patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
CARL SANDBURG
Il denaro è potere, libertà, paracolpi, radice di ogni male, benedizione suprema.
Il calo del petrolio non basta a far correre Wall Street
Alla fine di una seduta piuttosto anonima, caratterizzata da alcuni segnali poco confortanti sia sul fronte macroeconomico sia su quello aziendale (trimestrali deludenti e nuovi commenti negativi sul settore dei chip), Wall Street chiude coi suoi indici principali a poca distanza dai livelli di ieri. Il Dow Jones chiude a quota 10.173,41 (-0,08%), l’S&P500 a quota 1.105,09 (+0,01%) mentre il Nasdaq (grafico scivola a 1.852,92 punti (-0,42%). In leggero calo anche il Russell 2000, a quota 547,25 (-0,53%). Dal canto loro i T-bond recuperano frazionalmente terreno vedendo i rendimenti ridursi al 4,23% sul decennale guida e al 5,02% sul trentennale di riferimento. Per quanto riguarda l’oro, il future sul metallo giallo ha sostanzialmente mantenuto le posizioni, perdendo poco più di mezzo dollaro sino a chiudere a 409,60 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha proseguito nel suo trend ribassista perdendo un ulteriore punto percentuale e finendo la giornata a 43,10 dollari al barile, circa mezzo dollaro meno di ieri. Un calo che aveva indotto gli operatori a sperare in un bis della seduta di ieri, ma così non è stato, in parte per la sorpresa negativa di un aumento di 10 mila unità (anche se la metà legata all’uragano Charley passato sulla Florida nelle scorse settimane) del numero delle richieste di sussidi di disoccupazione, che ci si attendeva invece calassero di un migliaio di unità. In realtà la media a quattro settimane è effettivamente calata, anche se solo di 750 unità, dunque meno di quanto stimato ma portando comunque il numero complessivo di richieste al minimo delle ultime quattro settimane.
Sul fronte aziendale sono invece i nuovi commenti negativi sul settore dei semiconduttori a togliere gas al Nasdaq, in particolare un’analisi di Banc of America Securities che afferma che gli utili di picco del settore si vedranno già nel trimestre in corso e che dal prossimo le cose inizieranno a peggiorare. Non aiuta neppure la trimestrale di Credence (CMOS), che termine sul minimo delle ultime 52 settimane dopo aver mancato le attese sugli utili. Un report molto prudente di Credit Suisse First Boston sui possibili risultati trimestrali di Intel (INTC) completa l’opera, spingendo al ribasso il leader mondiale dei microchip, che oggi ha anche annunciato di aver deciso di espandere la produzione di Centrino, il chip usato nei computer portatili e nelle workstation, che ora supporterà anche un nuovo standard di rete. Sempre per rimanere in tema di analisi e consigli per gli acquisti, Ubs ha tagliato il rating dei titoli della difesa Lockheed Martin (LMT) e Raytheon (RTN) da “buy” a “neutral” a causa delle valutazioni elevate raggiunte, con l’effetto di far calare di un paio di punti entrambi i titoli. Tra i farmaceutici è Merck (MRK) a perdere quota dopo che la Fda ha pubblicato uno studio molto critico sulle possibili conseguenze negative indotte dal farmaco Vioxx, usato per il trattamento dell’artrite.
In netto calo anche i titoli di Krispy Kreme Doughnuts (KKD), che secondo il broker Legg Mason dovrebbe però, alle attuali quotazioni, aver scontato gran parte delle cattive notizie, pur essendo tuttora impegnata in un turnaround. Male infine anche la catena di caffetterie Starbucks (SBUX) che segna ad agosto un aumento delle vendite dell’8% contro attese di un incremento a due cifre diffuse a Wall Street sino a oggi.

CARL SANDBURG
Il denaro è potere, libertà, paracolpi, radice di ogni male, benedizione suprema.
Il calo del petrolio non basta a far correre Wall Street
Alla fine di una seduta piuttosto anonima, caratterizzata da alcuni segnali poco confortanti sia sul fronte macroeconomico sia su quello aziendale (trimestrali deludenti e nuovi commenti negativi sul settore dei chip), Wall Street chiude coi suoi indici principali a poca distanza dai livelli di ieri. Il Dow Jones chiude a quota 10.173,41 (-0,08%), l’S&P500 a quota 1.105,09 (+0,01%) mentre il Nasdaq (grafico scivola a 1.852,92 punti (-0,42%). In leggero calo anche il Russell 2000, a quota 547,25 (-0,53%). Dal canto loro i T-bond recuperano frazionalmente terreno vedendo i rendimenti ridursi al 4,23% sul decennale guida e al 5,02% sul trentennale di riferimento. Per quanto riguarda l’oro, il future sul metallo giallo ha sostanzialmente mantenuto le posizioni, perdendo poco più di mezzo dollaro sino a chiudere a 409,60 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha proseguito nel suo trend ribassista perdendo un ulteriore punto percentuale e finendo la giornata a 43,10 dollari al barile, circa mezzo dollaro meno di ieri. Un calo che aveva indotto gli operatori a sperare in un bis della seduta di ieri, ma così non è stato, in parte per la sorpresa negativa di un aumento di 10 mila unità (anche se la metà legata all’uragano Charley passato sulla Florida nelle scorse settimane) del numero delle richieste di sussidi di disoccupazione, che ci si attendeva invece calassero di un migliaio di unità. In realtà la media a quattro settimane è effettivamente calata, anche se solo di 750 unità, dunque meno di quanto stimato ma portando comunque il numero complessivo di richieste al minimo delle ultime quattro settimane.

Sul fronte aziendale sono invece i nuovi commenti negativi sul settore dei semiconduttori a togliere gas al Nasdaq, in particolare un’analisi di Banc of America Securities che afferma che gli utili di picco del settore si vedranno già nel trimestre in corso e che dal prossimo le cose inizieranno a peggiorare. Non aiuta neppure la trimestrale di Credence (CMOS), che termine sul minimo delle ultime 52 settimane dopo aver mancato le attese sugli utili. Un report molto prudente di Credit Suisse First Boston sui possibili risultati trimestrali di Intel (INTC) completa l’opera, spingendo al ribasso il leader mondiale dei microchip, che oggi ha anche annunciato di aver deciso di espandere la produzione di Centrino, il chip usato nei computer portatili e nelle workstation, che ora supporterà anche un nuovo standard di rete. Sempre per rimanere in tema di analisi e consigli per gli acquisti, Ubs ha tagliato il rating dei titoli della difesa Lockheed Martin (LMT) e Raytheon (RTN) da “buy” a “neutral” a causa delle valutazioni elevate raggiunte, con l’effetto di far calare di un paio di punti entrambi i titoli. Tra i farmaceutici è Merck (MRK) a perdere quota dopo che la Fda ha pubblicato uno studio molto critico sulle possibili conseguenze negative indotte dal farmaco Vioxx, usato per il trattamento dell’artrite.

