Tiscali intraday 13 Aprile 2004

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luigina.bs ha scritto:
patatino ha scritto:
A do-MONEY!!! :)
Pat! In 5 minuti la situazione è precipitata: 27,43 -0,62% Meglio andare a nanna e pregare per domani :eek:

Ciao Lu!!oscillazzioni notevoli su INTC ma nessun panico ...rimango moderatamente ottimista e visto che ogni scusa è buona per scendere .... il recupero dai minimi.....non è un brutto segno!!

a do-money! :)
 
Intel Corp. (INTC) ha chiuso il primo trimestre d'esercizio con un utile di 1,73 miliardi di dollari o 26 cents per azione, 1 cent sotto le aspettative degli analisti di Thomson First Call. Il dato include tuttavia un onere straordinario da 1,7 cent per azione legato alla conclusione della disputa legale con Intergraph. Rispetto all'analogo periodo del 2003 il profitto ha registrato una crescita dell'89%. Il fatturato è aumentato del 20% annuo a 8,09 miliardi di dollari, leggermente sotto il consenso di 8,16 miliardi e nella parte centrale dell'intervallo indicato dalla società. In linea con le attese il margine operativo lordo, pari al 60%. Per il secondo trimestre dell'anno, il maggior produttore mondiale di chip prevede ricavi compresi tra 7,6 miliardi e 8,2 miliardi (consenso 8,09 miliardi) e un margine lordo intorno al 60%. In after hours le azioni Intel sono in calo dello 0,43% a 27,55 dollari.
 
13 aprile 2004 19.32


Vola dollaro, giu' bond e borse, ma analisti restano cauti

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 13 apr - Un altro
dato sorprendentemente robusto per l'economia statunitense,
quello diffuso oggi sulle vendite al dettaglio, porta gli
investitori a scommettere su un aumento dei tassi da parte
della Federal Reserve piu' vicino di quanto si possa pensare
e fa sentire tutto il peso sui mercati. Il balzo dell'1,8%,
oltre le attese piu' rosee, delle vendite Usa a marzo (ma
anche la revisione a +1% da +0,7% del dato di febbraio) ha
provocato immediatamente un'accelerazione del dollaro (che
ha riportato l'euro ai livelli di fine novembre) e un forte
ripiegamento del mercato obbligazionario (il decennale Usa
ha ceduto quasi una figura e i rendimenti sono saliti al
4,31%, massimi dal 5 gennaio), mentre Wall Street, dopo un
avvio al rialzo, ha visto successivamente prevalere le
vendite. Segnali che testimoniano in modo piuttosto chiaro
come gli operatori stiano scommettendo sul fatto che la
pazienza della Fed nel mantenere i tassi di interesse sui
livelli minimi da oltre 50 anni possa essere arrivata al
capolinea. Economisti e analisti finanziari appaiono invece
piu' cauti e preferiscono attendere ulteriori segnali, prima
di sbilanciarsi in previsioni sui tempi di azione di Alan
Greenspan e soci.
Mac-Y- (RADIOCOR) 13-04-04 19:25:04 (0571) 3 NNNN
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Usa: balzo vendite riapre scommesse su aumento tassi Fed - FOCUS -2-


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 13 apr - "Il dato
visto oggi e' senz'altro sorprendentemente forte - osserva
Alessandro Fugnoli, strategist di AbaxBank - e potrebbe
preludere a una crescita del Pil statunitense vicino al 5%
nel primo trimestre di quest'anno, ma la Federal Reserve
puo' ancora permettersi il lusso di essere paziente e
rimanere a guardare". L'elemento chiave, secondo l'analista,
saranno i dati dei prossimi mesi sul mercato del lavoro e
soltanto se questi saranno favorevoli come quello pubblicato
dieci giorni fa (a marzo l'economia Usa ha creato ben
308mila nuovi posti di lavoro) si potra' pensare a un
intervento sui tassi.
Una visione cauta che trova pero' riscontro nell'analisi
di due banche d'affari come Merrill Lynch e Lehman Brothers:
entrambe tendono a vedere il momento della stretta della Fed
spostato in avanti nel tempo rispetto al mese di agosto sul
quale sembra in questo momento puntare il mercato. Per
Lehman, addirittura, la mossa della Banca centrale
statunitense potrebbe non arrivare prima del prossimo anno,
anche perche' i progressi fatti dal mercato del lavoro negli
ultimi mesi, pur rilevanti, sono per il momento sufficienti
a coprire a malapena la crescita della popolazione attiva.
Anche Merrill Lynch ritiene che i miglioramenti sul fronte
dell'occupazione siano "piuttosto recenti" e che ci sia
"ancora molta strada da fare" nel mondo del lavoro prima di
convincere le famiglie statunitensi a tornare a sostenere la
crescita con i propri consumi. La prima stretta monetaria,
secondo la banca d'affari, potrebbe arrivare quindi non
prima di dicembre, visto che la Fed puo' rimanere
tranquillamente alla finestra confortata da una dinamica dei
prezzi ancora decisamente moderata.
Mac-Y- (RADIOCOR) 13-04-04 19:25:09 (0572) 3 NNNN
 

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