buon giorno daniele
Le Borse europee snobbano i tiratori scelti delle agenzie di rating. Prevale la voglia di rally
Le Borse europee a quasi un'ora e mezza dal suono della campanella continuano a scambiare in territorio positivo, sulla scia dell'Asia, in un mercato intenzionato a proseguire il rally di Natale, ma con volumi contenuti, in vista delle festività. Londra segna +0,73% a 5.935, Francoforte +0,65% a 7.064, Parigi +0,66% a 3.910 e Madrid +0,69% a 10.075. Anche Milano si adegua al sentiment. Il Ftse Mib sale dello 0,87% a 20.551 punti. Le dichiarazioni del ministro del Commercio, Chen Deming, di supporto agli sforzi dell'Unione europea contro la crisi del debito, che hanno sostenuto l'euro, danno grinta ai listini continentali.
L'Europa si è assicurata questa mattina un alleato di peso per contrastare l'avanzata della crisi del debito. La Cina, che ha investito in euro una quota delle sue riserve, che ammontano a 2.650 miliardi di dollari, si è detta pronta a sostenere le misure che l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale hanno elaborato per assicurare la stabilità finanziaria nel Vecchio Continente. Lo ha annuciato questa mattina il vice premier cinese, Wang Qishan, in apertura dei colloqui bilaterali economici. Wang ha precisato che Pechino avrebbe aiutato i Paesi membri della Ue a combattere la crisi del debito sovrano.
A condurre le fila dei colloqui per la Ue sono schierati il commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia, il commissario al Commercio Karel de Gucht e il Commissario per i problemi economici e monetari Olli Rehn. "È interesse fondamentale della Cina e dell'Ue rafforzare ulteriormente la loro cooperazione", ha detto il vice primo ministro, citato dall'agenzia ufficiale cinese. La scorsa settimana, i leader dell'Ue hanno deciso di istituire un meccanismo finanziario sostenibile per l'assistenza dei Paesi europei in crisi, che entrerà in vigore però solo a partire dal 2013. Grecia e Irlanda hanno già beneficiato degli aiuti targati Ue e Fondo monetario internazionale, ma l'escalation della crisi non sembra voler fare sconti.
Le prossime pedine a cadere secondo i tiratori scelti della speculazione sono già stati individuati: Portogallo, Spagna, Belgio e Italia nel 2011 potrebbero essere i Paesi più esposti e vedere crescere i tassi di pagamento degli interessi per il loro debito pubblico, continuano a ripetere come una litania gli esperti di mercato. Da qui l'esigenza dell'Europa di trovare non solo munizioni, ma alleati "speciali" per contrastare la crisi. Passa in secondo piano l'ennesimo monito di Moody's, che ha annunciato di aver messo sotto osservazione il Portogallo. in vista di un possibile declassamento che sarà dell'ordine di uno scalino o due.