che sono in stazione.
Sono aggressive e sanno di avere l'impunità. E quando chiamiamo polizia e carabinieri dopo poche ore tornano».
Proprio la settimana scorsa in un videoreportage del Messaggero.it, gli agenti in borghese della polizia
della Capitale hanno fermato sempre alla stazione Barberini tre piccole borseggiatrici.
Ma dopo i controlli hanno scoperto che erano state fermate dalla polizia tre ore prima ed erano già tornate in azione sui vagoni.
«Rubano in continuazione racconta un altro vigilante
Tra quelli che abbandonano sulle scale mobili e quelli che ritrovano i passeggeri certi giorni arriviamo a raccogliere anche 15 portafogli.
E chissà quanti altri ne portano via o buttano nei cestini dei rifiuti qui fuori».
I genitori responsabili penalmente del minore. In galera, ma quella vera, dietro le sbarre.
Alternativa. Espulsione dal paese.
Massacrata al volto a colpi di cellulare. Perdeva sangue dal naso e dalla bocca.
A salvarla l'intervento del personale della stazione della metropolitana che è intervenuto chiamando l'ambulanza e poi la polizia.
Quando la signora Maria Assunta D., 63 anni, è arrivata al pronto soccorso dell'Umberto I era una maschera di sangue.
Chi l'ha ridotta così? Una bambina rom. Di appena 9 anni.
Una delle tante che fanno il bello e il cattivo tempo nella metropolitana della Capitale pronte a rubare portafogli e cellulari ai passeggeri, ad aggredire chi si ribella o chi interviene.
Per lei nessun problema: i poliziotti l'hanno fermata, portata prima al commissariato Trevi e poi accompagnata in un centro di assistenza per minori.
INFERNO BARBERINI
È successo mercoledì pomeriggio. Nella stazione Barberini della linea A della metro.
Una delle preferite dalle bande di baby rom che ogni giorno derubano pendolari e turisti.
Sono lì, tutti i giorni, sulla linea A e B e, soprattutto, nelle stazioni più centrali e affollate della linea A.
Le preferite sono Termini, Repubblica, Spagna, Colosseo, San Giovanni, San Pietro e appunto Barberini.
Conoscono orari, inefficienze e criticità della metro meglio di qualsiasi amministratore delegato dell'Atac.
Lavorano in squadra, si coprono, si aiutano, accerchiano le vittime, minacciano chi si intromette.
«Sono le padrone spalanca le braccia una delle guardie giurate in servizio a Barberini Non gli possiamo fare niente noi e nemmeno i militari che sono in stazione.
Sono aggressive e sanno di avere l'impunità. E quando chiamiamo polizia e carabinieri dopo poche ore tornano».
Proprio la settimana scorsa in un videoreportage del Messaggero.it, gli agenti in borghese della polizia
della Capitale hanno fermato sempre alla stazione Barberini tre piccole borseggiatrici.
Ma dopo i controlli hanno scoperto che erano state fermate dalla polizia tre ore prima ed erano già tornate in azione sui vagoni.
«Rubano in continuazione racconta un altro vigilante
Tra quelli che abbandonano sulle scale mobili e quelli che ritrovano i passeggeri certi giorni arriviamo a raccogliere anche 15 portafogli.
E chissà quanti altri ne portano via o buttano nei cestini dei rifiuti qui fuori».